ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18404

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 714 del 06/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 06/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 06/11/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 19/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18404
presentata da
FRANCESCO BARBATO
martedì 6 novembre 2012, seduta n.714

BARBATO. -
Al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

a Gela (Caltanissetta) si registrano da alcuni anni frequenti casi di malformazioni nei neonati;

in data 3 novembre 2012 Repubblica edizione Palermo a firma di Lorenzo Tondo riferisce di: «Bimbi con sei dita alle mani o ai piedi. Alcuni nati senza un orecchio, altri senza il palato. Idrocefali con teche craniche di dimensioni abnormi. I numeri dicono che a Gela le malformazioni sono sei volte superiori alla media. Numeri in costante aumento, finiti sul tavolo della Procura che ha aperto una nuova inchiesta per far luce sulle responsabilità. Sul banco degli imputati i veleni della raffineria. Sogno di Enrico Mattei trasformatosi presto in incubo quando i figli di Gela cominciarono a cadere sotto la scure degli agenti chimici che dal 1965 inquinano la città. Sono una trentina i casi al vaglio di un pool di periti. Trenta bambini con gravi malformazioni causate dalla contaminazione ambientale. Le loro famiglie, ora, chiedono giustizia» ed ancora: «Si chiamano endocrine disruptors, distruttori endocrini. Sostanze artificiali prodotte da inquinanti come quelli emessi dalle raffinerie, in grado di intaccare i recettori ormonali, causando tumori, difetti alla nascita, disturbi dello sviluppo. Le falde di Gela ne sono imbottite. Nel 2003, il geologo Giuseppe Risotti e il chimico Luigi Turrito, incaricati allora dal sostituto procuratore Serafina Cannata, consegnarono una relazione secondo cui nella falda sottostante lo stabilimento giacevano 44 mila tonnellate di gasolio proveniente dalle perdite dei serbatoi. In quello stesso anno a Gela, uno studio realizzato dal genetista Sebastiano Bianca, uno dei massimi esperti nel campo, e dall'epidemiolago del Cnr Fabrizio Bianchi, riscontrò in città un'incidenza del 4 per cento di malformazioni sui neonati e più di 520 bambini affetti da patologie genetiche. Ipospadie all'apparato genitale, deformazioni cardiovascolari, malformazioni agli arti e all'apparato digerente. "La situazione è preoccupante - afferma il dottor Bianca che lavora al caso come consulente tecnico per conto della Procura - qui, da 15 anni, le malformazioni genetiche sono costanti e di gran lunga superiori alle media". "Abbiamo raccolto dati e testimonianze - dice il procuratore capo di Gela Lucia Lotti - ed è la prima volta che un pm interviene in una causa civile contro le società del sito industriale. Quello delle malformazioni è forse l'aspetto più eclatante dell'indagine. Ma è solo un pezzetto dell'inchiesta. Andremo avanti per togliere una dopo l'altra le ombre, anche storiche, che hanno per troppo tempo offuscato la salute dei cittadini"»;

nell'articolo, si citano anche i casi di Milazzo ed Augusta (sempre in Sicilia), il primo, interessato da un polo industriale dove i casi di malformazione denunciati da medici e famiglie sono in forte aumento, mentre nel secondo caso, uno dei più imponenti poli petrolchimici italiani, nel 2000 il 5 per cento dei bambini è nato con malformazioni. Dopo un'indagine sulla vicenda, sei anni più tardi la Syndial, società del gruppo Eni, sborsò circa 11 milioni di euro per i cento casi di bambini malformati -:

se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti, di quali dati dispongano e se intendano monitorare i territori segnalati mediante uno screening dei nati dal 1965 ad oggi coinvolgendo medici generici locali, asl e ospedali; in particolare, se intendano munirsi di dati sulla contaminazione e sulle conseguenze per la salute umana e la sicurezza alimentare in termini di coltivazioni agricole ed allevamenti. (4-18404)