MELIS e FERRANTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
la casa circondariale di Sassari è ospitata nel vecchio edificio di San Sebastiano;
il carcere di San Sebastiano è stato progettato a cavallo dell'unità d'Italia, e inaugurato, come attesta lo storico locale Enrico Costa, nel 1871, ben 137 anni fa; ai tempi era, forse, un gioiello di edilizia carceraria, ma adesso si può parlare di un vero e proprio rudere da museo archeologico;
l'intero secondo piano dell'edificio è attualmente inagibile, a causa della continua minaccia di crolli e le celle, per lo più fatiscenti nonostante i vari restauri succedutisi negli anni, sono di pochi metri quadri, hanno muri scrostati, sono buie, umide e malsane con servizi alla turca divisi dai letti da un muretto alto appena 80, 90 centimetri, e ospitano ciascuna 4 o 5 detenuti;
all'interno della struttura per i detenuti non vi è nessuna possibilità di lavorare né di imparare un mestiere, il personale di custodia, lodevole per abnegazione, si trova perennemente sotto organico (l'ultimo concorso è stato espletato nel 1993), e gli educatori, che sono pochissimi, in tutto tre, devono dividersi tra il carcere di Sassari e quello di Alghero;
da tempo si attende il completamento del nuovo carcere, che dovrebbe sorgere nella zona di Bancali, alla periferia della città, ma i lavori, come può constatare chiunque visiti la zona, languono o procedono con inspiegabile lentezza;
l'addensamento dei detenuti a San Sebastiano ha, nel frattempo, aggiunto limiti decisamente al di là della soglia di tolleranza della struttura;
il fenomeno del sovraffollamento nelle carceri rappresenta un'emergenza non solo in Sardegna, dove i dati più recenti ci dicono che nei dodici istituti penitenziari presenti nella regione sono ospitati 1888 detenuti, di cui 51 donne e di cui solo 991 condannati in via definitiva, ma in tutto il Paese;
l'emergenza viene fronteggiata in modo dissennato con una politica volta a penalizzare, invece che a depenalizzare, che riempie le celle di ragazze e ragazzi che, responsabili di piccoli reati, alla scuola del carcere naturalmente diventano quei veri delinquenti che magari ancora non sono;
inoltre con il decreto-legge n.112 del 2008 sono stati tagliati i fondi per l'edilizia carceraria, è stato gravemente penalizzato il reclutamento degli agenti di custodia che attualmente si trovano a dover sostenere turni che vanno dalle 6 alle 12, per poi tornare in servizio dalla mezzanotte all'alba, a fronte di stipendi assolutamente inadeguati: si chiude la porta alle riforme e si arriva a minacciare la stessa legge Gozzini, che negli anni scorsi ebbe almeno il merito di ridare una parvenza di civiltà a un ordinamento penitenziario di stampo medievale, totalmente inadeguato agli standard europei -:
quali siano le linee programmatiche relative allo stato delle carceri in Sardegna, nonché notizie certe e impegni precisi per il completamento dei lavori del nuovo carcere sassarese di Bancali e per il trasferimento della casa circondariale nella nuova struttura. (5-00359)