PIZZETTI e MOTTA. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:
nel 2000, a seguito dell'alluvione, si era reso necessario attuare, da parte di ANAS, verifiche e monitoraggi del ponte sul Po tra Casalmaggiore e Colorno, dai quali era emersa la necessità di progettare un intervento di recupero dell'intero manufatto;
a seguito delle legge Bassanini, nel 2001 la SS 343 (con il ponte) è stata trasferita dall'ANAS alle province di Cremona e di Parma;
nell'ottobre 2002, dopo nemmeno un anno dal trasferimento, il ponte è stato repentinamente chiuso al traffico per gravi dissesti statici che lo hanno reso pericolante;
ANAS, d'accordo con le province, le regioni ed i comuni è intervenuta con un primo ripristino parziale dei pulvini, che ha consentito la riapertura del ponte, con limitazioni di carico nel dicembre 2002. Tale operazione veniva poi proseguita con ulteriori opere, realizzate da ANAS a partire da aprile 2003;
mentre si svolgevano i lavori sul ponte, le due regioni (Emilia e Lombardia), le due province (Cremona e Parma) e i due comuni (Casalmaggiore e Colorno), concertavano con ANAS un intervento di risanamento della struttura, come da progetto già effettuato da quest'ultima, che in quel momento ammontava ad euro 10 milioni e successivamente, ulteriormente aggiornato a 12 milioni;
ANAS il 12 maggio 2003 sottoscriveva con gli enti un protocollo d'intesa con il quale si assumeva l'onere della progettazione, l'onere dei lavori e un impegno per la parziale copertura dei costi per 5 milioni di euro insieme alle due regioni, che entrambe si impegnavano per un importo di 2,5 milioni ciascuna;
il coinvolgimento di ANAS era giustificato dalla sua responsabilità per lo stato di degrado della struttura che era stata trasferita. Il ponte infatti, costruito alla fine degli anni '50 in estrema economia come usava in quegli anni, non era mai stato oggetto di manutenzione straordinaria, come più volte dichiarato dagli stessi tecnici ANAS;
ANAS ha successivamente ritirato l'impegno sottoscritto nell'accordo di programma, quindi sono venute a mancare le risorse previste ammontanti a 5 milioni di euro;
le regioni Lombardia ed Emilia e le altre amministrazioni dopo aver più volte sollecitato invano ANAS a mantenere gli impegni assunti hanno deciso di sottoscrivere una nuova convenzione per avviare il ripristino del ponte;
la nuova convenzione, sottoscritta nel 2007, prevede che:
a) la provincia di Cremona è la stazione appaltante anche per conto della provincia di Parma;
b) le regioni Lombardia ed Emilia-Romagna si assumono l'onere di anticipare la quota non coperta da ANAS, almeno per uno stralcio progettuale di 9 milioni e 150 mila euro, tale da assicurare gli interventi più urgenti;
c) la nuova copertura finanziaria dello stralcio è così ripartita: 4 milioni e 150 mila euro alla regione Lombardia e 5 milioni di euro alla regione Emilia-Romagna;
gli enti hanno promosso nell'estate 2008 un'azione legale nei confronti di ANAS per chiedere il rispetto degli impegni assunti nel 2003;
l'ex Ministro delle infrastrutture, Di Pietro, condivise l'accordo raggiunto fra gli enti, sottoscritto nel 2007, impegnandosi, con una clausola sottoscritta, a supportarli nei confronti di ANAS, dichiarando la propria disponibilità a mettere in atto ogni azione utile a pervenire al superamento delle problematiche insorte o, qualora gli enti avessero dovuto intraprendere un'azione legale per far valere i propri diritti, con esito positivo per gli enti medesimi, a far sì che l'Anas riconosca le somme di condanna;
dal cronoprogramma dei lavori del Ponte si evince che:
a) lo stralcio progettuale di 9 milioni e 150 mila euro, è stato approvato dalle province di Cremona e Parma nel giugno 2008 a seguito delle intervenute autorizzazioni da parte degli enti preposti (ARNI, AIPO, Autorità di Bacino);
b) il primo agosto 2008 è stata bandita la gara pubblica per l'esecuzione del primo stralcio funzionale dei lavori; la gara verrà esperita nei giorni 28-30 ottobre 2008;
c) l'inizio dei lavori è previsto per primavera 2009, in funzione delle condizioni climatiche, mentre la fine dei lavori è prevista dopo 18 mesi dall'inizio degli stessi -:
se il Governo intenda operare affinché ANAS mantenga gli impegni sottoscritti con un formale accordo, ricordando che quando un soggetto privato non rispetta i contratti sottoscritti se ne deve far carico in solido ed altrettanto dovrebbe valere se gli impegni non rispettati sono nei confronti di enti pubblici;
se il Governo intenda supportare, in subordine, le regioni, le province e i comuni coinvolti nell'azione legale contro ANAS, con le azioni che nel merito riterrà più idonee, informando delle stesse gli enti interessati. (5-00448)