ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19290

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 738 del 21/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: BELLOTTI LUCA
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 21/12/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 21/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19290
presentata da
LUCA BELLOTTI
venerdì 21 dicembre 2012, seduta n.738

BELLOTTI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:

in Italia non esistono zone che possano essere reputate estranee al rischio sismico;

i terremoti avvenuti nella zona della pianura emiliana, e specialmente gli eventi più intensi, superiori al 5o grado della scala Richter, registrati nei giorni del 20 e 29 maggio 2012, seppur avvenuti in zone con un medio-basso rischio sismico, non possono essere considerati come eventi eccezionali, dato che tale valutazione riguarda solo una misurazione probabilistica, che non esclude il manifestarsi di eventi sismici anche di notevole intensità;

l'Italia, peraltro, è un territorio che è considerabile, nel suo complesso, a pericolosità medio-alta ove si registra lo scontro tra la placca europea e quella africana che ha provocato il terremoto dell'Emilia;

la bibliografia scientifica è peraltro pressoché concorde nel considerare i fenomeni tellurici impossibili da prevedere, nonostante alcune teorie talvolta fantasiose che emergono talvolta a questo riguardo;

scientificamente è dunque soltanto possibile valutare, ricorrendo alla statistica, se probabilisticamente può accadere un evento sismico, sulla base delle serie storiche;

circa il fatto che non sia in alcun modo possibile formulare previsioni totalmente attendibili sui fenomeni, basti considerare che molti esperti pensavano che, con la prima scossa del 20 maggio, il grosso dell'energia accumulata dalle rocce si fosse dissipato e che quindi sarebbe seguita soltanto una serie di scosse di assestamento, ma così non è stato;

oltre all'evento catastrofico che si è venuto a produrre in Emilia, l'imprevedibilità dei terremoti è un dato di fatto di cui il Paese ha dovuto prendere atto in ormai troppe occasioni: dal Belice al Friuli, dall'Irpinia all'Umbria, dalla Puglia all'Aquila;

diventa dunque chiaro che l'unico sistema per contrastare gli eventi sismici deve essere non quello della previsione bensì quello della prevenzione;

la maggior parte delle strutture del Paese, sia quelle produttive sia quelle abitative, per non parlare di quelle pubbliche, sono inadeguate a fronteggiare un evento sismico di media intensità, fatto inaccettabile per un territorio che per il 70 per cento è a rischio;

è possibile che strutture moderne, o così definite, siano state progettate con criteri antisismici obsoleti o inesistenti;

l'obbligo normativo di effettuare determinate verifiche antisismiche, quale la verifica a liquefazione delle sabbie, è stato introdotto in maniera chiara solo con il decreto ministeriale n. 29 del 2008 relativo alle nuove norme tecniche per le costruzioni;

l'urgenza, che porta ad approfondire tematiche come quelle sul rischio sismico, vengono poi abbandonate al cessare dell'emergenza: un lusso che, viste le vittime, l'Italia non può più sopportare -:

quali iniziative il Governo intenda intraprendere per dare aiuto alle popolazioni colpite dal sisma emiliano;

se il Governo intenda assumere iniziative volte ad incrementare la sicurezza degli edifici a scopo abitativo e non rispetto al rischio sismico;

se il Governo intenda coinvolgere i geologi in modo continuativo nei tavoli di pianificazione territoriale o urbanistica e se non intenda assumere le iniziative di competenza affinché almeno uno delle svariate decine di membri del Consiglio superiore dei lavori pubblici sia un geologo. (4-19290)