BERTOLINI. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:
il 4 ottobre 2008 si è svolta, a Sassuolo, in provincia di Modena, una manifestazione non autorizzata su suolo pubblico, ad opera di numerosi musulmani che hanno occupato indebitamente una strada;
la manifestazione, sfociata in una preghiera di circa 300 persone, aveva scopo dimostrativo contro la decisione della locale amministrazione comunale di non concedere ulteriori deroghe all'utilizzo di locali posti in Sassuolo in via Circonvallazione n. 189 per l'esercizio del culto islamico, poiché non sono destinati a tale uso e per chiedere l'impegno dell'amministrazione comunale a realizzare una nuova moschea;
il Sindaco di Sassuolo non ha impedito, né tantomeno condannato lo svolgersi della manifestazione non autorizzata e, a quanto risulta dagli atti ufficiali e dalle notizie stampa, non ha invitato gli organizzatori a rinunciare, in futuro, ad altre analoghe e plateali iniziative;
la manifestazione di Sassuolo ha seguito di qualche giorno una analoga iniziativa organizzata a Cesena (FC) da un folto gruppo di musulmani contro la decisione dell'amministrazione comunale di non autorizzare la realizzazione di una moschea in un luogo considerato non idoneo sulla base del locale piano regolatore;
in molti Comuni italiani organizzazioni di musulmani chiedono alle amministrazioni locali l'autorizzazione ad utilizzare fabbricati, appartamenti, magazzini, da eleggere a luoghi di culto per la professione della religione islamica;
nella stragrande maggioranza dei casi le autorità locali sono costrette a negare tali autorizzazioni, poiché i luoghi scelti non rispettano le normative vigenti in materia;
manifestazioni analoghe a quelle suddette sono sempre più frequenti nelle città italiane e farebbero presagire una sorta di «ricatto» da parte di componenti della comunità immigrata di fede musulmana, che strumentalizzano una situazione contingente per accrescere il proprio potere religioso, politico e mediatico, del tipo: «o ci date una moschea o continueremo con la prova di forza e vi costringeremo a sottomettervi ai nostri diktat»;
tali manifestazioni di arroganza rischiano di generare diffidenza tra la popolazione ed alimentare uno scontro sociale che deve essere prevenuto con ogni mezzo possibile -:
se non ritenga opportuno impedire che tali manifestazioni si diffondano ulteriormente e cosa intenda fare per interrompere comportamenti e manifestazioni inaccettabili, sia sotto l'aspetto giuridico, che sociale, che rischiano di alimentare uno scontro sociale che nessuno auspica e che deve essere prevenuto con ogni mezzo possibile. (5-00440)