ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18146

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 705 del 17/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI STANISLAO AUGUSTO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 17/10/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLA DIFESA 17/10/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 13/12/2012
Stato iter:
13/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/12/2012
DE MISTURA STAFFAN SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 13/12/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/12/2012

CONCLUSO IL 13/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18146
presentata da
AUGUSTO DI STANISLAO
mercoledì 17 ottobre 2012, seduta n.705

DI STANISLAO. -
Al Ministro della difesa, al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:

il nuovo rapporto 2012 di ICG - International crisis group di Afghanistan - spiega come nel paese si stiano preparando altre elezioni fraudolente e come si stanno compromettendo le poche speranze rimaste per dare stabilità al paese e assumersi la piena responsabilità per la sicurezza;

la relazione spiega in dettaglio come i vari leader politici del paese si stanno preparando alla transizione che avverrà entro diciotto mesi. Il Governo non ha recuperato credibilità - così dicono i sondaggi - dopo le caotiche e fraudolente elezioni presidenziali e parlamentari del 2009 e del 2010, e finora i leaders non sono stati in grado di invertire questa spirale discendente di sfiducia;

l'analista Senior di International Crisis Group di Afghanistan ha dichiarato che il presidente Karzai sembra più interessato a perpetuare il proprio potere con ogni mezzo, piuttosto che garantire la credibilità del sistema politico e la stabilità a lungo termine del paese. Se le elezioni saranno ancora fraudolente, il dubbio sulla credibilità delle autorità sarà ancora più profondo e la gente cercherà delle alternative;

nel rapporto si legge che sono tante le debolezze costituzionali che devono essere affrontate, e lo «stato di diritto» deve essere rafforzato affinché la transizione sia portata a termine. Come primo passo, è necessario impostare la data per le elezioni presidenziali al più presto. Il pericolo è che la priorità assoluta sia mantenere il controllo di Karzai, direttamente o tramite un candidato a lui prossimo. Lui e altri membri di spicco dell'élite possono mettere insieme un'ampia alleanza temporanea, ma la competizione politica rischia di diventare violenta dopo il ritiro della NATO;

l'Italia è coinvolta in prima linea fin dall'inizio con le missioni Isaf e Eupol e nella fase di transizione e post transizione -:

quali siano gli sviluppi e la situazione attuale in Afghanistan che vede coinvolta l'Italia con circa 4.000 militari e quali siano gli sviluppi a livello internazionale all'interno della coalizione in un periodo estremamente delicato che dovrebbe preparare il passaggio definitivo dei poteri ad un nuovo governo democratico che garantisca pace e stabilità. (4-18146)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 13 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 734
All'Interrogazione 4-18146 presentata da
AUGUSTO DI STANISLAO

Risposta. - Il processo elettorale in Afghanistan rappresenta un passaggio indubbiamente importante e, al contempo, delicato per l'evoluzione del Paese verso un sistema compiutamente democratico. Ciò si riflette anzitutto, rispetto al passato, in una sempre più evidente presa di coscienza pubblica dell'importanza di tale momento, che costituisce un pre-requisito fondamentale per il corretto svolgimento delle stesse consultazioni elettorali.
Per la sua rilevanza e delicatezza, la Comunità internazionale sta già dedicando la massima attenzione alle elezioni presidenziali del 2014. Queste si svolgeranno significativamente alla vigilia del completamento del processo di transizione, in particolare in un momento in cui le truppe ISAF (International Security Assistance Force) saranno ancora presenti nel Paese ma con gli afgani ormai pienamente responsabili della gestione della sicurezza in tutto il loro territorio. Tale attenzione si concretizza in una costante azione di interlocuzione con il Governo di Kabul volta allo svolgimento di un ciclo elettorale credibile e regolare ed all'avvio della concertazione sulle procedure di monitoraggio ad opera di osservatori stranieri.
Non vi è, da parte della comunità internazionale così come del Governo italiano, alcuna sottovalutazione della delicatezza di tale appuntamento, ed elevatissima è l'attenzione del Ministro degli affari esteri e dei nostri rappresentanti a Kabul. Neppure si può sottostimare la volontà manifestata ai massimi livelli dal Governo afgano di dar corso ad un processo elettorale regolare e corretto. Sono, al riguardo, da registrare come positive le dichiarazioni fornite a più riprese dal Presidente Karzai di non voler puntare ad un terzo mandato, che peraltro sarebbe interdetto dalla Costituzione. Vale inoltre sottolineare come sul processo elettorale sia in corso a Kabul un dibattito serrato che vede impegnati la comunità internazionale attraverso Unama, (United Nations Assistance Mission un Afghanistan), il Governo afgano e la commissione elettorale indipendente - che pur dando luogo a posizioni articolate e non sempre convergenti, mira ad assicurare che sia credibile l'intero processo, non solo il suo risultato. Più in dettaglio, l'attenzione dei suddetti protagonisti è focalizzata su tre aspetti prevalenti: la procedura di registrazione degli aventi diritto al voto ed il connesso progetto di carta di identità elettronica, la nuova legge elettorale e la predisposizione del calendario delle elezioni.
Quale considerazione finale di carattere generale, appare necessario raggiungere un corretto equilibrio tra l'assistenza, il monitoraggio e la vigilanza della comunità internazionale, da un lato, e l'importanza di una connotazione «afgana» del processo elettorale stesso, dall'altro. Rispetto alle parlamentari del 2009, l'auspicio della Comunità internazionale - recentemente espresso dal gruppo di contatto degli inviati speciali AfPak - è che le prossime elezioni possano essere «più afgane e migliori» e che il Governo di Kabul dia immediatamente e responsabilmente attuazione agli impegni assunti alle Conferenze di Bonn e Tokyo.
Nella fase attuale, la coalizione internazionale ISAF a guida NATO è impegnata ad assistere il Governo afgano nella formazione e nell'addestramento delle Forze nazionali afgane (Ansf), e ad assicurare che queste ultime possano assumere la responsabilità del mantenimento della sicurezza dell'intero territorio del Paese entro il prossimo anno. Nonostante i tentativi dell'insorgenza armata, la cooperazione tra Isaf e le Ansf rimane un punto fermo nell'obiettivo di preservare le conquiste ottenute con lo smantellamento delle reti terroristiche nel Paese e con la promozione di condizioni di maggiori sicurezza e stabilità a tutto vantaggio della popolazione.
Il calendario stabilito dai capi di Stato e di Governo al Vertice Nato di Lisbona nel 2010, e confermato al summit di Chicago, resta valido, e l'Alleanza sta lavorando allo stabilimento, per il post-2014, di una missione a guida Nato di formazione, consulenza e assistenza che non sarà un'operazione «di combattimento», allo sforzo della comunità internazionale per l'addestramento ulteriore e per la sostenibilità delle forze di sicurezza Afgane il Governo italiano ha già assicurato a Chicago che fornirà il proprio contributo, in termini di dispiegamento di «trainers» e di assistenza finanziaria.
Nessuna accelerazione è prevista nei tempi del ripiego delle forze italiane di manovra stanziate in Isaf che saranno gradualmente ritirate nei tempi previsti nel quadro Nato, d'intesa con gli altri alleati e partner, e in omaggio al principio together in, together out.
In Afghanistan opera anche la missione civile di riforma della polizia Eupol Afghanistan che, lanciata il 15 giugno 2007, ha portato avanti la sua azione a sostegno del Governo locale, con l'obiettivo generale di rafforzamento delle istituzioni e dello stato di diritto superando numerose difficoltà iniziali - in particolare logistiche - che avevano impedito nella prima fase il raggiungimento della piena operatività. La missione, cui partecipano 23 Paesi comunitari e quattro Paesi terzi (Canada, Norvegia, Nuova Zelanda e Croazia), è composta da circa 350 funzionari.
L'Italia contribuisce con 4 unità di personale tra militari ed esperti civili, oltre a 5 unità di personale italiano assunte direttamente dalla missione.
È tuttora in corso il dibattito nell'Unione Europea sul futuro di Eupol, il cui attuale mandato, esteso dal Consiglio Affari Esteri del 18 maggio 2010 fino al maggio 2013, sarà probabilmente rinnovato alla scadenza fino alla fine del 2014, lasciando aperta la successiva valutazione circa il possibile contributo Ue-Politica di sicurezza e difesa comune post 2014.
Eupol Afghanistan sta intensificando la propria attività, in particolare nel settore del cosiddetto «mentoring» nei confronti delle istituzioni afgane e dell'addestramento delle forze di polizia. Giova peraltro rilevare l'accresciuto coordinamento con le attività della missione Nato di addestramento, Nato Training mission Afghanistan Eupol ha inoltre registrato particolari progressi nell'addestramento specializzato di polizia ed in quello destinato a rafforzare le sinergie ed il collegamento tra polizia e operatori del settore della giustizia. Eupol ha lavorato attivamente nello sforzo di razionalizzare il sostegno al Ministero dell'interno e alla Polizia nazionale afgana (Anp) volto alla definizione della strategia nazionale per la formazione delle forze di polizia e per la gestione delle frontiere. Eupol è stata inoltre, coinvolta nello sviluppo del National Police Plan. L'Unione europea assieme a Eupol ha infine avviato il progetto denominato «Civilian Police Capacity Building in Afghanistan» per lo stabilimento del Police Staff College a Kabul (che ha raggiunto la piena capacità operativa) e di un centro di Addestramento nella provincia di Bamyan.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Staffan de Mistura.