ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19467

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 739 del 22/01/2013
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 22/01/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 22/01/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19467
presentata da
FRANCESCO BARBATO
martedì 22 gennaio 2013, seduta n.739

BARBATO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

2012 ancora sostanzialmente in linea con le previsioni, e alcune pesanti incognite per l'anno appena iniziato, per il quale è fissato l'obiettivo del pareggio di bilancio strutturale. Lo spettro che si aggira è quello di una manovra correttiva che il nuovo Governo dovrebbe attuare a primavera per racimolare i miliardi mancanti;

la notizia o indiscrezione è pubblicata dal quotidiano ilmattino.it del 18 gennaio 2013 che scrive anche: «L'ultimo dato certo è quello diffuso a inizio anno dal ministero dell'Economia, relativo al fabbisogno del settore statale: 48,5 miliardi contro la previsione di 45,4 indicata a settembre nell'aggiornamento del Documento di economia e finanza. Uno scostamento che secondo il Tesoro dipende dall'anticipo a dicembre del versamento delle quote dei mutui dovuti da alcune amministrazioni alla Cassa Depositi; insomma da un fatto contabile privo di conseguenze»;

nell'articolo a firma di Luca Cifoni si riflette infine che: Il fabbisogno, per di più limitato al solo settore statale, non è comunque il saldo rilevante ai fini europei, che si chiama invece indebitamento netto: questo valore sempre nel Def è previsto per fine 2012 al 2,6 per cento del Pil (41,2 miliardi). Il risultato sarà diffuso ufficialmente dall'Istat il prossimo primo marzo. Per l'anno in corso invece l'indebitamento dovrebbe scendere all'1,8 per cento del Pil, percentuale che però in termini strutturali, ossia al netto degli effetti (negativi) del ciclo economico e delle misure una tantum corrisponderebbe ad uno zero tondo, ossia all'agognato pareggio di bilancio;

nei prossimi mesi si potrebbero concretizzare alcuni rischi. Il più insidioso riguarda la crescita economica: se la fase recessiva dovesse prolungarsi o addirittura diventare più acuta, allora le pur prudenti stime sulle entrate si rivelerebbero non più realistiche. I segnali giunti finora non sono del tutto scoraggianti: il buon gettito dell'Imu (circa 23,5 miliardi) ha in parte compensato le voci più sensibili alla crisi produttiva. E sotto la lente del fisco la stessa dinamica dei consumi al dettaglio è apparsa meno fiacca di quanto si potesse temere. Ma è chiaro che ulteriori mesi di recessione piena avrebbero un effetto devastante -:

di quali informazioni disponga il Governo e quali iniziative intenda assumere anche alla luce dell'articolo in premessa, in particolare se si intendano verificare i conti pubblici e se confermi la possibilità di una manovra a primavera. (4-19467)