PORTA, BUCCHINO, GIANNI FARINA, FEDI, GARAVINI e NARDUCCI. -
Al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:
con la legge n. 88 del 5 giugno 2012 il Parlamento italiano ha ratificato l'accordo sul reciproco riconoscimento degli studi e dei titoli ufficiali di istruzione media e professionale stipulato con il Venezuela il 27 luglio 2007 e firmato il 22 gennaio 2010, un accordo insistentemente sollecitato dalla nostra comunità presente nella repubblica bolivariana;
tale accordo, ai fini della prosecuzione degli studi a livello universitario da parte degli studenti che abbiano conseguito il baccellierato o il diploma di scuola superiore, prevede una precisa attività amministrativa di certificazione e di riconoscimento dei titoli da parte delle strutture di entrambi i Paesi;
con sconcertante concomitanza, a Caracas è stato chiuso l'ufficio scuola presso il consolato, che coordinava e controllava le attività formative a beneficio dell'intera comunità italiana di quell'area;
per il nuovo anno scolastico, la scuola paritaria italiana «Agostino Codazzi», abilitata a rilasciare titoli di studio che possono essere riconosciuti dall'ordinamento venezuelano, ha praticamente raddoppiato le rette, mettendo le famiglie di fronte al fatto compiuto;
la scuola «Codazzi», in quanto scuola paritaria, riceve dal Ministero degli affari esteri un contributo di sostegno per le sue attività, di minore entità rispetto al passato, ma suscettibile di incremento per il nuovo anno scolastico se l'incremento previsto per questa voce nella legge di stabilità andrà, come è probabile, a buon fine -:
quali siano le ragioni che hanno portato alla chiusura dell'ufficio scuola presso il consolato di Caracas e che cosa intenda fare perché si ritorni su questa decisione e l'ufficio sia ripristinato;
se non ravvisi l'opportunità di far presente ai responsabili della scuola «Agostino Codazzi», tramite le nostre rappresentanze in Venezuela, di considerare con maggiore attenzione e sensibilità le difficoltà derivanti da un aumento così repentino e rilevante delle rette degli alunni, anche in vista di un più adeguato sostegno ministeriale alle attività della scuola.
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