ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18074

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 701 del 11/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: MESSINA IGNAZIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 11/10/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 11/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18074
presentata da
IGNAZIO MESSINA
giovedì 11 ottobre 2012, seduta n.701

MESSINA. -
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

i mercati all'ingrosso svolgono un'importante e delicata funzione nella distribuzione agroalimentare in quanto sono i luoghi ove operano grossisti e in cui si concentra una buona parte dei passaggi distributivi intermedi dei prodotti ortofrutticoli. Oltre a fornire servizi logistici per la distribuzione, il valore aggiunto di queste strutture è quello, in virtù della funzione di accentramento dell'offerta, di garantire, da un lato, migliori controlli igienico-sanitari e di rispetto della normativa annonaria della merce e, dall'altro, di svolgere le operazioni di vendita in regime di trasparenza e concorrenzialità tra gli operatori, offrendo anche la possibilità di rilevare con continuità i prezzi che vi si formano e i dati statistici relativi alla quantità e alla provenienza della merce introdotta;

per le suddette motivazioni, il legislatore ha riconosciuto ai mercati una specifica funzione pubblica, inducendo i comuni ad istituire, realizzare e gestire le strutture mercatali. La materia di competenza regionale, è in linea generale regolata dalla legge n. 125 del 25 marzo 1959 che stabilisce tra l'altro il regolamento tipo dei mercati;

a partire dalla metà degli anni ottanta nel nostro Paese si è investito sullo sviluppo di queste strutture con il cosiddetto piano mercati che ha preso avvio con l'articolo 11 della legge n. 41 del 1986 (legge finanziaria 1986). La stagione si è poi conclusa con il decreto del Presidente della Repubblica 20 agosto 2001, n. 361, con il quale sono stati abrogati i procedimenti per la concessione di contributi a favore dei centri commerciali all'ingrosso e del mercati agro-alimentari previsti dal suddetto articolo 11 della legge finanziaria 1986;

nel 1996, in funzione di una maggiore trasparenza e concorrenza, con la legge 8 agosto 1996, n. 421, viene istituito il consorzio obbligatorio per il collegamento informatico e telematico dei mercati agro-alimentari all'ingrosso, denominato Infomercati, il consorzio fornisce al Ministero dello sviluppo economico i dati relativi ai prezzi delle merci più importanti trattate;

attualmente, in Italia sono presenti poco meno di 150 mercati all'ingrosso di prodotti ortofrutticoli, attraverso i quali transitano circa 10 milioni di tonnellate di prodotto l'anno (che corrispondono ad oltre il 90 per cento dell'ortofrutta consumata ogni anno in Italia). Per quanto la maggior parte dei mercati risulti oramai gestita da società di capitali, cui partecipano anche soggetti privati, quali le organizzazioni sindacali dei grossisti e dei produttori, il controllo di tali società è sostanzialmente rimasto in mano pubblica;

un elemento piuttosto importante di rinnovamento dei mercati è infine la possibilità, espressamente prevista da alcune società di gestione dei centri agro-alimentari, di consentire ai produttori un accesso diretto ai mercati, sia pure in uno spazio che non può oltrepassare una percentuale prefissata dello spazio complessivo;

stante dunque le suddette potenzialità dei mercati all'ingrosso in termini di qualità, trasparenza e servizi resi alla distribuzione, permangono nella gestione concreta dei mercati ancora numerosi elementi di criticità: secondo la relazione dell'Autorità del garante della concorrenza e del mercato sulla distribuzione agroalimentare del giugno 2007 (IC/28) all'interno dei mercati non vengono svolti i necessari controlli sanitari, che dovrebbero rappresentare uno dei principali punti di forza di una struttura, sorta proprio con il precipuo obiettivo di garantire ai distributori, e quindi ai consumatori, trasparenza delle transazioni e qualità della merce venduta, anche sotto il profilo della tutela della salute;

in particolare risulta particolarmente critica la situazione del mercato ortofrutticolo di Fondi, il più grande mercato ortofrutticolo d'Italia, nel quale è stata più volte riscontrata la presenza di criminalità organizzata sia nel campo della gestione dei mercati, che nelle aziende di trasporto delle merci destinate ai mercati, che, più in generale, in tutta la filiera agroalimentare. Non meno preoccupante risulta all'interrogante la situazione del centro agroalimentare di Roma (Car). Secondo la relazione del procuratore generale presso la corte d'appello di Roma per l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2011 il mercato è preda di gruppi criminali che hanno sviluppato un particolare interesse nel settore dell'usura e delle estorsioni, prendendo di mira soprattutto gli imprenditori del settore ittico, ortofrutticolo e agroalimentare;

risulta inoltre all'interrogante che la Fedagro e alcuni operatori del Car abbiano denunciato presso le autorità competenti illeciti riguardanti la presenza di circa 300 «falsi produttori», ossia di operatori che accedono al Car in qualità di imprenditori agricoli ma che invece, di fatto, sono commercianti all'ingrosso. Questi infatti venderebbero, nella quasi totale evasione fiscale e con scarso rispetto delle norme igieniche, prodotti di dubbia provenienza e comunque, in massima parte, non provenienti dai loro fondi contravvenendo così alla normativa vigente che prevede invece per gli imprenditori agricoli la possibilità di vendita diretta di prodotti «provenienti in misura prevalente dalle rispettive aziende, osservate le disposizioni vigenti in materia di igiene e sanità» (articolo 4, decreto legislativo n. 228 del 2001);

secondo le denunce rese all'autorità, questo sistema genera, oltre al danno erariale, anche una concorrenza sleale nei confronti degli operatori del mercato in regola nonché un rischio per la salute del consumatore in quanto i suddetti «falsi produttori» acquisterebbero e rivenderebbero, sempre senza fatturare, enormi quantità di merce di dubbia qualità e provenienza a prezzi estremamente bassi. Tali transazioni, essendo completamente «in nero», non solo sarebbero difficilmente rilevabili ai normali controlli fiscali ma anche al controllo ministeriale effettuato tramite Agecontrol in quanto gli operatori, dichiarando un volume annuo di prodotto commercializzato inferiore ai 60.000 euro annui o operando in qualità di imprenditori agricoli riuniti in associazioni e vendendo negli appositi box destinati alle organizzazioni di produttori, non sono tenuti all'iscrizione presso la banca dati nazionale degli operatori ortofrutticoli (BDNOO), così come disposto anche dal manuale del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali sul controllo delle norme di commercializzazione dell'ortofrutta allegato al decreto ministeriale n. 5462 del 3 agosto 2011 -:

se i Ministri interrogati siano a conoscenza di quanto sopra esposto e se, pur nel rispetto delle competenze delle amministrazioni locali nella gestione e nella regolazione dei mercati, non si voglia garantire con opportune iniziative anche normative, una maggiore uniformità della normativa regionale in materia di mercati, con particolare riferimento alla definizione del ruolo e delle funzioni attribuiti a tali strutture, dei servizi in esso presenti, dei criteri di controllo e di accesso degli operatori e delle modalità di vendita;

se i Ministri interrogati non intendano aprire un tavolo tecnico tra gli enti locali interessati, guardia di finanza e prefettura per avere un quadro chiaro e un confronto sulle modalità di azione;

se non si voglia prevedere un accorpamento delle banche dati gestite dal consorzio infomercati e della banca dati nazionale degli operatori ortofrutticoli - BDNOO, in funzione di un potenziamento del servizio, di un miglioramento della trasparenza e di un taglio delle spese;

poiché i mercati all'ingrosso svolgono un'importate e delicata funzione nella distribuzione agroalimentare e soprattutto nelle formazione dei prezzi, a fini di un maggiore controllo e di una maggiore trasparenza, se con opportune iniziative, anche normative, non si voglia disporre l'iscrizione obbligatoria presso la banca dati nazionale degli operatori ortofrutticoli (BDNOO) di tutti gli operatori che agiscono nei mercati all'ingrosso senza eccezione alcuna;

come si intenda procedere per garantire maggiori controlli all'interno del centro agroalimentare di Roma e, in generale, di tutti i mercati italiani, anche in vista dell'applicazione della nuova normativa sulle cessioni dei prodotti agroalimentari prevista dal decreto liberalizzazioni e considerata soprattutto la delicata situazione di permeabilità alla criminalità organizzata del comprensorio della procura di Tivoli così come evidenziato dal procuratore generale presso la corte d'appello di Roma. (4-18074)