PALADINI. -
Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
un livello adeguato di inclusività sociale caratterizza l'effettivo tasso di democraticità di un Paese civile moderno ed avanzato, l'affermazione di una cultura democratica passa attraverso un diffuso senso di appartenenza, inteso come patrimonio comune della collettività;
esistono diverse categorie sociali nei confronti delle quali è fondamentale intervenire con politiche organiche in maniera costante affinché queste non si sentano lontane o comunque estranee dalla collettività di cui fanno parte e dalle istituzioni che devono saperle rappresentare;
giovani, donne, anziani sono tra le categorie principali verso le quali è necessario rilanciare nel nostro Paese politiche attive di coinvolgimento, sostegno, promozione ed assistenza;
per i giovani, per la loro crescita, per il loro futuro, che coincide con il futuro del nostro Paese, appare necessario intervenire in maniera coerente in primo luogo rilanciando l'impegno allo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica, non esiste futuro senza sviluppo non esiste sviluppo senza ricerca, non può esistere ricerca senza impegno e capacità, sono proprio i giovani la principale risorsa per il rilancio della ricerca scientifica nel nostro Paese ed essi vanno sostenuti attraverso un impegno concreto e coerente;
in questi anni abbiamo assistito alla profonda evoluzione del mercato del lavoro, lo statuto dei lavoratori è stata una importante conquista di civiltà per il nostro Paese, è però datato 1970, rappresenta un patrimonio importante, deve essere inteso come un fondamentale punto di partenza per progettare un intervento legislativo focalizzato alla costruzione di un nuovo Statuto che sia questa volta a fronte dei profondi cambiamenti avvenuti nel mondo del lavoro, uno Statuto dei lavori;
bisogna intervenire con urgenza per impedire che si radicalizzi nel Paese una vera e propria contrapposizione tra generazioni, tra padri e figli, tra lavoratori tutelati e lavoratori senza alcuna tutela, è fondamentale quindi programmare l'estensione di una rete di protezione sociale anche e soprattutto per i nuovi lavoratori;
il tasso di sviluppo del nostro Paese è fondato sui consumi e sugli investimenti, sono soprattutto le generazioni più giovani ad essere fisiologicamente orientate a supportare i consumi e gli investimenti, quando viene a mancare un adeguato livello di sicurezza sociale e di serenità personale, inevitabilmente i consumi e gli investimenti si trasformano in risparmio, un Paese moderno non può mantenere alto il suo livello di competitività fondando la sua politica economica sul risparmio, il rischio è quello del ristagno, rischio elevatissimo quando sono proprio le generazioni che dovrebbero consumare e investire di più ad essere relegate alla logica di risparmio per la mera sopravvivenza -:
quali siano gli interventi specifici e in che tempi intenda adottarli per sostenere, sulla scia della «riforma Biagi», una flessibilità compatibile per nuovi lavoratori, garantendo cioè che questa non si tramuti di fatto in una situazione di precarietà diffusa e consolidata e se non ritenga opportuno a tal fine prevedere la stesura dì quello che dovrebbe essere oggi, a fronte della profonda mutazione del mercato del lavoro, non più lo statuto dei lavoratori quanto invece più coerentemente lo statuto dei lavori.(5-00189)