GRIMOLDI, GOISIS e FAVA. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
l'Università di Siena sarebbe sommersa dai debiti, che ammonterebbero a ben oltre 100 milioni di euro;
la predetta «voragine» registrata nei documenti finanziari e contabili dell'Ateneo senese, deriverebbe in parte da un debito contratto con l'INPDAP e relativo al mancato versamento dei contributi previdenziali dovuti ai suoi 2.300 dipendenti (per un ammontare di circa 80 milioni di euro), in parte dall'assunzione in massa di precari, forse, ad avviso degli interroganti, «politicamente sponsorizzati»;
lo scorso luglio l'Università in parola avrebbe trasformato 580 contratti a tempo determinato in tempo indeterminato, stabilizzando una percentuale eccessiva di personale non docente (il 30-40 per cento circa), che avrebbe contribuito a creare deficit, piuttosto che migliorare la qualità dei servizi;
il bilancio consuntivo dell'Ateneo senese avrebbe già registrato nell'anno 2005 un disavanzo di 27 milioni di euro, dei quali 24,9 per spese di personale, la cui presenza risultava di 1,2 tra amministrativi, tecnici e docenti, con un rapporto di un'unità di personale ogni 3,7 studenti;
il rettore dell'Ateneo senese, in carica dal 2006, si trova quindi a fronteggiare una gravissima situazione che lo avrebbe indotto a stipulare un mutuo di 45 milioni di euro con il Monte de' Paschi di Siena, insufficiente a saldare il macigno del debito contratto con l'Inpdap, tanto da valutare la possibilità di vendere l'immobile dell'ex-ospedale psichiatrico S. Niccolò alla Sansedoni, (società immobiliare partecipata al 48 per cento dalla Fondazione Monte De' Paschi di Siena, al 28 per cento dal gruppo romano Toti Lamaro, al 16 per cento dalla banca Monte de' Paschi di Siena e all'8 per cento da Unieco);
il complesso S. Niccolò, dove hanno sede la facoltà di ingegneria e alcuni dipartimenti di Lettere e Filosofia, avrebbe un valore di 100 milioni di euro;
l'Ateneo senese non pagherebbe più gli stipendi al personale e, registrerebbe un calo di iscrizioni di studenti, a causa dell'aumento cospicuo delle tasse universitarie -:
se, alla luce di quanto riportato in premessa, i Ministri interrogati non ritengano opportuno disporre, ciascuno nell'ambito delle proprie competenze, accertamenti ispettivi nell'Ateneo senese.
(5-00412)