ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19420

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 739 del 22/01/2013
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 22/01/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 22/01/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19420
presentata da
FRANCESCO BARBATO
martedì 22 gennaio 2013, seduta n.739

BARBATO. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:

la Reggia di Carditello in particolare la Reale tenuta di Carditello era una vasta porzione, in parte acquitrinosa, della pianura delimitata a settentrione dal fiume Volturno, ad oriente dal monte Tifata e dai suoi colli, a meridione dall'antico fiume Clanio, oggi Regi Lagni, e ad occidente dal mar Tirreno. Essa ospitava una dinamica azienda agricola, ben progettata nelle infrastrutture edili e ben organizzata negli allevamenti di pregiate razze equine, nella produzione e commercializzazione dei prodotti agricoli e caseari. La Reggia di Carditello, situata a circa 4 km ad ovest dell'abitato di San Tammaro, a metà strada tra Napoli e Caserta, in via Foresta a Carditello, è un complesso architettonico sobrio ed elegante di stile neoclassico, destinato da Carlo di Borbone (1716-1788) a luogo per la caccia e l'allevamento di cavalli e poi trasformato per volontà di Ferdinando IV di Borbone (1751-1825) in una fattoria modello per la coltivazione del grano e l'allevamento di razze pregiate di cavalli e bovini. Era immerso in una vasta tenuta ricca di boschi, pascoli e terreni seminatori, e si estendeva su di una superficie di 6.305 moggia capuane, corrispondenti a circa 2.100 ettari. Era animato da un discreto numero di persone dedite alla conduzione dell'azienda. Carditello era uno dei siti reali che si fregiava del titolo di «Reale Delizia» perché, nonostante la sua funzione di azienda, offriva una piacevole permanenza al re e alla sua corte per le particolari battute di caccia che i numerosi boschi ricchi di selvaggina permettevano;

il fabbricato è stato costruito dall'architetto Francesco Collecini, allievo e collaboratore di Luigi Vanvitelli. L'area antistante, formata da una pista in terra battuta che richiama la forma dei circhi romani, abbellita con fontane, obelischi e un tempietto circolare dalle forme classicheggianti, era destinata a pista per cavalli;

la sesta asta per il Real sito di Carditello è andata deserta. Finito in vendita in passato persino attraverso una società immobiliare online, la delizia borbonica caduta in disgrazia non trova acquirenti. Ancora un nulla di fatto si registra dalla procedura in corso al tribunale di Santa Maria Capua Vetere che partiva da una base di 10 milioni di euro per il sito di San Tammaro;

sul tavolo del giudice Valerio Colandrea però, non sono pervenute offerte. Le udienze deserte ormai si sommano, mentre un gruppo di architetti organizza una sottoscrizione sperando di dare un futuro alla piccola reggia;

la prossima asta è prevista per il 31 gennaio alle 12 e in cui si procederà con incanto, ovvero la base di 10 milioni dovrà essere superata con un'offerta superiore almeno del 15 per cento;

la notizia è del 17 gennaio 2013 sul corriere.it ed.Caserta;

quali iniziative intenda adottare il ministro anche alla luce della prossima asta per la Reggia di Carditello. (4-19420)