ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18518

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 717 del 13/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: SAGLIA STEFANO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 13/11/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RONCHI ANDREA MISTO-FAREITALIA PER LA COSTITUENTE POPOLARE 13/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 13/11/2012
Stato iter:
26/11/2012
Fasi iter:

RITIRATO IL 26/11/2012

CONCLUSO IL 26/11/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18518
presentata da
STEFANO SAGLIA
martedì 13 novembre 2012, seduta n.717

SAGLIA e RONCHI. -
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

il Gestore dei servizi energetici s.p.a. (GSE s.p.a.) è società totalmente controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze e ha come scopo, sulla base degli indirizzi del Ministero dello sviluppo economico, di promuovere lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili e del risparmio energetico attraverso l'erogazione di incentivi economici e azioni informative tese a diffondere la cultura dell'uso dell'energia compatibile con le esigenze dell'ambiente;

il consiglio di amministrazione del GSE è stato rinnovato per un nuovo mandato triennale nell'assemblea del 13 luglio 2012;

nei mesi scorsi, immediatamente precedenti a tale rinnovo, si è avuta notizia del fatto che il Ministero dello sviluppo economico, nella logica di una rivisitazione della missione aziendale del GSE, avesse intenzione di rinnovarne la guida operativa;

numerosi articoli di stampa (Espresso 11 maggio 2012; Milano Finanza 25 maggio 2012; Libero 8 giugno 2012; Milano Finanza 8 giugno 2012; Milano Finanza 26 giugno 2012; Fatto Quotidiano 3 luglio 2012; Espresso 4 luglio 2012; nonché le testate specializzate in problemi energetici Quotidiano Energia e la Staffetta Quotidiana) hanno reso pubblico che, allo scopo di individuare candidature alla posizione di amministratore delegato del GSE nonché delle controllate Gestore dei mercati energetici (GME s.p.a.) e Acquirente unico (A.U. s.p.a.), era stata incaricata una primaria società di ricerca e selezione del personale, la Egon Zendher;

tale società ha sottoposto una quarantina di curriculum vitae al Ministero dello sviluppo economico e successivamente, in aggiunta ai precedenti, ha proposto altri nominativi di manager con una lunga esperienza nel settore energetico;

nel frattempo nel decreto-legge «spendin review» è stata inserita una norma che prevede nelle società di Stato a totale controllo pubblico, al fine di un maggiore controllo interno delle politiche e degli atti aziendali, una ripartizione di compiti e deleghe fra il presidente e l'amministratore delegato;

nonostante il GSE sia considerata la quinta società italiana per fatturato in base al «rapporto annuale di Mediobanca sulle principali società italiane» e svolga il delicatissimo compito di amministrare e gestire i circa 30 miliardi di euro l'anno pagati dai cittadini in bolletta attraverso anche la tariffa A3 per incentivare la realizzazione di impianti di energia rinnovabile di proprietà di privati, i Ministeri dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze, in base a un'altra norma contenuta nel decreto-legge spending review, hanno considerato il GSE una società di «scarsa rilevanza» riducendone il board a tre membri;

nel fare ciò hanno accorpato le cariche di presidente e amministratore delegato facendo venire meno qualsiasi possibilità di bilanciamento interno e dotando il nuovo amministratore «unico» di poteri assoluti, difficilmente controllabili:

aver dichiarato il GSE una società di «scarsa rilevanza» e, di fatto averne svalutato il rating, ha creato molte apprensioni negli operatori - che vantano crediti per 120 miliardi di euro - circa la solvibilità dell'azienda;

i Ministeri competenti, nel decidere le persone da nominare ai vertici del GSE, non solo hanno riconfermato l'amministratore delegato uscente che volevano a tutti i costi sostituire ma gli hanno anche attribuito la carica di presidente; al che verrebbe da dire «tanto rumore per nulla»;


prima che venga risposto che ciò discende da esigenze di risparmio, le «economie» realizzate nella riduzione del numero dei membri del consiglio di amministrazione da cinque a tre si può quantizzare, sulla base degli elementi in possesso degli interroganti, nella cifra di circa 120.000 euro/annui, tanto quanto era l'emolumento del consigliere indipendente presidente, dovendo gli altri membri essere dirigenti statali cui non spetta alcun compenso -:

se la riduzione di ruolo del GSE vada interpretata, come pare agli interroganti, come abbandono della tutela e dello sviluppo delle fonti rinnovabili;

se, a fronte di tale riduzione di ruolo, in particolare i compiti di verifica e controllo già scarsamente svolti dal GSE verranno attribuiti ad altri enti o organismi pubblici;

quali siano stati i criteri in base ai quali è stato individuato il nuovo presidente-amministratore delegato e se gli emolumenti da esso percepiti saranno allineati al tetto individuato per i manager pubblici.(4-18518)