ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19414

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 739 del 22/01/2013
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 22/01/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 22/01/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19414
presentata da
FRANCESCO BARBATO
martedì 22 gennaio 2013, seduta n.739

BARBATO. -
Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:

il diritto al voto è un diritto che la pubblica amministrazione deve garantire a tutti i cittadini, anche a quelli che per motivi diversi attualmente operano all'estero: lo sottolinea la Focsiv, Federazione nazionale di organismi cristiani di volontario, che in vista delle prossime scadenze elettorali per le elezioni denuncia una «palese e oggettiva discriminazione» sulle condizioni di esercizio del diritto al voto per i cittadini italiani all'estero;

«una discriminazione inaccettabile» sottolinea il presidente della Focsiv, Gianfranco Cattai, che chiede che «in questo momento di crisi e di revisione della spesa pubblica» si dia la possibilità a queste persone di esercitare il proprio diritto-dovere al voto presso le rappresentanze diplomatiche italiane all'estero. Attualmente, oltre agli italiani iscritti all'Anagrafe italiani residenti all'estero, che possono esercitare il loro diritto al voto presso le rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, solo alcune categorie specifiche possono usufruire di condizioni agevolate per votare: appartenenti alle Forze armate e di polizia; dipendenti di amministrazioni dello Stato, regioni o province autonome qualora la durata della loro permanenza all'estero sia superiore a tre mesi; professori e ricercatori universitari all'estero per una durata complessiva di almeno sei mesi. Nessuna possibilità, invece, per i giovani in servizio civile all'estero, per i giovani in servizio volontario europeo, per i volontari e i cooperanti internazionali, per i sacerdoti, le suore e i religiosi e laici italiani non iscritti all'Aire di esercitare il diritto-dovere del voto all'estero»;

sono oltre 10.000 le persone interessate, se lo Stato si dovesse far carico delle spese di rientro in patria di tutte queste persone, la spesa sarebbe di 15-20 milioni di euro. Da anni abbiamo sottolineato il problema ed è inaccettabile che tutte le volte la risposta delle Istituzioni preposte è rinviare la soluzione del problema alla prossima tornata elettorale;

la notizia è stata battuta dall'agenzia ANSA in data 22 gennaio 2013 -:

quali misure intendano assumere i ministri interrogati per consentire anche a coloro che svolgono volontariato all'estero di esercitare il diritto di voto. (4-19414)