ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19362

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 739 del 22/01/2013
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 17/01/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 17/01/2013
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19362
presentata da
FRANCESCO BARBATO
martedì 22 gennaio 2013, seduta n.739

BARBATO. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

lastampa.it, in data 2 gennaio 2013, ha pubblicato l'articolo «L'Inps cambia i criteri per la pensione di invalidità», a firma di Marina Palumbo, che l'Inps, Istituto nazionale previdenza sociale, ha introdotto delle novità per gli invalidi totali: dal 2013 se la somma dei redditi dei coniugi supera i 16.127 euro lordi si perde il diritto alla pensione;

la decisione sta rimbalzando in rete con un comprensibile malessere da parte dei cittadini;

a sollevare indignazione tra le associazioni per i diritti dei disabili è in particolare la circolare Inps n. 149 emanata il 28 dicembre 2012, a metà tra Natale e Capodanno;

il limite di reddito per ottenere la pensione di invalidità di 275,87 euro al mese diventa familiare;

se tra moglie e marito, si mettono insieme 16.127 euro l'anno lordi, pensione d'invalidità compresa, a quest'ultima si può lanciare già fin d'ora l'addio;

se uno dei due è steso in un letto attaccato a un respiratore e l'altro guadagna intorno ai mille euro al mese, che togliendo le tasse diventano circa settecento, con questa cifra possono e devono cavarsela a vivere tutto il mese in due: affitto, bollette eccetera compresi;

Pietro Barbieri, presidente della federazione italiana per il superamento dell'handicap (Fish), ha commentato: «È un atto gravissimo, l'Inps si sostituisce al Parlamento, assume decisioni politiche, incidendo sulla vita delle persone»;

secondo la Federazione, questa decisione amministrativa dell'Inps non si basa su alcun dettato normativo, ma su una sentenza della Corte di cassazione, nemmeno pronunciata a sezioni unite, del 2011 (sezione lavoro 25 febbraio 2011, n. 4677) per di più di segno contrario ad altri pronunciamenti della stessa corte;

«Questa è una decisione politica che colpisce i più poveri espropriandoli di una pensione dall'importo risibile. E una decisione che provoca inaccettabili ripercussioni oltre a insostenibili disparità di trattamento» ha detto ancora la Fish;

le nuove disposizioni valgono soltanto per gli invalidi totali, mentre non tocca minimamente gli invalidi parziali, creando una disparità del tutto incomprensibile;

in considerazione del fatto che la circolare con i nuovi criteri è stata fatta passare in un periodo in cui si è solitamente impegnati nelle festività natalizie -:

se il Ministro interrogato intenda assumere iniziative per il ritiro di tale circolare lasciando i criteri già precedentemente stabiliti onde evitare discriminazioni nel percepire le pensioni di invalidità;

se il Ministro intenda infine fare chiarezza rispetto ai meccanismi di assunzione di tale provvedimento e chi dal Ministero abbia eventualmente avallato questa iniqua decisione. (4-19362)