BARBATO. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:
Gianfranco Soldera, ex broker milanese di origini venete, noto produttore di vino Brunello di Montalcino, specialità toscana, si è trasferito in Toscana negli anni settanta;
nella notte tra il due ed il tre dicembre 2012 è stato oggetto di un atto dimostrativo al momento privo di spiegazione, almeno secondo le cronache;
ignoti hanno forzato la porta di ingresso, pur dotata di vetro antisfondamento introducendosi nella cantina della tenuta Case Basse, hanno aperto i rubinetti di botti e barrique lasciandole intatte ma distruggendo l'intera produzione vinicola che riguarda le vendemmie dal 2007 al 2012: circa 600 ettolitri finiti negli scarichi della cantina. Sei annate perdute. Il pavimento trasformato in un lago di vino, ma null'altro è stato toccato o sottratto;
nel confermare la notizia, Gianfranco Soldera ha definito il blitz «un vero atto mafioso». Anche se i carabinieri della Compagnia di Montalcino hanno avviato le indagini, ipotizzando un atto vandalico;
Gianfranco Soldera, Corriere.it in data 4 dicembre 2012 informa che la produzione media del suo prestigioso vino di Montalcino è di circa 15 mila bottiglie l'anno (il prezzo oscilla da 165 a 170 euro a bottiglia), viene considerato non solo un vignaiolo «blasonato» ma anche un purista del Brunello;
dal consorzio del Brunello di Montalcino il presidente Fabrizio Bindocci, ha definito la circostanza «inqualificabile» mentre la vicepresidente Donatella Cinelli Colombini aggiunge: «A mia memoria, non ricordo, nella nostra zona, un simile precedente. Un fatto che sgomenta e inquieta»;
le bottiglie firmate Soldera sono legate tra loro da una cifra stilistica riconoscibile. Millesimi mitici, oggetto di culto per migliaia di appassionati -:
di quali notizie disponga il Ministro circa eventuali infiltrazioni nel tessuto toscano e quali iniziative intenda assumere a tutela dei viticoltori della zona laddove simili episodi potrebbero ripetersi. (4-18900)