MADIA, GHIZZONI e BACHELET. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:
in data 4 giugno 2008, l'interrogante presentava al Ministro in indirizzo un atto di sindacato ispettivo concernente la mancata revisione degli importi minimi delle borse per i dottorandi. In data 19 giugno 2008, il Ministro delegava il Sottosegretario a rispondere assicurando l'esecuzione, da parte del ministero, del dettato della legge finanziaria 2008 che prevedeva tale aumento. Secondo la risposta presentata in VII Commissione: «in data 18 giugno 2008, accogliendo l'indicazione del Parlamento (emendamento Valditara) il ministro ha firmato il decreto ministeriale che fissa, a decorrere dal 1
o gennaio 2008, l'importo annuo della borsa per la frequenza ai corsi di dottorato in euro 13.638,47 al lordo degli oneri previdenziali a carico del percipiente, sottoposto alla firma dell'onorevolele ministro; le modalità di assegnazione dei fondi alle Università per finanziare l'aumento delle borse sono disciplinate con ulteriore decreto del ministro in corso di emanazione»;
risulta agli interroganti che l'aumento delle borse di dottorato, a oltre quattro mesi dalla firma da parte del Ministro del decreto attuativo in oggetto, risulti in gran parte non applicato. Tale mancanza sarebbe originata dal fatto che le riduzioni del fondo di finanziamento ordinario alle università avrebbero messo in difficoltà alcuni atenei. Infatti l'aumento riguarda tutte le borse di dottorato mentre il ministero ha disposto l'aumento soltanto per le borse coperte direttamente dal MIUR: le borse coperte dall'ateneo, che comunque originano da trasferimenti pubblici, non hanno avuto alcuno stanziamento aggiuntivo e rientrerebbero nello stato di sofferenza economica causato dalla legge n. 133 del 2008. Risulta agli interroganti che l'ateneo di Firenze non riuscirebbe neanche a emanare il bando per il nuovo ciclo di dottorato;
in particolare risulterebbero inadempienti, in tutto o in parte, i seguenti atenei: Catania, Palermo, Napoli Federico II, Sassari, Pavia, Firenze, Cagliari, Cattolica di Roma, Catania, Messina, Bari, Lecce, Politecnico di Torino, Potenza, Insubria, Urbino, Pisa e Roma Sapienza hanno annunciato che gli aumenti decorreranno da novembre -:
se le notizie in possesso degli interroganti corrispondano a verità e se pertanto gli atenei summenzionati siano effettivamente, malgrado la loro volontà, inadempienti nei confronti dell'aumento di parte delle borse di dottorato;
se il Governo intenda o meno integrare, al pari delle borse ministeriali, anche la quota di finanziamento per le borse direttamente gravanti sul bilancio degli atenei, vincolando i fondi a tale scopo;
se il Governo possieda o meno una valutazione degli effetti finanziari dei tagli previsti dalla legge n. 133 del 2008 sugli strumenti di sostegno alla ricerca quali borse di dottorato, assegni di ricerca, contratti eccetera attorno i quali si sostiene quello che viene comunemente definito precariato della ricerca e cosa intenda fare per risolvere il problema dell'accesso alle carriere di docenza e ricerca per i precari operanti nelle università italiane. (5-00485)