ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19155

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 735 del 18/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/12/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 18/12/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/12/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 18/12/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 18/12/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/12/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 18/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19155
presentata da
RITA BERNARDINI
martedì 18 dicembre 2012, seduta n.735

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia, al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:

lo scorso 7 dicembre è andata in onda su Radio Radicale la consueta puntata de «Il Rovescio del Diritto», rubrica settimanale curata dall'avvocato Giandomenico Caiazza;

nel corso del citato programma radiofonico è stata affrontata la rocambolesca e drammatica vicenda processuale del signor Giuseppe (Pino) Lo Porto;

il signor Lo Porto, 80enne, cittadino italiano, cardiopatico e operato per cancro alla prostata, è stato estradato in appena due settimane negli Stati Uniti dopo il suo arresto; arresto avvenuto il 7 maggio 2012 per mano dei carabinieri di Pieve di Cadore in esecuzione del decreto di estradizione R. EP 584 2005 SR del 26 maggio 2006;

il predetto decreto di estradizione, emanato dal Ministero di giustizia italiano su sollecitazione degli Stati Uniti, non è mai notificato al signor Lo Porto nel corso dei sei anni precedenti il suo arresto;

peraltro il suddetto decreto di estradizione è stato emesso nei confronti del «cittadino statunitense Giuseppe Lo Porto», benché lo stesso sia stato emanato dieci giorni dopo l'avvenuto riacquisto della cittadinanza italiana da parte del signor Lo Porto, il che in effetti è avvenuto il 16 maggio 2006, soprattutto grazie alla solerzia della dottoressa Leone del Ministero dell'interno e nonostante le artificiose difficoltà frapposte dal consolato USA a Roma;

molti anni fa il signor Pino Lo Porto ha sposato una donna statunitense, divorziata, adottandone il figlio e la figlia, sennonché nel 1995, divenuto facoltoso imprenditore, la moglie ha chiesto il divorzio e lo ha denunciato per abusi sessuali sulla figlia; abusi iniziati, secondo quanto riferito dalla signora, cinque anni, prima, ovvero quando Kathrin aveva otto anni. Nei cinque anni precedenti non vi fu alcuna denuncia né alcun comportamento della bambina che adombrasse queste presunte violenze;

a seguito della denuncia - e sebbene vi fosse una perizia a sua difesa e le accuse fossero fumose - il signor Lo Porto è finito in carcere. Dopodiché è riuscito ad ottenere la libertà su cauzione, ma il carcere e lo stravolgimento della sua vita avevano nel frattempo mandato in rovina anche il suo lavoro, sicché, con il fallimento della società che garantiva per la sua cauzione, per l'uomo si sono riaperte le porte del carcere;

dopo aver nuovamente ottenuto la liberazione, il signor Lo Porto si è rifugiato in Italia e ha scritto un libro molto critico verso il sistema giudiziario statunitense intitolato «L'altra faccia dell'America». La pubblicazione del predetto libro è stato un errore, atteso che, da quel momento, David Whetstone, procuratore di Baldwin, ha cercato in tutti i modi di riportare il signor Lo Porto nelle carceri statunitensi;

il signor Lo Porto ha pubblicamente riferito di aver avuto sentore del fatto che stavano per estradarlo allorquando ricevette una strana telefonata da un anonimo funzionario del Ministero di giustizia che cercò di estorcergli del denaro;

dopo essersi rifugiato in Olanda, il signor Lo Porto è stato raggiunto dalla richiesta di estradizione, quindi messo agli arresti e giudicato dal tribunale di Middelburg. La sentenza emanata dalle autorità olandesi ha dichiarato l'estradizione «inammissibile» per mancanza di prove, posto che gli unici elementi probatori presentati dalle autorità statunitensi (le dichiarazioni della presunta vittima) risultano viziate dall'assenza di garanzie nell'audizione della minorenne presunta vittima di abusi sessuali, la quale peraltro ha denunciato il fatto «quando era in atto una procedura di divorzio fra sua madre e l'estradando»;

rilasciato immediatamente per ordine del tribunale di Middelburg, il 20 dicembre 2010 il signor Lo Porto ha fatto rientro in Italia presumendo che tutto fosse appianato. Ma così non fu, venne infatti arrestato, come s'è detto, dai carabinieri di Pieve di Cadore, due anni dopo, ossia nel 2012, per la medesima richiesta di estradizione già respinta dall'Olanda;

lo scorso 9 settembre 2012 il Tribunale amministrativo regionale del Lazio ha dichiarato la nullità del decreto italiano di estradizione, ma la pronuncia è arrivata quando già il signor Lo Porto risultava essere estradato da quattro mesi. Peraltro la sentenza del TAR riforma anche la precedente sentenza della corte d'appello di Venezia, con la quale i giudici amministrativi concessero frettolosamente l'estradizione a carico del «cittadino statunitense» Giuseppe Lo Porto;

ad oggi pertanto il cittadino italiano Giuseppe Lo Porto risulta estradato negli Stati Uniti sulla base di un decreto di estradizione giudicato nullo dalla magistratura italiana;

sul sito web pierolaporta.it/giustizia-per-pino è apparso un appello rivolto alle autorità italiane «affinché il cittadino italiano Pino Lo Porto sia ricondotto in Italia e la Giustizia italiana riesamini nuovamente la richiesta di Estradizione delle autorità statunitensi, nel rispetto della legge, dei cittadini italiani, degli ordinamenti italiani ed europei e del trattato di estradizione vigente con gli USA» -:

se gli uffici del Ministero, nell'istruire il provvedimento ministeriale con il quale è stato richiesto alle autorità competenti di disporre la cattura del signor Lo Porto, abbiano preso in considerazione il fatto che nei confronti del medesimo soggetto, e per gli stessi fatti, le autorità olandesi avessero già rigettato la richiesta di estradizione avanzata dalle autorità statunitensi;

per quali motivi sia stata disposta l'estradizione del signor Lo Porto senza prima attendere il pronunciamento del TAR Lazio;

se ritenga, più in generale, che con riferimento alla procedura di estradizione richiamata in premessa sia stata garantita la tutela dei diritti fondamentali della persona estradata e il pieno rispetto dei principi sanciti dal diritto internazionale e dalla normativa cogente in materia di estradizione;

se e come intenda attivarsi il Governo italiano presso le autorità statunitensi al fine di rivedere l'intera procedura di estradizione descritta in premessa anche alla luce delle decisioni adottate sul punto dalle autorità giudiziarie olandesi e italiane. (4-19155)