ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18494

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 717 del 13/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI STANISLAO AUGUSTO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 12/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 12/11/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E L'INTEGRAZIONE delegato in data 19/11/2012
Stato iter:
18/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 18/12/2012
RICCARDI ANDREA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E INTEGRAZIONE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 18/12/2012

CONCLUSO IL 18/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18494
presentata da
AUGUSTO DI STANISLAO
martedì 13 novembre 2012, seduta n.717

DI STANISLAO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:

le adozioni internazionali in Sri Lanka sono ferme da novembre 2011. Sono state bloccate tutte le procedure adottive, compresi gli abbinamenti già formalizzati. Tutto questo è successo in seguito ad un increscioso episodio che ha visto coinvolte le missionarie della carità in Sri Lanka (suore di Madre Teresa di Calcutta); «su denuncia di una telefonata anonima, il 23 novembre 2011, un gruppo di perone guidato da Anoma Dissanayake, Presidente della Ncpa (National child protection authority), ha circondato e fatto irruzione nell'Orfanotrofio, Prem Nivasa di Moratuwa, delle missionarie della carità, accusando Suor Mary Eliza, di adozioni illegali. Il 25 novembre è scattato l'arresto per Suor Eliza, rilasciata poi su cauzione il 29 novembre»;

il 5 dicembre 2011 il magistrato Yvonne Fernando ha scagionato suor Mary Eliza dall'accusa di adozioni illegali. Il procuratore Nevil Abeyratne ha dichiarato che la Ncpa ha agito «in modo irresponsabile» e ha offuscato l'immagine limpida delle suore di Madre Teresa, che da anni servono la società srilankese;

nonostante le accuse si siano dimostrate palesemente infondate, il Paese continua la sua chiusura alle adozioni internazionali. L'ultima informazione pervenuta è che una commissione di otto membri avrebbe dovuto rivedere le procedure adottive internazionali e che, in seguito a questa operazione, a maggio 2012, sarebbero riprese le partenze. Purtroppo, nulla è successo;

gli enti italiani in Sri Lanka sono in attesa di notizie ufficiali da quasi un anno. Le richieste di informazioni al Department of probation and child care services of Sri Lanka (organismo preposto alle adozioni) non hanno avuto risposta. Ancora oggi, le famiglie italiane, non hanno notizie certe ed affidabili da parte del Paese sul fronte della ripresa delle adozioni -:

se il Governo intenda verificare la reale posizione del Paese relativamente alle adozioni internazionali e ottenere notizie ufficiali da parte del Department of probation and child services sul futuro delle adozioni italo-cingalesi e, nello specifico, sul futuro delle pratiche adottive di tante famiglie italiane, accolte e non concluse. (4-18494)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 18 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 735
All'Interrogazione 4-18494 presentata da
AUGUSTO DI STANISLAO

Risposta. - Con l'interrogazione in esame l'interrogante richiama l'attenzione del Governo in merito ad alcune delicate questioni concernenti le adozioni internazionali, con particolare riferimento a quelle provenienti dallo Sri Lanka.
L'interrogante, in particolare, richiamando un increscioso episodio che ha visto coinvolte le suore missionarie della carità in Sri Lanka, sottolinea le difficoltà che si trovano ad affrontare numerose coppie che intendono adottare un bambino in tale Paese.
Al riguardo, posso assicurare che il Governo è a conoscenza della vicenda specificamente segnalata e, più in generale, della difficoltà delle procedure per le adozioni internazionali di bambini provenienti dallo Sri Lanka.
In proposito, mi pare importante sottolineare che, per quanto concerne la materia delle adozioni, la normativa dello Sri Lanka prevede una competenza ripartita fra organismi a livello locale e centrale.
In particolare, vi sono le commissioni provinciali le quali sono competenti, in prima battuta, per l'individuazione dei minori da destinare a coppie srilankesi, mentre l'autorità nazionale (Department of probation and child care services) ha competenza per le residuali assegnazioni alle coppie straniere.
Le commissioni provinciali forniscono, quindi, all'autorità nazionale l'elenco dei minori che non sono stati adottati da famiglie srilankesi e che sono pertanto a disposizione delle coppie straniere.
Secondo i dati in possesso della commissione per le adozioni internazionali, autorità centrale per la Convenzione de L'Aja del 29 maggio 1993, nel periodo dal 2001 al 2007, si è registrata una media annuale di 6 adozioni di minori srilankesi da parte di coppie italiane.
Nel successivo quadriennio, vi è stato un incremento dei procedimenti adottivi (12 nel 2008, 14 nel 2009, 17 nel 2010 e 18 nel 2011), fino alla sospensione degli iter d'adozione internazionale, stabilita dalle autorità locali a seguito di un presunto fenomeno di compravendita di minori.
La sospensione delle procedure adottive, richiamata anche dall'interrogante, risale al novembre 2011. In quel periodo, infatti, le autorità srilankesi (National child protection authority) decisero di intervenire nei confronti dell'orfanotrofio Prem Nivasa di Moratuwa (20 chilometri a sud di Colombo), gestito dalle suore missionarie della carità di Madre Teresa di Calcutta, che era stato accusato di favorire la compravendita di minori a favore di coppie straniere.
Nell'arco di poche settimane, come riportato anche dall'interrogante, le accuse all'istituto si rivelarono infondate e il provvedimento sospensivo fu revocato.
Tuttavia, a partire da tale episodio, anche per effetto dell'incremento del livello di benessere socio-economico che rende sempre più concreta la possibilità di procedere alle adozioni nazionali, le dinamiche interne in tale settore sono in evoluzione, con conseguente limitazione della possibilità di adozione internazionale.
Dalla documentazione trasmessa dagli uffici, risulta che da gennaio 2012 ad oggi sono state autorizzate 2 adozioni di minori srilankesi a favore di una coppia italiana. Al momento, sono disponibili solamente 4 o 5 minori per le adozioni internazionali, a fronte di un contingente massimo per il 2012, stabilito in Gazzetta Ufficiale, di 75 bambini. Inoltre, sono circa 400 le famiglie straniere in lista di attesa, nonostante il ridotto numero di minori adottabili.
Come riferito dagli uffici, le autorità srilankesi seguono - come prassi non scritta - un ordine di priorità per cui un bambino da adottare viene prima proposto a famiglie srilankesi, poi a genitori di cui almeno uno abbia la doppia cittadinanza (srilankese e straniera), successivamente a cittadini stranieri precedentemente srilankesi e, infine e solo in subordine, alle coppie straniere.
L'attuale politica srilankese in materia è quella di invitare le nuove coppie straniere interessate ad un'adozione in Sri Lanka, a ponderare attentamente le difficoltà presenti ed a considerare eventualmente ipotesi alternative.
Sono consapevole della delicata situazione in cui si vengono a trovare molte coppie italiane, che intendono adottare un bambino nello Sri Lanka, situazione in merito alla quale è stata richiamata l'attenzione del Governo da parte dell'interrogante.
Sebbene non vi siano accordi bilaterali vigenti con lo Sri Lanka, posso comunque assicurare che il Ministero degli affari esteri, tramite la nostra ambasciata a Colombo e in stretto raccordo con la competente commissione per le adozioni internazionali, segue con estrema attenzione la situazione delle adozioni internazionali nello Sri Lanka, nell'interesse dei minori e delle coppie adottanti.

Il Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione: Andrea Riccardi.