ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19164

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 735 del 18/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 18/12/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 18/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19164
presentata da
FRANCESCO BARBATO
martedì 18 dicembre 2012, seduta n.735

BARBATO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

false perizie effettuate da biologi non abilitati in laboratori allestiti alla meno peggio: così due società incaricate di gestire gli impianti di depurazione in dieci comuni della provincia di Avellino, quattro soltanto ad Ariano Irpino, truccavano i dati sull'inquinamento delle acque, benché negli ultimi quattro anni avessero incassato una somma pari ad un milione di euro;

la notizia è stata data il 17 dicembre 2012 dalla testata on line La Città di Salerno nel servizio: «False perizie e dati truccati. Sequestrati 16 depuratori»;

l'operazione è stata condotta dal Noe di Salerno in Alta Irpinia;

si truccavano i valori degli impianti in ben dieci comuni della provincia di Avellino;

sedici i depuratori sequestrati dai carabinieri delle compagnie di Ariano Irpino e Mirabella Eclano che si sono avvalsi della collaborazione dei militari del nucleo operativo ecologico di Salerno;

gli impianti, che sono stati affidati ai responsabili degli uffici tecnici comunali, sono quelli di Mirabella Ecelano, Fontanarosa, Sant'Angelo all'Esca, Ariano, Carife, Castel Baronia, Greci, Savignano, Villanova del Battista e Zungoli;

a far scattare i controlli non sono stati gli occhi vigili dello Stato sugli impianti depurativi ma il senso civico dei cittadini che avevano presentato denunce ai carabinieri sullo stato del fiume Calore, lungo il cui corso ciclicamente affioravano centinaia di pesci morti (http://lacittadisalerno.gelocal.it);

si è trattato di «Un lavoro paziente», ha spiegato il procuratore di Ariano Irpino, Luciano D'Emmanuele nel corso della conferenza stampa tenuta ad Avellino insieme al comandante provinciale dei carabinieri, Giovanni Adinolfi, che ha consentito di mettere fine a gravi pregiudizi per l'ambiente e le acque nella Valle del Calore e dell'Ufita;

si apprende che la Ibi, con sede a Napoli, in passato aveva avuto problemi con la certificazione anticamorra e per questa ragione aveva dato vita a sua volta alla Entei. I due arrestati, devono rispondere di frode in pubblica fornitura, truffa e falso ideologico, mentre i biologi che fornivano le false attestazioni sono anche accusati di esercizio abusivo della professione;

due persone tratte in arresto, sei indagate, di cui tre biologi -:

di quali notizie dispongano i Ministri interrogati sui fatti esposti in premessa e quali misure intendano adottare promuovendo, anche attraverso il comando carabinieri per la tutela dell'ambiente, subito un monitoraggio su tutti gli impianti di depurazione presenti in Campania ed in primis a Napoli ed a Salerno. (4-19164)