ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18540

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 718 del 14/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: JANNONE GIORGIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 14/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 14/11/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18540
presentata da
GIORGIO JANNONE
mercoledì 14 novembre 2012, seduta n.718

JANNONE. -
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

la disoccupazione in Italia ha raggiunto il 10,6 per cento. Una percentuale destinata a salire nel 2013 di quasi un altro punto. Un quadro a tinte fosche quello dipinto dall'ultimo rapporto Istat. Ma c'è un settore che sembra poter invertire questa tendenza o che in qualche modo pare tracciare un sentiero per ripartire. È la green economy, l'impresa verde. Secondo i dati presentati nel rapporto Green Italy 2012 di Unioncamere e Fondazione Symbola, realizzato con il patrocinio dei Ministeri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dello sviluppo economico, infatti le assunzioni nei settori «verdi» dell'economia sono in forte crescita, raggiungendo picchi del 38,2 per cento, oltre un terzo del numero complessivo delle assunzioni programmate (stagionali inclusi) da tutte le imprese italiane dell'industria e dei servizi. Un vero boom quello del settore verde dell'economia in cui crede almeno un quarto delle imprese italiane: il 23,6 per cento infatti punta su una riconversione in termini di sostenibilità per superare la crisi in atto;

una «peculiarità» dell'industria italiana che non solo fa bene all'ambiente, ma stimola la crescita. Stando allo studio di Unioncamere, infatti, sono tante le imprese italiane che puntano sulla «riconversione in chiave ecosostenibile dei comparti tradizionali»: dalla chimica alla farmaceutica all'high-tech, passando per l'agroalimentare e l'industria tessile e l'edilizia, fino ai servizi, senza dimenticare rinnovabili e rifiuti. Per Symbola e Unioncamere si tratta di una «rivoluzione verde che attraversa il Paese da nord a sud, tanto che nelle prime 10 posizioni per diffusione delle imprese che investono in eco-tecnologie ci sono 4 regioni settentrionali e 6 del centro-sud. A guidare la classifica è la Lombardia con 69 mila eco-imprese diffuse sul suo territorio; al secondo posto c'è il Veneto con quasi 34 mila aziende verdi, al terzo il Lazio con 33 mila. E poi a seguire l'Emilia-Romagna, la Campania, la Toscana, il Piemonte, la Sicilia, la Puglia e le Marche. E i risultati sono eccellenti anche per quanto riguarda l'apertura del mercato del lavoro. «Sul totale di 631 mila assunzioni complessive programmate, 241 mila sono ascrivibili ad imprese che credono nella green economy; delle 358 mila imprese che hanno investito negli ultimi tre anni in tecnologie green, ben il 20 per cento prevede nel 2012 di assumere» si legge nel rapporto;

questo promettente risultato è dovuto al fatto che ben «il 37,9 per cento di queste imprese ha introdotto innovazioni di prodotto o di servizio nel 2011, contro il 18,3 per cento delle imprese» meno verdi, dicono da Symbola. Lo stesso vale per la propensione all'export: il 37,4 per cento vanta presenze sui mercati esteri (contro il 22,2 per cento di chi non investe nell'ambiente). E per rientrare nelle politiche green dell'Unione europea, ma anche per tentare di rilanciare l'economia italiana è necessario passare da qui: secondo il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, «l'economia verde può rappresentare una chiave strategica per superare questa lunga crisi, uscendone in grado di costruire un futuro più sostenibile», per il «laboratorio verde dell'Italia di domani». D'accordo anche il Ministro delle politiche agricole Mario Catania che durante le presentazione del rapporto ha sottolineato come, in realtà, le aziende abbiano capito quale sia il reale futuro del Paese: il modello di sviluppo da costruire deve puntare sulla compatibilità di ambiente e territorio -:

quali iniziative il Governo intenda adottare al fine di incentivare la creazione di aziende dedite alla «green economy» e di promuovere interventi a favore di questo nuovo comparto lavorativo.(4-18540)