ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19353

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 738 del 21/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 21/12/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 21/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19353
presentata da
FRANCESCO BARBATO
venerdì 21 dicembre 2012, seduta n.738

BARBATO. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:

IAL, Istituto addestramento lavoratori è un ente di formazione italiano fondato nel 1955 per iniziativa del sindacato Cisl. Oggi è conosciuto come IAL CISL;


è presente in molte regioni d'Italia: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d'Aosta;


è presente con una sua delegazione anche in Germania, in Belgio e in Bulgaria;


realizza mediamente 2.000 corsi all'anno e raggiunge circa 40.000 partecipanti;


lo IAL avrebbe ricevuto diversi milioni di euro dalla ex Comunità europea per formare ragazzi e immetterli nel mondo del lavoro;


alcuni docenti in forza a tale ente non sarebbero stati pagati;


in data 4 novembre 2009 repubblica.it a firma di Stefano Parola si legge che: «dopo cinque mesi senza stipendio sono sempre più nervosi o depressi. I 240 dipendenti dello Ial, l'ente di formazione professionale della Cisl, per ora non scioperano. Si limitano a tenere presidi sotto la Prefettura, come hanno fatto ieri mattina, o assemblee sindacali, ieri pomeriggio. Però c'è una parte di loro che imbufalisce se pensa al futuro. Perché oggi lo Ial aspetta un cavaliere bianco che lo salvi dal baratro in cui è finito. E uno dei nomi in ballo coincide con quello di chi, nel loro immaginario collettivo, in quel baratro ce l'ha spedito: la Cisl. Il caso dell'ente di formazione professionale, che in Piemonte ha 17 sedi, è scoppiato a marzo, ma ha radici all'inizio degli anni 2000. Lo ha raccontato ai dipendenti lo stesso Enzo Pappalettera, segretario della Cisl Scuola e oggi nello scomodo ruolo di rappresentante sindacale dei lavoratori del centro e di esponente del sindacato che un tempo era il proprietario: «Lo Ial è arrivato al fallimento per colpa di alcuni ex sindacalisti che si sono cimentati con una macchina sempre più grossa. E tante e troppe sono state le cose che non hanno funzionato. C'era un vecchio buco di bilancio antecedente al 2000, che negli ultimi anni si è aggravato». La voragine si è ampliata anche perché lo Ial era diventato un cane che si mordeva la coda: spendeva per pagare i dipendenti senza fare in tempo a incassare le risorse pubbliche, quindi si indebitava per poter sostenere le spese. A marzo la presidente del Piemonte, Mercedes Bresso, ha detto basta e l'ente di formazione ha portato i libri in tribunale, che ne ha decretato il fallimento ma ha anche avviato una procedura straordinaria dando a Antonio D'Addario il compito di sciogliere l'impasse. L'avvocato torinese ha scelto di far proseguire le attività dello Ial e di provare a vendere. Dopo un primo slittamento, si è dato come data ultima il 31 dicembre 2009. Per allora lo Ial passerà di mano, ma a chi? C'è una cordata di privati, interessati ai 240 professionisti per istituire corsi di formazione nelle aziende in crisi. E poi c'è la Cisl: proprio il sindacato ha presentato una prima proposta simbolica e attende di perfezionarla. Intanto oggi il tribunale si pronuncerà sull'entità del buco»;


in data 10 dicembre 2009 lastampa.it a firma di Maurizio Tropeano informa nell'articolo «Ial, fanno causa in 30 "Ci paghi il sindacato" che "l'Istituto Addestramento Lavoratori del Piemonte è senza autonomia giuridica ed è totalmente dipendente dalla Cisl che dovrà rispondere delle obbligazioni assunte dall'ente di formazione". È questa la motivazione che ha spinto trenta collaboratori a fare causa al sindacato piemontese. Secondo il professor Marino Bin e l'avvocato Sara Visca tocca al sindacato pagare i 320 mila euro di compensi arretrati più gli interessi maturati; l'avvocato Ramello sostiene l'autonomia dello Ial dalla Cisl: «Lo Ial è attualmente in base al codice civile un'associazione non riconosciuta e ha una propria soggettività giuridica, economica e imprenditoriale così come riconosciuto dal tribunale di Torino con la sentenza che ha dichiarato lo stato di insolvenza» -:


a quanto consta all'interrogante vi sarebbero state due sentenze, tra l'altro, non favorevoli ai docenti ricorrenti -:


se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti e di quali informazioni si disponga in proposito. (4-19353)