EVANGELISTI e LEOLUCA ORLANDO. -
Al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:
Carlo Parlanti, cittadino italiano, rientrato in Italia nell'agosto 2002 dopo aver vissuto 6 anni in California, viene fermato in Germania, il 5 luglio 2004 - senza essere a conoscenza di avere a suo carico una denuncia e un mandato di cattura internazionale, peraltro mai notificato in Italia - perché accusato di violenza nei confronti dell'ex convivente americana Rebecca White, per fatti accaduti nel luglio del 2002;
rimane per circa un anno nel carcere tedesco senza che l'Autorità giudiziaria italiana sia intervenuta per richiedere l'estradizione in Italia;
in occasione del processo negli USA, (ove si è sempre dichiarato innocente) rifiuta un patteggiamento, nel novembre 2005, che lo avrebbe fatto liberare nel giro di pochi mesi ribadendo la propria estraneità ai fatti contestatigli. Di conseguenza, veniva, nel dicembre 2005, condannato a ben nove anni di reclusione per due capi d'accusa: stupro, sequestro di persona;
il 15 febbraio 2007 si è svolto il processo d'appello il cui dibattimento ha lasciato un qualche dubbio di legittimità ed imparzialità e non risulterebbero essere stati garantiti all'imputato gli stessi standard di difesa di cui avrebbe beneficiato in Italia;
ad oggi, il Parlanti è detenuto nel carcere di Avenal, in cui si trovano circa 8000 prigionieri in «celle» di 400 detenuti ciascuna, in mezzo al deserto e in condizioni durissime e difficili da accettare per la cultura giuridica italiana;
inoltre, risulterebbe gravemente malato d'asma, piorrea ed epatite c senza che gli venga assicurata un'adeguata assistenza medica;
nonostante, la petizione sottoscritta da numerosi cittadini, gli appelli al Capo dello Stato e ai Ministri degli esteri e della giustizia, le iniziative parlamentari - in particolare anche le lettere al Ministro degli esteri, onorevole Franco Frattini - avviate per richiamare l'attenzione sul caso non risulta adeguato quanto finora fatto dalle istituzioni governative italiane per sostenere e tutelare un cittadino italiano -:
quale iniziative siano state intraprese fino ad oggi a seguito del processo d'appello e se il Ministero intenda intervenire e farsi portavoce nelle sedi opportune, nei confronti di chi non ha mezzi per chiarire e risolvere questa terribile vicenda giudiziaria e umana, nella tutela degli interessi del nostro concittadino e per produrre ogni azione di verifica a riguardo.
(5-00518)