ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18550

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 718 del 14/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI BIAGIO ALDO
Gruppo: FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Data firma: 14/11/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PAGLIA GIANFRANCO FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO 14/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 14/11/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18550
presentata da
ALDO DI BIAGIO
mercoledì 14 novembre 2012, seduta n.718

DI BIAGIO e PAGLIA. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:

risultano agli interroganti delle forti criticità in capo a decine di ufficiali in ferma prefissata (UFP) dell'Arma dei carabinieri in merito alla richiesta, da parte dell'amministrazione militare, di restituire i premi di congedamento precedentemente assegnati dalla stessa;

l'elargizione degli emolumenti, di importi variabili tra i 12.000 e i 14.500 euro, era stata prevista dall'amministrazione a seguito del trasferimento di questo personale al servizio permanente;

recentemente, avendo ritenuto tale emolumento «un errore», l'amministrazione stessa, unica responsabile per la decisione di accordare i premi, ha iniziato a chiedere, a distanza di 6 o 7 anni, la restituzione delle somme fruite, una circostanza che mette in estrema difficoltà le famiglie coinvolte;

l'intera vicenda ha dato luogo a un contenzioso giudiziario attualmente in corso, con l'intenzione di fare luce su una vicenda che desta numerose perplessità;

occorre evidenziare che la normativa in materia, facente capo al decreto legislativo n. 215 del 2001 e al codice dell'ordinamento militare di cui al decreto legislativo n. 66 del 2010, prevede che alla categoria degli UFP si applichi lo stato giuridico e il trattamento economico già stabilito per gli ufficiali di complemento e disciplinato dall'articolo 1786 del decreto legislativo n. 66 del 2010;

per quanto concerne il premio di fine ferma, o premio di congedamento, l'articolo 1796 del citato decreto legislativo n. 66 del 2010 prevede che «agli ufficiali in ferma prefissata, anche se transitati in servizio permanente effettivo, spetta il premio di fine ferma di cui dall'articolo 1786, per ogni semestre di ferma volontaria, ulteriore e successiva a quella iniziale, considerando come semestre intero la frazione di semestre superiore a tre mesi»;

in ragione delle disposizioni di cui sopra, nel passaggio al servizio permanente, l'amministrazione militare intese dare seguito alle richieste pervenute, assegnando dei premi di congedamento agli ufficiali, per il servizio prestato in ferma prefissata;

in merito a tale circostanza, nel rispondere ad un'interrogazione in Senato sul tema in oggetto - l'interrogazione n. 3/01892 a firma del senatore Crisafulli - il Ministero ha altresì evidenziato che la competente direzione generale per il personale militare «aveva ritenuto opportuno, ai fini di un approfondimento della tematica, interessare l'Ispettorato generale per gli ordinamenti del personale e l'analisi dei costi del lavoro pubblico del Ministero dell'economia e delle finanze, ed in relazione al parere formulato dal predetto organismo aveva emanato, il 20 febbraio 2008, un'apposita circolare con le quali venivano disciplinate le modalità e i criteri di corresponsione del premio»;

a fronte di una tale approfondita consultazione, sembrerebbe quantomeno dubbio il comportamento dell'amministrazione che dapprima ha concesso il premio, salvo poi richiamarlo a distanza di molto tempo, mettendo in gravi difficoltà il personale coinvolto che si trova a dover restituire somme ingenti;

sebbene il Ministero della difesa abbia manifestato, nell'ambito della sopraccitata risposta all'interrogazione svoltasi in Senato, la disponibilità del comando generale dell'Arma dei carabinieri di procedere alla restituzione attraverso forme di rateizzazione e piani di ammortamento, l'intera vicenda desta numerose perplessità, anche per l'emergere di un ulteriore profilo di criticità, derivante dal fatto che la richiesta di restituzione fa riferimento all'ammontare lordo del premio e quindi alla restituzione di danaro effettivamente mai percepito dagli interessati -:

se si ritenga, qualora ne sussistano le condizioni, di provvedere ad una sospensione della disposizioni di recupero dei premi;

quanti siano i nuclei familiari interessati dai provvedimenti di riconsegna dei premi;

se non si ritenga opportuno attivare le dovute iniziative, nell'ambito delle proprie competenze, affinché, nel caso in cui si proceda ad una riscossione dei premi, si provveda in ogni caso ad una rettifica degli atti emessi, richiedendo la restituzione delle somme nette, effettivamente fruite, invece delle lorde. (4-18550)