ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18187

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 706 del 18/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 18/10/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 18/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 22/11/2012

SOLLECITO IL 19/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18187
presentata da
FRANCESCO BARBATO
giovedì 18 ottobre 2012, seduta n.706

BARBATO. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali, al Ministro della giustizia, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:


il castello di Agropoli (Salerno) si estende su di un'area di circa 12 mila metri quadrati, ha una pianta triangolare con 3 torri circolari, erigendosi sul promontorio;


la base si protende al di fuori del nucleo abitato, come fortificazione avanzata sul versante collinare;


attorno alle mura del castello gira un largo e profondo fossato, distinguibile oggi solamente verso il borgo, mentre è quasi scomparso il dislivello sul lato orientale a causa dei lavori agricoli e dei cedimenti del terreno nel corso dei secoli;


attualmente presenta l'aspetto assunto dalle ristrutturazioni d'età aragonese (XV secolo dopo Cristo);


l'interno del castello è occupato dalla piazza d'armi e da edifici addossati sui lati settentrionale e orientale;


la piazza, oggi adibita a giardino e a teatro all'aperto, poggia direttamente sulla roccia inglobata a suo tempo nelle mura perimetrali del castello, mentre sul lato settentrionale si trova la «Sala dei francesi», così chiamata a ricordo della sosta che vi fece il drappello delle truppe francesi durante il periodo napoleonico. Il castello di Agropoli è legato in particolare a due personaggi: Luisa Sanfelice, personaggio minore della rivoluzione napoletana del 1799, e la scrittrice francese Marguerite Yourcenar che vi ambientò il racconto «Anna, soror»;


nel marzo 2007 sulla testata Affari Città n. 5, pagina 53 compare l'annuncio di vendita del castello per la cifra di un milione di euro;


in data 12 novembre 2007 il consiglio comunale di Agropoli adotta la delibera n. 90 del 2007 avente ad oggetto l'«Acquisizione Castello di Agropoli» senza una previa perizia di stima che indicasse il reale valore del bene storico;


il valore economico del monumento storico veniva stabilito fissato dall'amministrazione comunale a seguito di un incontro con il proprietario in 3.000.000,00 (tre milioni di euro);


nel gennaio del 2008 (stesso anno in cui il castello è stato acquistato dal comune) la Turris Clara immobiliare s.r.l. ha comperato una serie di locali nel palazzo di fronte all'ingresso del castello. Questa società, con sede a Torchiara, si è rivolta per l'acquisto a due banche: la Bcc dei comuni Cilentani (il cui presidente è fratello del sindaco di Agropoli Lucio Alfieri) e la Banca della Campania (proprio quella in cui Angelo Villani - finito agli arresti domiciliari - era consigliere d'amministrazione). La Turris Clara avrebbe ottenuto un prestito per diverse centinaia di migliaia di euro pur avendo un capitale sociale di soli 20 mila euro. Con quest'operazione, la società ha fatto suoi diversi appartamenti («Trasparenza e legalità», 20 maggio 2011);


in data 31 gennaio 2008 il consiglio comunale di Agropoli adottava la delibera n. 8 del 2008 avente ad oggetto la costituzione della società Agropoli STU srl alla quale successivamente dava mandato di acquisto del castello;


in data 28 maggio 2008 la giunta municipale di Agropoli adottava la delibera n. 102/2008 avente ad oggetto la presa d'atto dei verbali n. 1 e 2 del Consiglio di amministrazione della società Agropoli STU srl. Tra le altre cose nel verbale n. 1 il Consiglio di amministrazione decideva di procedere ad invitare gli istituti di credito presenti sul territorio affinché entro il 15 maggio 2008 dessero la loro eventuale disponibilità a finanziare l'operazione di acquisto del castello di Agropoli per un importo di 3.000.000,00 di euro. Nel verbale n. 2 del Consiglio di amministrazione lo stesso prendeva atto che nessuna manifestazione d'interesse da parte degli istituti di credito presenti sul territorio fosse pervenuta a finanziare il predetto progetto, quindi decideva di procedere alla formale richiesta di apertura di una linea di credito presso la BCC dei comuni Cilentani per un importo pari o superiore a 1.500.000.00 di euro;


cominciano ad uscire le prime notizie di stampa in merito alla sottoscrizione del contratto preliminare di acquisto del castello, sottoscritto tra la società Agropoli STU srl ed il proprietario del castello di Agropoli architetto Dente;


il 12 giugno 2008 è stato stipulato il contratto preliminare di acquisto tra il presidente della società di trasformazione urbana Francesco Barone e il proprietario del castello Antonio Dente (un anno dopo la pubblicazione dell'annuncio su «Affari Città») - notizia pubblicata su «Trasparenza e Legalità» anno 8 numero 7 sabato 23 ottobre 2010);


il 4 febbraio 2009 sulla vicenda è stato presentato dall'ex sindaco Antonio Domini un esposto alla procura della Repubblica presso il tribunale di Vallo della Lucania in qualità consigliere comunale;


nel dicembre 2009 scattano 23 avvisi di garanzia (come riportato da fonti stampa) per concorso in abuso per il sindaco, assessori, consiglieri e tecnici;


il 30 luglio 2012 Il Fatto Quotidiano on line a firma di Vincenzo Iurillo nell'articolo intitolato «Denuncia il malaffare: sospeso dal Pd, diventa l'eroe dei giovani del partito» informando i lettori circa un giornalino locale di Agropoli «Trasparenza e legali», attualmente non più in stampa, si legge: «Il giornalino vantava un piccolo scoop (24 dicembre 2010): la pubblicazione di un'inserzione di vendita dell'antico Castello di Agropoli per un milione di euro, quando la giunta Alfieri se lo è comprato, successivamente, pagandolo 3 milioni. "Fu un errore di stampa" si difesero i diretti interessati il giorno dopo» -:


se il Ministro per i beni e le attività culturali sia a conoscenza dei fatti esposti e di quali informazioni disponga quali iniziative intenda assumere;


perché nella fattispecie esposta non si sia ritenuto di attivare la procedura di esproprio rilevato che il castello non è stato acquistato dal comune ma mediante una società;


se non ritenga il Ministro dell'economia e finanze di disporre una verifica sui conti del comune di Agropoli accertando violazioni inerenti al patto di stabilità e le procedure che hanno portato all'accensione di un mutuo stimato di sei milioni di euro spalmati in 30 anni;


quali iniziative intenda assumere il Ministero dell'economia e finanze se non acquisire informazioni consequenziali alla relazione a firma di Vito Tatò sulla verifica amministrativo-contabile tenutasi sul comune di Agropoli ed eseguita dal 12 luglio al 16 settembre 2011;


se intenda aprire un'indagine tesa a fare luce sulla vicenda del Castello di Agropoli affinché domandi alla soprintendenza di riferimento tutte le informazioni in suo possesso nonché chiarire la posizione della stessa laddove avesse mancato di vigilare affinché un pezzo di storia finisse oggetto di una discutibile compravendita. (4-18187)