ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19327

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 738 del 21/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 21/12/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 21/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19327
presentata da
FRANCESCO BARBATO
venerdì 21 dicembre 2012, seduta n.738

BARBATO. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:


Isfol, Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori ha sede a Roma;


è un ente nazionale di ricerca sottoposto alla vigilanza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali;


il 15 gennaio 1972 con decreto del Presidente della Repubblica, n. 10 - articolo 17, comma ultimo è stata prevista la sua costituzione, sancita il 30 giugno 1973, con decreto del Presidente della Repubblica, n. 478;


successivamente viene dichiarato necessario ai fini dello sviluppo economico, civile, culturale e democratico del Paese (decreto del Presidente della Repubblica 1o aprile 1978, n. 249);


dal 1979 fa parte degli enti di notevole rilievo (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 ottobre 1979) e nel 1999 viene riconfermato ente dotato di indipendenza di giudizio e di autonomia scientifica, metodologica, organizzativa, amministrativa e contabile (decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 419);

l'Istituto opera nel campo della formazione, del lavoro e delle politiche sociali, al fine di contribuire alla crescita dell'occupazione, al miglioramento delle risorse umane, all'inclusione sociale e allo sviluppo locale;


l'Isfol svolge e promuove attività di studio, ricerca, sperimentazione, documentazione, informazione e valutazione;

fornisce supporto tecnico-scientifico allo Stato, alle regioni e agli enti locali;


fa parte del Sistema statistico nazionale (Sistan) e collabora con gli organismi e le istituzioni comunitarie;


svolge il ruolo di assistenza metodologica e scientifica per le azioni di sistema del Fondo sociale europeo;


è Agenzia nazionale Lifelong Learning Programme - Programma settoriale Leonardo da Vinci;


opera in collaborazione con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, la Presidenza del Consiglio dei ministri, le regioni, le parti sociali, l'Unione europea, altri Organismi internazionali quali il Cedefop, l'Ocse, l'Oil, la Fondazione di Dublino per la qualità del lavoro, il Centre d'études et de recherches sur les qualifications (Cereq - Francia) e il Bundesinstitut fuer Berufsbildung (Bibb - Germania);


l'Isfol opera per l'attuazione di una parte rilevante dei programmi operativi nazionali a titolarità del Ministero del lavoro e delle politiche sociali cofinanziati dalla Programmazione 2007-2013 dei fondi strutturali;


ai sensi della legge n. 183 del 2010 l'Isfol ha costituito il Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni;


in data 9 novembre 2012 presso la sede Isfol di Roma si è tenuta un'assemblea chiamata «Lavoro nero a casa Fornero» e organizzata da tutte le sigle sindacali interne con l'unica eccezione della Cisl;

«sono bizzarre quanto paradigmatiche le conclusioni a cui sono giunti gli ispettori provinciali di Roma dello stesso ministero del Lavoro dopo un lavoro durato dal 2007 al 2010: l'Isfol ha utilizzato gli ex collaboratori come veri e propri lavoratori dipendenti. I contratti utilizzati da questo Istituto (contratti di collaborazione coordinata e continuativa) sono risultati essere non genuini in quanto hanno celato veri e propri rapporti di lavoro subordinato» (fonte Il Fatto Quotidiano, 9 novembre 2012);


erano contro la legge, insomma. E non si parla di una decina di co.co.co. falsi, ma della quasi totalità dell'attuale pianta organica dell'istituto: su circa 630 dipendenti ce ne sono poco più di 350 a tempo indeterminato (292 dei quali stabilizzati nel 2009, quindi ex precari pure loro) e il resto a tempo determinato dal 2008, tutti o quasi già co.co.co. in Isfol dagli anni Novanta. Solo che adesso, invece di vedere l'agognato traguardo dell'assunzione definitiva, questo 40 per cento dei dipendenti dell'Istituto rischia assai di perderlo del tutto il lavoro: un pò perché i contratti a tempo determinato non possono essere rinnovati all'infinito e soldi per assumerli non se ne vedono, un po' perché sono almeno due anni che i governi Berlusconi prima e Monti poi provano a chiudere l'istituto (in questo caso gli «indeterminati» verrebbero riassegnati, i «temporanei» sarebbero mandati a casa);



il Ministero del lavoro (sia con Sacconi che ora con Fornero) non ha mai pensato di dare ragione ai propri stessi inviati: prima ha inoltrato ricorso alla commissione regionale - che però l'ha considerato irricevibile - e ora è in causa contro i duecento e passa dipendenti dell'Isfol che chiedono al giudice del lavoro di veder riconosciuto il loro «vero e proprio rapporto di lavoro subordinato» ultradecennale. «È il caso più emblematico e contraddittorio della lotta alla precarietà condotta dal ministro Fornero - spiega Enrico Mari, rappresentante Usb nell'istituto - un evidente caso di "cattiva flessibilità", per dirla con le parole della stessa ministro, di cui sono stati vittime ben oltre 200 lavoratori precari. Da tempo siamo in attesa di una soluzione politica da parte del nostro ministero vigilante: un'attesa senza fine, densa solo di silenzi e contrapposizioni» -:


se i fatti esposti in premessa corrispondano al vero e quali misure si intendano assumere e quali iniziative future si intendano intraprendere per scongiurare che lo Stato in primis favorisca lavoro precario o peggio a nero. (4-19327)