ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19038

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 733 del 12/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 12/12/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 12/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19038
presentata da
FRANCESCO BARBATO
mercoledì 12 dicembre 2012, seduta n.733

BARBATO. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:


a Giugliano (Napoli) vi è lo Stir (ex Cdr) per la stabilizzazione dei rifiuti;


a detta del giornalista Fabrizio Geremicca che ha firmato il servizio sull'impianto in data 11 dicembre 2012 sul Corrieredelmezzogiorno.it «Basterebbero otto mesi di lavoro e 800 mila euro di spesa per abbattere drasticamente i rifiuti in Campania»;


i fondi servirebbero in modo sufficiente a dotare l'impianto di tritovagliatura di Giugliano di due linee per la stabilizzazione dei rifiuti, funzionali a disidratarli ed a ridurne drasticamente il peso, il volume (almeno del 30 per cento), la putrescenza. Consentirebbero di abbattere drasticamente le quantità di immondizia che dalla Campania finiscono fuori regione ed a limitare l'esborso - milioni di euro ogni anno - che Sapna, la società provinciale per la gestione del ciclo dei rifiuti, si sobbarca per pagare le ditte di trasporto;


su detto impianto pesano alcune incompiute;


i lavori per l'impianto di stabilizzazione non sono neppure iniziati né, ad oggi, si sa quando cominceranno. È uno dei dati, forse il più sconcertante;


vi sono punte di coda di circa 23 compattatori provenienti da vari comuni per consegnare i rifiuti allo Stir;


l'impianto riceve infatti la spazzatura - circa 900 tonnellate al giorno - da Napoli, Quarto, Pozzuoli, Marano ed altre realtà dell'hinterland;


due mattine a settimana si effettua la manutenzione;


questi impianti furono progettati, ormai circa 15 anni fa, con la possibilità di disidratare e ridurre i volumi dell'immondizia in entrata. In uno dei capannoni sono ancora visibili i grandi tubi in pvc dotati di piccolissimi fori, che avrebbero dovuto consentire di aerare l'immondizia e portarla a maturazione, eliminandone la componente acquosa. Li dentro si sarebbe dovuto produrre compost fuori specifica. In oltre 10 anni - durante la gestione Fibe, infine con Sapna - non è mai accaduto. «Ripristinare il sistema, ora compromesso, costerebbe circa 100.000 euro», quantifica l'ingegnere Vitiello. Ad oggi, non è stato fatto. Poche centinaia di metri più avanti, ecco un altro capannone dove è prevista la costruzione di un'altra linea di stabilizzazione. Anche in questo caso, lavori non ancora iniziati. Il capannone è pieno a metà di spazzatura. Ancora alcuni passi e compare un campetto di calcio. Li sopra, prima o poi, sarà realizzato l'impianto di digestione anaerobica. C'è un progetto preliminare da circa 24 milioni. La struttura sarà pronta nel 2017. Dovrebbe produrre energia ed un digestato che, se proveniente da una frazione umida correttamente differenziata, potrà essere utilizzato in agricoltura come fertilizzante. Così, almeno, prevedono i piani. Ma dove vanno attualmente i rifiuti tritovagliati a Giugliano? La frazione secca ai termovalorizzatori di Acerra (la maggior parte), di Trieste e di Brescia. Il resto, la frazione umida tritovagliata, nelle discariche di varie regioni italiane, tra le quali Puglia e Toscana. Sono al momento fermi, in attesa del nuovo contratto, i viaggi via nave in Olanda e in Germania. Il sistema è in equilibrio, ma precario;


se a metà gennaio il Consiglio di Stato sancirà che i materiali in uscita dallo Stir non sono rifiuti speciali e che per portarli fuori dalla Campania sono dunque indispensabili accordi tra le regioni, c'è il rischio che Giugliano, come gli altri Stir, non riesca più ad evacuare i medesimi quantitativi di spazzatura che entrano. Dopo pochi giorni non ci sarebbe più spazio per ricevere la spazzatura che arriva dai comuni e scoppierebbe una nuova emergenza -:


se il Ministro dell'Ambiente sia a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative, se del caso normative, di competenza intenda assumere in proposito al fine di evitare il rischio di una nuova emergenza rifiuti in Campania. (4-19038)