ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19336

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 738 del 21/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 21/12/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 21/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19336
presentata da
FRANCESCO BARBATO
venerdì 21 dicembre 2012, seduta n.738

BARBATO. -
Al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

Campania e Lazio, stando a diversi articoli di stampa pubblicati negli ultimi tempi sarebbero particolarmente esposte nell'inquinamento delle falde acquifere;

le ecomafie hanno di fatto deturpato i territori con i propri sversamenti illeciti infiltratisi nei terreni fino a raggiungere le falde;

nemmeno talune industrie sarebbero estranee dall'inquinamento dei terreni;

la Valle del fiume Sacco - zona che si estende dalla città di Colleferro, fino alla provincia di Frosinone - è uno dei 57 siti d'interesse nazionale che ancora attendono una bonifica. La contaminazione è partita negli anni '70 e '80 dagli stabilimenti chimici della Caffaro, specializzati nella produzione del Lindano, il principio attivo utilizzato per i diserbanti. I resti della lavorazione per decenni erano stati accatastati in alcuni depositi, a pochi metri dal fiume. Fin dal 1992 era noto il pericolo per l'intera zona, tanto da far scattare una prima inchiesta dei magistrati, terminata con un'unica condanna a quattro mesi per uno degli imprenditori coinvolti. Dopo la sentenza il tribunale di Velletri ordinò la bonifica dei siti, operazione poi iniziata dalla struttura commissariale solo dopo il 2005, nonostante la commissione bicamerale d'inchiesta sui rifiuti avesse lanciato l'allarme contaminazione già nel 1998. A guidare l'azienda che subì il primo processo c'era - fino al 1990 - Enrico Bondi, chiamato ai vertici delle aziende del gruppo Snia qualche anno prima, società che ereditò all'epoca le attività della Caffaro. Bondi venne assolto nel primo processo terminato nel 1992;

il caso Valle del Sacco è esploso alla fine del 2004, quando gli uffici di igiene trovarono le molecole del Lindano nel latte prodotto nella zona. Scattò l'allarme, quando ormai la sostanza aveva invaso l'intera area. Per gli agricoltori della Ciociaria e della zona di Colleferro fu l'inizio di un incubo, che dura ancora oggi: migliaia furono gli animali abbattuti e il divieto di pascolo - mai sospeso dal 2005 - ha portato alla chiusura di fatto di buona parte dell'attività zootecnica. La presenza nel sangue del principio attivo del Lindano (il B-HCH) fu confermata da una campagna di ricerca sulla popolazione, con conseguenze pesanti sulla salute (fonte Il Fatto Quotidiano, 7 dicembre 2012) -:

se il Governo sia informato dei fatti esposti in premessa e se intenda promuovere, per quanto di competenza, una road map delle falde acquifere di Campania e Lazio per la tutela e la salvaguardia della salute umana e degli animali allevati, oltre che dei prodotti agricoli coltivati. (4-19336)