ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18935

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 729 del 05/12/2012
Firmatari
Primo firmatario: LANDOLFI MARIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 05/12/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 05/12/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18935
presentata da
MARIO LANDOLFI
mercoledì 5 dicembre 2012, seduta n.729

LANDOLFI. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

il signor N.A. 37enne con moglie e due figli minorenni residente a Trentola Ducenta (CE), il 30 luglio del 1989 subì un gravissimo incidente a bordo del suo ciclomotore in via Europa a San Marcellino (CE), dove venne investito da un'auto;

a seguito di tale incidente stradale, lo stesso riportava un'immobilità del rachide cervicale e lombo sacrale, una discotopia L5-S1, una lieve contrattura antalgica dei muscoli paravertebrali, nonché una zoppia alla gamba sinistra, una lesione al nervo ottico dell'occhio destro e gravi problemi di udito;

tutto ciò lo rese oggettivamente invalido e, quindi, incapace di lavorare;

dopo lunghissime degenze in ospedale e dopo aver subito numerose operazioni, tra cui 4 trapianti di pelle, carne e ossa, il signor A. intraprende una battaglia contro la burocrazia per ottenere il riconoscimento dell'invalidità;

la prima richiesta inviata all'allora Usl di Aversa per il riconoscimento dell'invalidità e della conseguente indennità risale al 1992, quando la commissione, riunitasi a Lusciano (sede del distretto sanitario di cui fa parte il comune di Trentola), la respinge riconoscendogli un punteggio pari al 65 per cento, mentre per la legge la soglia di sbarramento è posta al 74 per cento;

dopo alcuni anni, causa ulteriori problemi sia alla zoppia che alla colonna vertebrale, lo stesso A. propone una seconda istanza ma viene riconfermato il 65 per cento e di conseguenza, nel 1998 decide di presentare un esposto alla procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (CE) affinché accertasse l'esistenza di eventuali reati nella condotta dei medici della commissione dell'Asl ma dopo appena due anni, l'ufficio inquirente chiede l'archiviazione che il giudice per le indagini preliminari concede dopo altri cinque anni e precisamente il 16 agosto 2005;

sempre nel 1998, A. cita davanti al giudice civile sia l'Asl che l'Inps ma il consulente tecnico d'ufficio nominato dal giudice, ovvero il dottor Federico Panarella, dopo un'attenta visita conferma il 65 per cento;

verso la fine del 2001, il signor A. decide di recarsi privatamente da un medico legale in servizio proprio al distretto Asl di Aversa, dottor Mariano Buniello, il quale gli riscontra un'invalidità dell'80 per cento, accertando l'incidenza dell'infermità sulla capacità lavorativa del soggetto e l'utilità di rinnovare la consulenza tecnica d'ufficio;

nel 2004, alla luce di tale consulenza, ripropone una terza istanza ma, addirittura, la commissione dal 65 per cento che aveva in precedenza, gli riconobbe solo il 47 per cento;

nel frattempo i problemi di salute del signor A. aumentano e nel 2005, un altro medico in servizio sempre al distretto Asl di Lusciano, dottor Goffredo Alviano Glaviano, gli riscontra un'asma bronchiale cronica che, ancora oggi, gli dà diritto a ricevere gratuitamente le medicine;

nel 2008, tenta con una quarta istanza a cui vengono allegati anche i problemi all'udito e questa volta l'Asl porta la soglia di invalidità dal 47 per cento al 74 per cento, ma intanto la nuova normativa dà la parola finale all'Inps, la cui Commissione gli assegna il 60 per cento, impedendogli ancora una volta di percepire l'indennità;

nel 2011, ha citato nuovamente l'Istituto previdenziale ed ha aperto così un altro processo con perizia -:

se siano note le ragioni della valutazione dell'Inps e se intenda valutare se sussistono i presupposti per un intervento che possa risolvere la dolorosa vicenda descritta in premessa. (4-18935)