ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19275

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 737 del 20/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: D'INCECCO VITTORIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/12/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 20/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19275
presentata da
VITTORIA D'INCECCO
giovedì 20 dicembre 2012, seduta n.737

D'INCECCO. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:


la programmazione sanitaria italiana da sempre si è posta l'obiettivo di potenziare l'insieme dei servizi sanitari e socio-sanitari territoriali;


gli accordi stipulati tra Stato e regioni hanno individuato la riorganizzazione delle cure primarie come una delle 5 «priorità di rilievo nazionale» sostenute da finanziamenti ministeriali specifici;


l'ultima intesa tra il Ministero della salute e le regioni sulla necessità di potenziare le cure territoriali, ed in particolare sulla revisione dell'articolo 8 del decreto legislativo n. 502 del 1992, prevede, tra le altre cose, che:


le aziende sanitarie possono provvedere alla dotazione strutturale, strumentale e di servizi delle forme organizzative multi professionali fornendoli in forma diretta oppure tramite l'erogazione delle risorse finanziarie necessarie alla acquisizione degli stessi beni e servizi. In tale caso i medici garantiscono un impegno orario di almeno 38 ore settimanali;


per le forme organizzative multiprofessionali le aziende sanitarie possano adottare forme di finanziamento a budget per garantire l'attività assistenziale per l'intero arco della giornata e per tutti i giorni della settimana attraverso il coordinamento operativo e l'integrazione professionale, nel rispetto degli obblighi individuali derivanti dalle specifiche convenzioni, fra l'attività dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta, della continuità assistenziale, della medicina dei servizi e della specialistica ambulatoriale, attraverso le forme organizzative multiprofessionali di cui alla lettera c);


le aziende sanitarie possono stabilire specifici accordi con i medici operanti nelle forme organizzative multiprofessionali, secondo modalità e in funzione di specifici obiettivi definiti in ambito regionale, anche per l'erogazione di specifiche attività assistenziali, con particolare riguardo ai pazienti affetti da patologia cronica;


a Penne, provincia di Pescara, opera l'Utap Vestina, nell'ambito dell'Asl di Pescara, nata con l'obiettivo di dare risposte integrate socio-sanitarie previste nell'accordo Stato-regioni del 2004;


l'intesa Stato-regioni 2004 forniva indicazioni sulla costituzione di Utap, definite come «presidi integrati, formati dall'associazione di più medici convenzionati (medici di medicina generale; medici di continuità assistenziale; pediatri di libera scelta; specialisti convenzionati) che operino in una sede unica garantendo un elevato livello di integrazione tra la medicina di base e la specialistica e consentendo il soddisfacimento della più comune domanda specialistica di elezione»;


oltre ai medici, nella Utap Vestina operano infermieri, personale di studio, amministrativo e di collaborazione in numero adeguato alle attività previste. La stessa intesa chiariva che il processo di integrazione dei diversi attori poteva avere carattere di gradualità, fino a modelli con partecipazione aggiuntiva di specialisti di varie specialità di base, di medici della dirigenza medica territoriale e personale socio-sanitario per la risposta integrata al bisogno sociale a elevata rilevanza sanitaria;


la ASL di Pescara con delibera n. 399 del 27 aprile 2010 impegnava nel progetto obiettivo Utap 1 milione di euro, per finanziare le Utap esistenti e al contempo realizzarne di nuove; a tutt'oggi, tale finanziamento, soprattutto per la parte riguardante la Utap Vestina di cui sopra, non è stato erogato, mettendo seriamente a rischio le attività;


la situazione dell'Utap Vestina non è isolata ma riguarderebbe molte unità di pari valore sul territorio regionale abruzzese è sul territorio nazionale, che sono a rischio -:


se sia a conoscenza di quanto sopra riportato e se non ritenga, nell'ambito delle proprie competenze di assumere ogni iniziativa, anche promuovendo ulteriori forme di raccordo tra Stato e regioni, al fine di garantire la funzionalità e la prosecuzione delle attività di cure territoriali, come quelle della Utap Vestina di Pescara, che assicurano prestazioni indispensabili per garantire il diritto costituzionale alla salute. (4-19275)