ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19492

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 739 del 22/01/2013
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 22/01/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 22/01/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19492
presentata da
FRANCESCO BARBATO
martedì 22 gennaio 2013, seduta n.739

BARBATO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

una ricerca dell'università Bocconi di Milano è stata resa nota nell'articolo «Banche, nuove trappole nei conti correnti. Commissioni e spese di chiusura, più cari del 30 per cento in 2 anni ora si paga anche per la rata del mutuo» del corriere.it del 21 gennaio 2013;


nel servizio si legge che: «un giorno arrivò anche la commissione per pagare il mutuo. È una spesa dovuta alla banca per versare la rata mensile del finanziamento immobiliare, che prima sostanzialmente non c'era e ora viene richiesta quasi ovunque. È in media di un euro e mezzo, ma può toccare i 2,75 euro. È una delle novità di fine 2012, che i risparmiatori possono trovare sull'estratto conto di riepilogo di dicembre, in arrivo in questi giorni. Le altre cattive notizie sono, rispetto all'anno precedente, il peso della neonata commissione d'istruttoria veloce sugli sconfini, che può toccare i 50 euro al mese (se andate in rosso oltre i 500 euro per più di una settimana); e, più in generale, l'aumento di quasi tutte le spese bancarie nell'anno della grande crisi, dal canone della carta di credito al pagamento delle bollette» inoltre «in due anni le commissioni bancarie si sono impennate, arrivando a incidere sull'estratto conto di dicembre - nella stima di un deposito - tipo per un conto corrente ordinario, vedi grafico e scheda - per 217,20 euro nel mese (considerate le spese di chiusura annue), contro i 159,29 euro di fine 2010: +36 per cento. Un'enormità, sei volte l'inflazione (quella cumulata nel biennio è stata del 5,7 per cento, dice l'Istat). Dà il senso di come le banche, nel loro forse peggior periodo della storia, abbiano posto parziale rimedio alla stretta di liquidità, dei vincoli patrimoniali, del rischio default del debito pubblico incassando dalle famiglie sui conti correnti, dove peraltro in questi due anni la forbice dei tassi si è spalancata. Era dello 0,10 per cento (già quasi nullo, quindi) il rendimento medio di un conto corrente ordinario nel 2011, è crollato allo 0,02 per cento. Come dire che, per guadagnare un euro al netto delle tasse, bisogna lasciarne depositati sul conto 6 mila. Al contrario, il tasso passivo è schizzato dal 12,5 per cento al 18 per cento»;


i calcoli sono dell'università Bocconi, che per CorrierEconomia ha stimato il peso mensile delle commissioni sul conto corrente (e da questa settimana l'appuntamento diventerà semestrale, con un Osservatorio Banche) di fine anno. Dei 217,20 euro di spesa raggiunti nel mese di dicembre, 128,25 euro, più della metà, sono per commissioni addebitate per le operazioni effettuate nel mese, il resto - 89 euro - per le operazioni di chiusura, che incidono a fine anno. Non si può, dunque, moltiplicare i 217 euro di spese di dicembre per 12 mesi, ma un'idea della spesa annua ce la si può fare, e la morale è che il conto ordinario in una banca tradizionale va evitato, ora più che mai. Meglio i conti on line, o a pacchetto, o se vi accontentate i low-cost (vedi altro articolo). «Il conto corrente sta cambiando pelle - dice Stefano Caselli che ha curato la ricerca, prorettore all'Internazionalizzazione e docente di economia degli intermediari finanziari in Bocconi -. Non è più un supporto agli altri strumenti finanziari, ma un prodotto a sé. Se viene sempre più colpito dalle commissioni rischia di pregiudicare la relazione con il cliente: se sono tartassato, un conto corrente non lo voglio più. Mi serve un mutuo? Faccio un conto a zero spese ed è finita lì. Sui costi di chiusura, poi, pesa molto ora la commissione d'istruttoria veloce, perché le banche vogliono scoraggiare gli sconfinamenti»;

di quali informazioni dispongono i Ministri interrogati e quali iniziative urgenti di competenza intendano adottare. (4-19492)