ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18545

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 718 del 14/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: JANNONE GIORGIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 14/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 14/11/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18545
presentata da
GIORGIO JANNONE
mercoledì 14 novembre 2012, seduta n.718

JANNONE. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

cure e servizi sanitari «non uguali» per tutti: questa volta a segnalarlo non sono i pazienti, ma il Ministero della salute nel rapporto 2012 (dati 2010) sul rispetto dei Lea, i livelli essenziali di assistenza, le prestazioni, cioè, che vanno garantite ai cittadini. Secondo il monitoraggio, sono solo 8 le regioni promosse, tutte del Centro-nord ad eccezione della Basilicata, mentre sono «parzialmente inadempienti» Abruzzo e Liguria: la prima deve «recuperare» su servizi di assistenza domiciliare, residenziale e cure palliative; l'altra, sul fronte della prevenzione e del tasso di ricoveri ospedalieri che è ancora alto;

critica la situazione nelle regioni con piani di rientro dal deficit sanitario, a cui quest'anno si è aggiunta la Puglia. E dal rapporto emerge che peggiorano le performance di alcune regioni già inadempienti, per esempio la Calabria, dove aumentano i ricoveri evitabili per complicazioni di malattie croniche come diabete o asma. L'indagine non ha riguardato Valle d'Aosta, Bolzano e Trento, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, perché non partecipano alla ripartizione del 3 per cento del fondo sanitario nazionale, cioè la riserva, attribuita dal comitato di gestione dei Lea a chi li rispetta dopo l'avvenuto riparto delle risorse. «Il nostro obiettivo non è dare pagelle - precisa Flavia Carle, della direzione generale programmazione sanitaria del Ministero della salute -. L'indagine serve al Ministero per assicurare l'equità dei Lea su tutto il territorio nazionale, ma è anche un supporto per le Regioni: individuando le aree critiche, tramite parametri condivisi, possono programmare interventi mirati»;

«Peraltro, anche se una Regione è adempiente non significa che sia perfetta - afferma la dirigente del Ministero -. Per esempio, in molte è ancora insufficiente la diffusione degli screening per la diagnosi precoce dei tumori a seno, cervice uterina e colon retto». E peggiorano un po' dappertutto i costi dell'assistenza farmaceutica, mentre continuano a essere carenti, specie al Sud, assistenza domiciliare e strutture residenziali per disabili e anziani. Penalizzati, questi ultimi, anche quando si fratturano il femore: operati spesso in ritardo (dopo 3 giorni), hanno minori possibilità di recupero. «Entro il 31 dicembre sarà emanato un Decreto che aggiorna i Lea ma, di fatto, anche la loro attuale erogazione è più a rischio» denuncia Giuseppe Scaramuzza, coordinatore del Tribunale per i diritti del malato. I motivi? «Dal documento delle Regioni sulla Manovra finanziaria 2012 - dice - si deduce che nei prossimi due anni il finanziamento per il Servizio Sanitario Nazionale si contrae, senza contare gli ulteriori tagli previsti dal Disegno di Legge di Stabilità» -:

quali iniziative il Ministro intenda adottare affinché in tutte le regioni d'Italia siano garantiti i livelli essenziali di assistenza sanitari. (4-18545)