ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18542

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 718 del 14/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: JANNONE GIORGIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 14/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 14/11/2012
Stato iter:
22/01/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/01/2013
PASSERA CORRADO MINISTRO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/01/2013

CONCLUSO IL 22/01/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18542
presentata da
GIORGIO JANNONE
mercoledì 14 novembre 2012, seduta n.718

JANNONE. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:

tutti e 27 gli Stati della Unione europea rischiano una pesante procedura di infrazione dal Commissario europeo ai trasporti, l'estone Siim Kallas, per aver fatto fallire l'operazione «cielo unico», cioè la semplificazione delle rotte nello spazio aereo europeo, che servirebbe per rendere più dirette e più economiche le tratte degli oltre mille aerei che ogni ora decollano e atterrano in tutto il continente. Come esempio da seguire viene indicata l'efficienza del sistema unificato delle rotte in uso negli Stati Uniti. Un'efficienza doppia rispetto a quella dell'Unione europea. La frammentazione di uno spazio aereo diviso in 650 settori, gestito da 27 sistemi nazionali diversi, con 60 centri di controllo, impongono rotte non lineari e fanno aumentare mediamente di 42 chilometri ogni volo sui cieli europei e determinano costi aggiuntivi da 5 miliardi di euro l'anno;

il primo pacchetto di direttive per raggiungere l'obiettivo del «cielo unico» era stato adottato nel 2004. Cinque anni dopo, la Commissione ha lanciato il pacchetto «cielo unico II» Ses II) che avrebbe dovuto far entrare in vigore entro dicembre 2012 9 blocchi funzionali di spazio aereo, soluzione che avrebbe consentito - secondo l'esecutivo europeo - di «decuplicare il livello di sicurezza, triplicare la capacità dello spazio aereo, ridurre del 50 per cento i costi di gestione del traffico e ridurre del 10 per cento l'impatto sull'ambiente». Oggi, sempre secondo i dati della Commissione, i costi del controllo del traffico rappresentano il 6-12 per cento del costo del biglietto. Secondo i servizi del commissario Kallas i cieli e gli aeroporti europei «sono a rischio di saturazione». Ogni giorno nei cieli europei ci sono circa 27.000 voli, ogni anno 1,4 miliardi di passeggeri passano per gli oltre 440 aeroporti europei. In condizioni economiche normali è previsto un aumento del traffico del 5 per cento l'anno. Nel 2030 il numero di aerei sull'Europa sarà pari a quella degli abitanti di Pechino. «Se non si prendono provvedimenti - è scritto in una nota - si creerà una situazione di caos: non solo in Europa si dovrà respingere una larga parte della domanda potenziale, ma saremo anche esposti a ritardi e cancellazioni in misura senza precedenti». I costi per la congestione potrebbero aumentare del 50 per cento entro il 2050;

inoltre, segnala la commissione, le attuali tecnologie di gestione del traffico aereo «sono state progettate negli anni '50 e risultano ora superate. «Il Cielo Unico europeo - ha dichiarato Kallas in una conferenza di alto livello tenuta a Limassol (Cipro) - è la mia massima priorità. È troppo importante per permettergli di fallire». Per questo ha annunciato l'intenzione di presentare nuove proposte nella primavera 2013, ma anche l'intenzione di adottare «tutte le iniziative necessarie», compreso «l'avvio di procedure d'infrazione per tutti gli stati membri», per forzarli ad applicare le norme. Sempre a Limassol è stata raggiunta un'intesa dai Ministri competenti in materia di trasporto di Italia, Malta, Grecia e la stessa Cipro. L'intesa - si legge in una nota del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - prevede la nascita del blocco di spazio aereo funzionale Blue Med (FAB, functional block of airspace), ovvero l'integrazione degli spazi aerei di questi Paesi al fine di migliorare la funzionalità del traffico aereo e l'economia dell'area. Il FAB Blue Med non è però limitato a questi 4 Paesi, ma vede associati, per molte funzioni, l'Egitto, la Tunisia e l'Albania, con l'obiettivo di integrarli nella gestione del traffico aereo comunitario. Risparmi significativi per le compagnie aeree e per i passeggeri, riduzioni dei tempi di volo, maggiore sicurezza, minori ritardi e ridotto impatto ambientale: ecco, in sintesi alcuni dei benefici che arriveranno dall'intesa siglata a Cipro -:

quali iniziative il Ministro intenda adottare a seguito dell'intesa siglata a Cipro, al fine di dare effettivo corso alle indicazioni espresse dalla Commissione europea, in merito alla realizzazione del cosiddetto «cielo unico». (4-18542)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 22 gennaio 2013
nell'allegato B della seduta n. 739
All'Interrogazione 4-18542 presentata da
GIORGIO JANNONE

Risposta. - Con riferimento all'interrogazione parlamentare in esame, si forniscono i seguenti elementi di risposta.
Con la firma dei Ministri dei trasporti di Italia, Malta, Grecia e Cipro, avvenuta a Limassol - Cipro il 12 ottobre 2012, è stato costituito il blocco funzionale di spazio aereo BLUE MED (FAB, Functional Block of Airspace) del bacino mediterraneo sud-orientale, ovvero l'integrazione degli spazi aerei di questi Paesi, ai fini del miglioramento del traffico aereo e dell'economia dell'area.
Il FAB BLUE MED coinvolge attualmente come partner associati anche l'Albania e la Tunisia e, in veste di osservatori, la Giordania e il Libano.
I FAB sono uno dei principali strumenti mediante i quali l'Unione europea sta costruendo il cielo unico europeo, riducendo, in particolare, la frammentazione dei cieli che affligge l'Europa.
L'integrazione degli spazi aerei nazionali in un FAB consente di disegnare il sistema di rotte in porzioni di cielo molto più ampie di quelle nazionali, di integrare i servizi della navigazione aerea per ridurre sprechi e duplicazioni e di applicare i concetti e le metodologie relative all'uso flessibile dello spazio aereo e alla cooperazione civile-militare.
In merito a quest'ultimo aspetto si deve rimarcare che, in una visione allargata dei rapporti di coordinamento e cooperazione tra entità civili e militari, l'accordo indirizza le parti verso una cooperazione specifica e più ampia rispetto all'attuale, al fine di un concreto e più efficiente uso flessibile dello spazio aereo.
Il progressivo miglioramento del sistema di rotte dovrebbe consentire di ridurre le distanze percorse, facendo risparmiare sul tempo di volo e sul consumo di carburante, con ulteriori vantaggi per il costo dei biglietti e per la riduzione delle emissioni.
Notevoli benefici sono, pertanto, attesi anche nella riduzione dei ritardi, grazie all'integrazione dei vari centri di controllo del traffico aereo dei paesi partecipanti in un unico centro di controllo virtuale, nel quale sono impegnati controllori del traffico aereo distanti centinaia di miglia tra loro.
In tale ambito è notevole l'impegno dell'Italia, considerato che, rispetto agli altri Paesi del FAB BLUE MED, l'ENAV s.p.a. è attualmente all'avanguardia come fornitore dei servizi di navigazione aerea e fa registrare ritardi significativamente inferiori sui tempi di volo, rispetto agli altri fornitori coinvolti nel progetto.
L'accordo ha anche lo scopo di migliorare gli attuali livelli di safety all'interno dello spazio aereo ed inoltre contiene alcuni indirizzi strategici per la definizione di possibili attività di ricerca, studi, gestione congiunta di programmi, nonché scambio di esperienze, specialisti e tecnologie.
Nell'accordo è stata, altresì, condivisa la possibilità che, sulla base della cooperazione rafforzata tra gli Stati membri del BLUE MED FAB, i fornitori che saranno designati a livello internazionale, tra cui ENAV s.p.a., possano realizzare a loro volta una cooperazione avanzata all'interno del sistema.
La firma dell'accordo tra gli Stati sopra citati ha chiuso la fase di definizione del FAB, che ha fatto seguito allo studio di fattibilità.
In particolare, si rammenta che tale programma è stato suddiviso in 3 fasi: lo studio di fattibilità (2007-2008), la definizione (2009-maggio 2012) e l'attuazione (dal 2012).
Infine, è prevista una fase di implementazione, che dovrà determinare progressivamente un mutamento storico nell'organizzazione dei servizi di navigazione aerea nel bacino del Mediterraneo, con vantaggi in termini di efficienza, contenimento dei costi, diminuzione dell'impatto ambientale.

Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti: Corrado Passera.