ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19452

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 739 del 22/01/2013
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 22/01/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 22/01/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19452
presentata da
FRANCESCO BARBATO
martedì 22 gennaio 2013, seduta n.739

BARBATO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:

Altroconsumo - riferisce in data 15 gennaio 2013 - il quotidiano repubblica.it si è rivolta all'Autorità garante delle comunicazioni, dopo circa 20 mila segnalazioni di utenti del 2012 per costi ingiustificati di disdetta e di passaggio ad altro operatore;

nel servizio di Alessandra Longo si legge che «gli utenti fanno disdetta e poi si ritrovano in fattura costi che non capiscono e che non si aspettavano, da 35 a 107 euro, riporta Altroconsumo. Il decreto Bersani vieta le penali di disdetta, cioè consente agli operatori di far pagare solo costi che siano equivalenti a quelli da loro stesso subìti per questa procedura. Quanto pagano insomma per gestire la pratica e a Telecom per la disdetta della linea. Costi molto variabili, per altro, a seconda dell'operatore, dell'offerta attiva e del tipo di disdetta. L'utente paga molto di più se chiede una disdetta semplice della linea; di meno se fa un cambio operatore. La regola principe, da ricordare, quando si vuole lasciare il proprio operatore è quella di mandare richiesta di una nuova linea a un concorrente, che quindi si occuperà di svolgere le pratiche di disdetta. Per di più, in questo modo, riduciamo a un minimo anche i costi e tempi di attivazione. Mandiamo la disdetta al nostro operatore solo se vogliamo togliere la linea fissa del tutto, a casa, e non averla più»;

già due anni fa le associazioni dei consumatori avevano accusato gli operatori di far pagare costi di disdetta superiori al dovuto e Agcom ha premuto per una riduzione. Ma, a quanto pare, secondo Altroconsumo non è stato sufficiente;

questi costi non sono trasparenti nell'offerta commerciale: l'utente non viene messo in condizione di sapere, prima di sottoscriverla, quanto pagherà al momento della disdetta. Non a caso sono in tanti a sorprendersi di trovare questi costi in fattura;

gli utenti pagano costi ingiustificati al momento della disdetta della linea fissa, fino a 107 euro;

nel mirino: Fastweb, Infostrada (Wind), Telecom Italia e Vodafone (quest'ultimo è chiamato in causa sia per le offerte Teletu sia per quelle Vodafone; sono due marchi della stessa azienda);

l'accusa deriva da 20 mila segnalazioni di utenti ricevute da Agcom nel 2012;

sono decine di migliaia gli utenti che protestano contro costi che ritengono ingiusti, come risulta anche dalle numerose mail ricevute da Kataweb -:

se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali misure si intendano promuovere a tutela dei consumatori per favorire maggiore trasparenza e difenderli da ingiusti costi. (4-19452)