BARBATO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
il 13 gennaio del 2011, presso la propria officina di san Giorgio a Cremano (Napoli) veniva ucciso Vincenzo Liguori padre della cronista del Mattino, Mary;
l'uomo fu raggiunto da un proiettile vagante mentre era al lavoro davanti alla sua officina;
il 13 gennaio 2011, per l'omicidio, sono state fermate dai carabinieri di Torre Annunziata tre persone, due sono del clan camorristico «Mazzarella»; il terzo è il capo del clan dei «Troia»;
il clan dei Mazzarella è attivo nella zona orientale di Napoli mentre il gruppo dei «Troia», nato da una scissione dal clan Abate, è attivo a San Giorgio a Cremano;
individuati dai carabinieri nel corso di indagini coordinate dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli;
decisivo per le indagini il pentimento di un componente del gruppo che sparò quel giorno. Fu lui a indicare l'obiettivo ai killer, ruolo che nel gergo criminale viene definito dello «specchiettista», e a fornire, con le sue rivelazioni, una svolta alle indagini;
Vincenzo Liguori è caduto in un agguato in cui doveva morire soltanto Luigi Formicola, vero obiettivo dei sicari. E, invece, i morti furono due. La decisione di collaborare, ha spiegato Gallo, è stata dettata da «un fatto di coscienza»: «Doveva essere un omicidio, ma poi ne sono successi due... Nessuno voleva ucciderlo il meccanico, là è capitata una disgrazia» (articolo di repubblica.it a firma di Stella Cervasio dal titolo: «Innocente ucciso a San Giorgio a Cremano»);
sbagliarono mira, uccisero un innocente, spezzarono la vita di un'intera famiglia onesta ed il delitto sarebbe rimasto senza risposta per circa un anno;
i fatti esposti sono ad avviso dell'interrogante gravissimi e dimostrano lo stato di recrudescenza ed efferatezza che domina gli ambienti della criminalità napoletana in questo momento -:
quali misure si intendano assumere a fronte di questa ed altre morti di innocenti avvenute negli ultimi due anni a Napoli e provincia, agguati che hanno visto cadere nel regolamento dei conti anche persone che non c'entravano affatto e si pensi pure, andando indietro negli anni, alla povera Silvia Ruotolo. (4-19286)