ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19019

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 733 del 12/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 12/12/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 12/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19019
presentata da
FRANCESCO BARBATO
mercoledì 12 dicembre 2012, seduta n.733

BARBATO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:


gli Scavi di Pompei (Napoli) noti in tutto il mondo come patrimonio storico del tragico evento accaduto nel 79 d.C. con cui fu distrutta Pompei, Ercolano e Stabia per la colata lavica e gas sprigionatisi dal vicino Vesuvio;


nei giorni scorsi all'interno della vasta area archeologica si è registrato un nuovo crollo che ha interessato un muro nel vicolo di Modesto della Regio VI (area occidentale degli scavi, in prossimità di Porta Ercolano);


fonti stampa riferiscono trattarsi di un «muro grezzo», ciò non toglie che chi di dovere dovesse essere tenuto anche al suo mantenimento conservativo;


detto crollo è stato definito da Antonio Irlando, Presidente «Osservatorio sul patrimonio culturale»: come «un ulteriore tassello che si aggiunge alla drammatica mappa dei disastri che devastano il patrimonio archeologico dell'area pompeiana. È avvenuto in una zona degli scavi abbandonata a se stessa da molto tempo, dove il degrado è praticamente diffuso nella quasi totalità dell'Insula II che si sviluppa oltre la casa di Sallustio, lungo la via Consolare, e nelle aree residenziali immediatamente vicine»;


«La condizione di Pompei è il simbolo di un'Italia stanca», ha scritto recentemente il quotidiano Le Monde che si è anche chiesto: «L'Italia ha ancora la competenza per occuparsene?»;


«I muri di Pompei non nascono grezzi - ha detto il Presidente Irlando - lo diventano quasi sempre per incuria continuata. L'intervento di messa in sicurezza dell'area dove è avvenuto l'ultimo crollo è previsto nel «Grande Progetto Pompei» finanziato dall'Unione europea con 105 milioni di euro. Però il necessario bando per appaltare i lavori non è stato ancora pubblicato. C'è ragionevolmente da ritenere che l'intervento risulterà tardivo. In questa, come in altre aree degli scavi, è cronica l'assenza di manutenzione giornaliera e ordinaria. A Pompei è drammaticamente vera la stima (decisamente prudente) che oltre un anno fa l'Osservatorio patrimonio culturale pubblicò: «Per ogni crollo reso noto, ve ne sono almeno nove di cui non si ha notizia». Un quadro agghiacciante. «Su Pompei sono stati spesi soldi inutili per progetti cattivi e inesistenti», ha detto il ministro Barca. «Sarebbe veramente molto utile conoscere nel dettaglio quanti sono i soldi e in quali progetti inutili sono stati spesi»;


il turismo in Campania, regione martoriata dalla disoccupazione e dalla corruzione, rappresenta l'ultima chance per far decollare la sua immagine in Italia ed all'estero;


il patrimonio della grande area archeologica degli scavi di Pompei è sempre più al centro dell'attenzione dei media nazionali ed esteri per i continui crolli;


alcuni siti risultano oggetto di chiusure e lavori da tempo non completati e che pregiudicano le visite di turisti provenienti da tutto il mondo -:


quali misure il Governo intenda assumere sui fatti esposti; in particolare se il Ministro per i beni e le attività culturali se non intenda rimuovere l'attuale soprintendente preposto a Pompei e acquisire informazioni sul bando dell'Unione europea da 105 milioni di euro chiamato «Grande Progetto Pompei». (4-19019)