ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18269

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 708 del 24/10/2012
Trasformazioni
Trasformato il 26/10/2012 in 3/02564
Firmatari
Primo firmatario: MANTINI PIERLUIGI
Gruppo: UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Data firma: 24/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LIBE' MAURO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 24/10/2012
DIONISI ARMANDO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 26/10/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 24/10/2012
Stato iter:
26/10/2012
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 29/10/2012

TRASFORMA IL 26/10/2012

TRASFORMATO IL 26/10/2012

CONCLUSO IL 26/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18269
presentata da
PIERLUIGI MANTINI
mercoledì 24 ottobre 2012, seduta n.708

MANTINI, LIBE' e DIONISI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri.
- Per sapere - premesso che:

la sentenza di condanna dei componenti della Commissione grandi rischi a sei anni di reclusione per omicidio colposo in relazione alle vittime del terremoto del 2009 in Abruzzo, ha destato notevole sconcerto ed una vasta eco a livello nazionale ed internazionale ed ha provocato le dimissioni dei membri;

appare necessario conoscere in modo approfondito le motivazioni della sentenza ai fini di una più ponderata valutazione, nel rispetto delle prerogative proprie della giurisdizione;

tuttavia il punto di fatto su cui si articola la vicenda, ormai ben nota e nel dettaglio ricostruita nelle fonti giornalistiche, consiste in sostanza nel difetto di comunicazione scaturita dalla, riunione della Commissione grandi rischi, il giorno 31 marzo 2009 in L'Aquila, che è apparsa «rassicurante» circa i rischi connessi allo sciame sismico in atto, a fronte di una notevole preoccupazione presente nella popolazione, acuita peraltro da annunci allarmistici di un ricercatore locale;

risulta altresì che l'allora Capo della protezione civile, Guido Bertolaso, abbia indicato l'opportunità di tale riunione allo scopo specifico di rassicurare la popolazione da parte della Commissione onde evitare allarmismi che, tuttavia, alla luce dei tragici fatti, non possono essere definiti inutili o infondati;

sulla base dei fatti noti risulta che la condotta nella circostanza tenuta dalla Commissione grandi rischi della protezione civile, al di là di ogni valutazione di rilievo penale su cui possono sussistere fondati dubbi, sia stata non adeguata alle circostanze, che avrebbero imposto un maggior grado di oggettività e di trasparenza sui rischi realmente possibili sulla base delle migliori conoscenze scientifiche, al fine di consentire scelte e comportamenti individuali responsabili;

la questione della corretta e trasparente comunicazione istituzionale nelle situazioni di grave rischio per l'incolumità delle popolazioni, in condizioni di pericoli derivanti da terremoti in atto o previsioni di calamità naturali, è di grande delicatezza e attualità e dovrebbe, ad avviso degli interroganti, essere oggetto di precisi protocolli disciplinari, nel rispetto dell'autonomia scientifica e dei principi di tutela dell'incolumità dei cittadini;

una ragionevole soluzione di questo tema dovrebbe essere alla base della nuova Commissione grandi rischi, indispensabile al Paese, prevedendo una più netta distinzione tra responsabilità politiche e tecniche -:

con riferimento ai fatti esposti, quali iniziative o misure intenda assumere per garantire i migliori standard di correttezza, completezza e veridicità della comunicazione istituzionale in relazione a gravi situazioni di calamità o pericolo per le popolazioni e quali misure intenda adottare con urgenza per garantire al Paese la piena efficienza della Commissione grandi rischi, indispensabile riferimento delle attività di prevenzione.
(4-18269)