ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19036

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 733 del 12/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: ZAZZERA PIERFELICE
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 12/12/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 12/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19036
presentata da
PIERFELICE ZAZZERA
mercoledì 12 dicembre 2012, seduta n.733

ZAZZERA. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:

l'acquisizione dei punti utili per la graduatoria valevole per conseguire un posto da docente di ruolo, può avvenire secondo diverse modalità: attraverso la maturazione di ore di insegnamento, il conseguimento di un dottorato di ricerca o mediante la partecipazione a corsi di formazione a pagamento promossi da soggetti privati come ad esempio Forcom, Eiform o Mnemosine;

tali corsi solitamente si svolgono con modalità on line o per corrispondenza e costano dai 400 a 1.500 euro;

«più che per il contenuto didattico [i corsi] vengono espressamente pubblicizzati per i punti che possono far guadagnare in graduatoria. E garantiscono la promozione» (www.usb.it del 3 novembre 2011);

si tratterebbe di una sorta di «mercato dei punteggi»: secondo il segretario generale della FLC CGIL Mimmo Pantaleo «È del tutto evidente che questi corsi sono solo una fonte di guadagno per chi organizza, mentre danneggiano i lavoratori imponendo loro una sorta di tassa occulta» (www.usb.it del 3 novembre 2011);

secondo alcune dichiarazioni rilasciate su il Fatto Quotidiano del 31 agosto 2011, i corsi si concludono con un esame svolto attraverso test telematici, e pur rispondendo a casaccio, l'attestato viene comunque recapitato, versando altri soldi. Ma anche quando l'esame «si fa in sede» non cambia molto perché in ogni caso l'attestato viene rilasciato dietro il pagamento di una tassa;

inoltre, nessuno controllerebbe tali attestati né la loro validità. «Sono presentati come autocertificazione e di conseguenza consentono di acquisire quel punteggio che spesso scavalca in graduatoria chi ha un'esperienza maggiore e più punti per il servizio prestato "sul campo"» (il Fatto Quotidiano del 31 agosto 2011);

tale meccanismo, oltre a non apportare alcun risultato formativo, crea una profonda discriminazione perché consente a chi può permettersi di «comprare i punti» di salire in graduatoria, superando gli altri insegnanti che attendono da anni il ruolo -:

se quanto riportato in premessa corrisponda al vero e quali iniziative di competenza il Ministro intenda assumere pro futuro in relazione alla questione descritta in premessa. (4-19036)