GHIZZONI, COSCIA, DE TORRE, DE PASQUALE, PES e SIRAGUSA. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:
il 31 luglio 2008, con nota della Direzione generale del personale, ha comunicato alle seguenti associazioni professionali, tra le più rappresentative del mondo della scuola, la riduzione di utilizzazioni di insegnanti per l'anno scolastico 2008/09: in particolare la riduzione di quattro insegnanti alla Cooperativa insegnanti di iniziativa democratica (CIID), ente cooperativo promosso dal Centro di iniziativa democratica degli insegnanti (CIDI), due insegnanti all'Unione cattolica italiana insegnanti medi (UCIIM) e un insegnante all'Associazione italiana maestri cattolici (AIMC);
il quadro delle utilizzazioni era già stato definito in data 23 aprile 2008, per tutte le associazioni e su questa base ogni organizzazione aveva provveduto a programmare le proprie attività ed a coinvolgere i docenti individuati (che hanno quindi operato scelte di posizione giuridica);
la legislazione vigente (articolo 26 della legge 23 dicembre 1998, n. 448) già impone rigidi limiti numerici alla utilizzazione del personale della scuola per compiti di sostegno all'autonomia ed alla professionalità presso enti ed associazioni di insegnanti (100 disponibilità);
a fronte dell'ampio numero di docenti in servizio e della costante diminuzione delle risorse finanziarie pubbliche destinate alla formazione permanente dei docenti (ormai ridotta alla risibile cifra di 12 euro pro-capite all'anno per addetto, stante l'ultimo contratto integrativo in merito stipulato il 4 luglio 2008), debba essere dunque salvaguardato e semmai potenziato il ruolo delle associazioni e del personale docente ad esse assegnato, in grado di sostenere e ampliare le occasioni di formazione, di ricerca, di diffusione delle buone pratiche didattiche tra gli operatori della scuola;
l'impoverimento della capacità di iniziativa delle più importanti associazioni professionali degli insegnanti - caratterizzate storicamente dal pluralismo, presenti anche in territori poveri di risorse culturali, impegnate al recupero della dignità professionale - manda alla scuola italiana un segnale contraddittorio rispetto alle dichiarazioni di principio che vorrebbero ripristinare una immagine positiva della funzione docente ed elevare il profilo di un insegnamento di qualità -:
quali siano le ragioni che hanno ispirato tale provvedimento, i criteri seguiti per le assegnazioni del personale dirigente e docente e le verifiche effettuate per stabilire il possesso dei requisiti di legittimazione degli enti destinatari delle assegnazioni;
se, inoltre, il Ministro interrogato non intenda ricondurre a più esplicite finalità di sostegno al lavoro degli insegnanti la ratio della legge 23 dicembre 1998, n. 448 (articolo 26, comma 8). (5-00315)