ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18256

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 708 del 24/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: DE POLI ANTONIO
Gruppo: UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Data firma: 24/10/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 24/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18256
presentata da
ANTONIO DE POLI
mercoledì 24 ottobre 2012, seduta n.708

DE POLI. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

l'attuale situazione economica-finanziaria sta colpendo le famiglie che devono inevitabilmente tagliare anche sui costi che sostengono per mandare i figli agli asili paritari. Questo è il quadro che emerge in particolare sul territorio veneto dove sul totale delle 1.744 scuole dell'infanzia (bambini dai 3 ai 6 anni) 1.181 sono paritarie e 563 statali. In percentuale ben il 66,56 per cento delle scuole materne venete sono gestite da parrocchie, enti religiosi e da privati, contro un 33,44 per cento interamente pubbliche. I bambini alle paritarie sono in totale 93.627 contro i 47.043 iscritti alle statali. Il costo di un bimbo iscritto agli asili paritari è di 269 euro al mese. I contributi pubblici si suddividono in 54 euro al mese (19 per cento del costo) dal ministero, 15 euro (5 per cento dalla regione, 42 euro (13,5 per cento) dal comune, in totale 111 euro e il resto, 185 euro lo mette la famiglia;

in Veneto le scuole paritarie sono il 70 per cento sul totale delle scuole per l'infanzia, ciò significa che metà dei Comuni veneti non ha scuole statali per l'infanzia;

dal 2004 al 2010 la differenza versata dalle famiglie della retta scolastica è passata dal 53,3 per cento al 62,5 per cento con un incremento in 6 anni del 9,2 per cento;

dunque sono i numeri a parlare della gravità della situazione: nel 2012 sono stati 2 mila i bambini che non si sono inscritti alle scuole dell'infanzia, un'emergenza sociale, un'emorragia che sta colpendo le scuole dell'infanzia paritarie che può essere arginata solo permettendo alle famiglie di dedurre le spese sostenute per l'istruzione dei propri figli, è questo il punto di partenza su cui lavorare per presentare al più presto un progetto concreto;

la scuola paritaria è parallela e non concorrente alla scuola pubblica; entrambe devono perseguire l'obbiettivo comune della promozione umana e culturale degli alunni e della crescita civile, sociale ed economica del paese. Inoltre la scuola statale non è in grado da sola di coprire tutte le esigenze educative. Uno degli obbiettivi di un moderno ed efficiente Stato che vuole inserirsi ed essere protagonista oggi in Europa, come l'Italia, deve essere quello di aumentare le opportunità di scelta tra diverse istituzioni educative, non certo di limitarle -:

in che modo i Ministri competenti intendano intervenire per poter superare le criticità messe in evidenza in premessa. (4-18256)