ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18380

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 713 del 05/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: LOVELLI MARIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 05/11/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18380
presentata da
MARIO LOVELLI
lunedì 5 novembre 2012, seduta n.713

LOVELLI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

secondo notizie riportate da alcuni organi di stampa, centinaia di pazienti affetti da maculopatia in cura all'ospedale oftalmico di Torino, centro di riferimento regionale per la cura delle patologie correlate alla vista, non potranno più ricevere le terapie mediche che fino ad ora erano state loro garantite;

dal 2004 il prontuario dell'Agenzia italiana del farmaco indicava il medicinale chemioterapico «Bevacizumab», il cui costo è pari a 15 euro ad iniezione, per la cura della maculopatia. Tale farmaco, risulta essere stato sostituito da un prodotto alternativo, il «Ranibizumab», il cui prezzo è quasi cento volte superiore a quello del precedente farmaco (1.000 euro a fiala);

dati gli elevati costi del «Ranibizumab», la sanità pubblica piemontese ha recentemente dichiarato di essere in difficoltà nel continuare a garantire le cure ai malati affetti da maculopatia e tramite una missiva inviata alla direzione dell'asl To1 dal direttore generale della sanità del Piemonte, Sergio Morgagni, è stato comunicato che il vecchio farmaco «Bevacizumab», seppur efficace e più economicamente sostenibile per le casse della sanità regionale, non potrà più essere utilizzato poiché rimosso dal prontuario Aifa, Agenzia italiana del farmaco;

l'ospedale oftalmico di Torino non avendo a disposizione fondi sufficienti per acquistare scorte del costoso medicinale alternativo, si troverà in breve tempo nell'impossibilità di continuare ad erogare le cure necessarie ad affrontare i circa 3.800 casi di maculopatia che gli vengono sottoposti annualmente;

secondo il presidente di SOI, Società oftalmologica italiana, il farmaco chemioterapico «Bevacizumab» risulta avere caratteristiche in termini di efficacia del tutto equivalenti a quelle del nuovo e più costoso farmaco «Ranibizumab» ed inoltre la sua sostituzione provocherà per il Sevizio sanitario nazionale un incremento di spesa di circa 600 milioni di euro -:

se sia a conoscenza della situazione descritta in premessa;

se non si ritenga utile, al fine di continuare a garantire cure adeguate ai malati affetti da maculopatia e consentire un risparmio stimato di circa 600 milioni di euro per le casse statali, reinserire nel prontuario dell'Agenzia italiana del farmaco il medicinale chemioterapico «Bevacizumab», il cui costo risulta essere pari a 15 euro ad iniezione, come farmaco «off-label», cioè «fuori-lista», ovvero non registrato per quella determinata patologia, ma di uso ormai consolidato e di dimostrata efficacia e quindi comunque utilizzabile dal Servizio sanitario nazionale. (4-18380)