ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00479

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 69 del 21/10/2008
Firmatari
Primo firmatario: PIFFARI SERGIO MICHELE
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 21/10/2008


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 21/10/2008
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 29/10/2008
Stato iter:
29/10/2008
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 29/10/2008
Resoconto GIORGETTI ALBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 29/10/2008
Resoconto PIFFARI SERGIO MICHELE ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 21/10/2008

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 29/10/2008

DISCUSSIONE IL 29/10/2008

SVOLTO IL 29/10/2008

CONCLUSO IL 29/10/2008

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-00479
presentata da
SERGIO MICHELE PIFFARI
martedì 21 ottobre 2008, seduta n.069

PIFFARI. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

da numerosi anni i cittadini del Comune di Broni e dei comuni limitrofi, lamentano una fondata preoccupazione indotta dalla presenza di polveri d'amianto nell'atmosfera in cui vivono;

tale preoccupazione deriva dal fatto che dal 1932 al 1993 nel territorio succitato ha operato la Cementifera Italiana Fibronit spa che produceva manufatti in cemento-amianto e che nel 1981 ha suddiviso l'azienda in due rami distinti affidando alla Fibronit spa il compito di curare la lavorazione dell'amianto;

la lavorazione dell'amianto è stata interrotta nel giugno del 1993 in prospettiva della scadenza normativa imposta dalla legge 257 del 1992 che ne rendeva vietata produzione e commercializzazione;

i controlli ambientali di monitoraggio sono iniziati, come indicato dalla «informativa in relazione al rischio amianto Area ex-Fibronit» dell'Asl di Pavia, già dal 1980 in collaborazione con l'ARPA, sezione di Pavia e di Milano;

l'istanza proveniente da parte dei cittadini, che hanno raccolto oltre 1250 firme nel Comune di Broni, è stata presentata una interpellanza urgente (numero 4060) al Presidente della Giunta Regionale della Lombardia Roberto Formigoni, all'Assessore alla Sanità Bresciani ed a quello alla Famiglia e Solidarietà Sociale Giancarlo Abelli, il 19 febbraio 2008;

nella sua risposta del 10 giugno 2008, l'Assessore alla Sanità, rimanda alla relazione del Dipartimento Prevenzione Medica dell'ASL di Pavia «Informativa sintetica sulla situazione a Broni in relazione al rischio amianto nell'Area ex-Fibronit»;

nella stessa informativa si legge che «Avendo i dati analitici documentato (...) valori equivalenti a quelli rilevati in altri centri urbani dove non vi era mai stata alcuna attività lavorativa con amianto, si è ritenuto che la città di Broni non evidenziasse un particolare rischio ambientale»;

si legge altresì che: «L'ARPA Lombardia, Centro di Microscopia Elettronica di Milano, che si occupa dal 2000 di analizzare la fibre aerodisperse rilevate in Broni in 517 postazioni fisse situate sul territorio, ha inviato alla fine del 2007 una relazione dettagliata circa il «monitoraggio ambientale delle fibre di amianto aerodisperse normate e ultrafini in attuazione del punto 3 del PRAL-2007»;

tali dati «vengono trasmessi al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, alla Regione Lombardia (U.O. Risorse Idriche e Bonifiche Aree Contaminate), al Sindaco di Broni ed all'ASL»;

tuttavia la stessa ASL sottolinea come: «il completamento dell'opera di bonifica e la relativa messa in sicurezza totale del sito risulta incompleta, e limitata a parziali interventi di asportazione di materiale depositato nel piazzale dello stabilimento»;

e di aver «dato adempimento alla richiesta della precedente Conferenza Decisoria dei Servizi, relativa al sito di bonifica di interesse nazionale di Broni del 19 dicembre 2006, con acquisizione nel mese di giugno 2007 di tre nuove centraline per il controllo ambientale delle fibre aerodisperse»;

il collaudo di tali centraline è avvenuto il 14 giugno 2007, e nel settembre dello stesso anno si sono concluse le operazioni preliminari per il loro posizionamento in accordo con ARPA e Comune di Broni che, ad oggi, non ha ancora provveduto a fornire i punti di allacciamento alla corrente elettrica per poter mettere in funzione le centraline, di cui al punto precedente, e di cui l'ASL stessa si è fatta carico, «non appena l'ufficio tecnico comunale provvederà a garantire l'allacciamento alla fornitura elettrica»;

nonostante la premessa di cui detto in precedenza sul fatto che la situazione del Comune di Broni non «evidenziasse un particolare rischio ambientale», ulteriori ricerche mediche condotte dalla ASL hanno dimostrato come i casi di mortalità tra residenti a Broni per tumore della pleura variano da un minimo di tre ad un massimo di 9 all'anno e che su un campione esaminato di 196 ex lavoratori, per 70 di loro (più del 33 per cento) sono state stilate diagnosi di Probabile Malattia Professionale;

lo stesso studio puntualizza che in considerazione del tasso di mortalità della provincia di Pavia sono più elevati rispetto agli stessi casi registrati nelle altre province lombarde e d'Italia;

inoltre fa specie osservare come i valori del territorio dell'Oltrepò sono «significativamente» più elevati di quelli registrati in altre province ed emerge in modo marcato l'incidenza sui valori complessivi del contributo apportato in termini percentuali dai valori riferiti al solo Comune di Broni;

l'ASL di Pavia ha commissionato a sue spese (delibera DGi 182 del 7 aprile 2004) uno studio al Centro Studi Ricerche Prevenzione Oncologica Professionale della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Pavia che nell'indagine epidemiologica sull'incidenza e le cause occupazionali e non di mesotelioma maligno tra i residenti nel Comune di Broni con riferimento al rischio ambientale per esposizione ad amianto (professionale e per la popolazione), ha ribadito che «l'eccesso di casi per i quali non è stata documentata esposizione professionale all'amianto è indizio che può far sospettare una esposizione sia ambientale, collegata all'attività della ditta, sia dall'utilizzo improprio di materiali in edilizia privata» al punto di consigliare l'estensione dell'area di studio ai comuni limitrofi di Stradella e Redavalle;

lo stesso Ministero della Salute, nel mese di settembre 2007, in risposta all'Esposto del sig. Mario Araldi, residente in Broni, sollecita l'Assessorato alla Sanità della Regione Lombardia ad acclarare la consistenza della problematica, attivandone il necessario iter -:

quali siano le misure concrete intraprese dal Governo per risolvere il problema dei Comune di Broni, completando la necessaria opera di bonifica dell'area ex-Fibronit e se il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare abbia provveduto a verificare l'esito del sollecito derivante dai provvedimenti finali delle Conferenze dei Servizi decisorie, tenutasi il 19 dicembre 2006 e 27 luglio 2007, rendendo noto la reale consistenza dei dati forniti a detto ministero sul risultato del monitoraggio ambientale.
(5-00479)
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

amianto

amministrazione locale

cancro

comune

comunicazione dei dati

mortalita'

protezione dell'ambiente

servizio sanitario

sorveglianza dell'ambiente

sostanza pericolosa