ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18030

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 700 del 10/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 10/10/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 10/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18030
presentata da
MAURO PILI
mercoledì 10 ottobre 2012, seduta n.700

PILI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

il 5 ottobre 2012 il sottoscritto interrogante unitamente ad una delegazione dell'Ugl composta da Salvatore Argiolas - segretario regionale -, Libero Russo - segretario provinciale di Nuoro - e Marco Arca - rappresentante locale, ha visitato la casa circondariale di Macomer;

la drammaticità in cui versa l'istituto a causa della forte carenza di personale di polizia penitenziaria è apparsa ancor più evidente di quella ampiamente rappresentata in precedenti atti di sindacato ispettivo rivolti al Ministero della giustizia;

a titolo esemplificativo si rappresenta un dato numerico che rappresenta la gravità della situazione nel carcere di Macomer: a fronte delle 34 unità di polizia penitenziaria necessarie per il normale espletamento di ogni singolo turno di servizio, risultano attualmente disponibili solo 37 unità complessive in organico, per l'articolazione dei quattro turni di servizio giornalieri, al netto di assenze a vano titolo ma comunque, quotidiane;

appare scandaloso e inaccettabile sul piano gestionale e della sicurezza degli stessi agenti, nonostante l'elevata professionalità, che quelli in servizio nel turno serale del 4 ottobre fossero appena 3 con gravissimi rischi per l'intera struttura;

a seguito degli ultimi movimenti relativi alle assegnazioni del personale nella regione Sardegna, specialmente per l'apertura dei nuovi istituti penitenziari di Tempio ed Oristano, l'istituto di Macomer risulta gravemente carente di personale;

nel dettaglio, si specifica che, in attuazione dei trasferimenti suddetti, a fronte di n. 16 unità in uscita, risultano in ingresso solo n. 4 unità in quanto altre due erano già distaccate in Istituto;

risultano inoltre trasferite l'unità addetta al sopravvitto, quella all'ufficio segreteria, quella all'ufficio paghe e ben 6 unità precedentemente in servizio presso la sezione AS col risultato che in tale reparto nei turni serali e notturni presta servizio una sola unità;

non c'è giorno che non venga chiesto ulteriore sacrificio personale alle unità impiegate al nucleo traduzioni e piantonamenti e si segnalano perfino casi limite di ispettori costretti ad effettuare il servizio di portineria;

sei unità risultano assenti da tempo per aspettativa ed ormai prossimi al collocamento in quiescenza, come d'altronde già avvenuto nel mese di settembre con un sovrintendente per sopraggiunti limiti di età;

in estrema sintesi l'organico risulterebbe deficitario di oltre 20 unità, cifra certamente precaria in considerazione della particolare tipologia dello stesso Istituto e dei soggetti ivi ristretti;

la situazione attuale crea evidenti problemi gestionali nell'organizzazione del servizio: non si riesce a coprire i posti di servizio essenziali col personale costretto a ricoprire più posti di servizio contemporaneamente, spesso non si riesce ad usufruire del riposo settimanale o addirittura del congedo ordinario e straordinario per far fronte ad improvvise esigenze familiari;

nel corso della visita si è riscontrata nonostante l'emergenza, l'operatività ed il forte spirito di abnegazione del personale di polizia penitenziaria in servizio e dell'eccellenza del nucleo operativo cinofili;

la criticità, a Macomer come nel resto degli istituti penitenziari della Sardegna, è aggravata dalla mancata applicazione delle linee guida emesse dalla regione Sardegna in materia di sanità penitenziaria, a seguito del passaggio della relativa competenza alla ASL;

situazione questa che rischia di minare la sicurezza sanitaria e la logistica delle strutture con oltre 200 detenuti;

le due strutture che si riferiscono alla ASL n. 3 di Nuoro sono palesemente inadempienti, Nuoro e Mamone, con un servizio irregolare che mina l'impianto della garanzia della salute dei detenuti e, ovvio riflesso, degli appartenenti al corpo di polizia penitenziaria;

risulta molto grave l'incuria nella mancata apertura dei punti di primo intervento (P.I.P.), obbligatori pelle strutture suddette entro i termini della stessa messa a regime del passaggio della sanità penitenziaria dal Ministero della giustizia alle ASL -:

se non ritenga dover intervenire per garantire la copertura dei posti in organico in un carcere di alta sicurezza come quello di Macomer;

se non ritenga necessario ripristinare le più elementari condizioni di sicurezza messe a repentaglio dalla cronica e aggravata carenza di organico destinato alla vigilanza e alla gestione della struttura carceraria;

se non ritenga di dover intervenire al fine di riassegnare al carcere di Macomer quelle figure professionali necessarie al corretto funzionamento della struttura;

se non ritenga di dover intervenire nel quadro del passaggio della sanità penitenziaria alla regione Sardegna al fine di raccordare l'organizzazione e l'ottimizzazione delle competenze sanitarie con quelle della sicurezza penitenziaria posto che appare indissolubile il legame tra queste due competenze gestionali;

se non ritenga di dover sollecitare l'attuazione all'interno delle strutture penitenziarie di quei presidi di primo intervento che risultano indispensabili nelle strutture con oltre 200 detenuti;

se non ritenga di dover disporre il trasferimento nel sistema penitenziario dell'isola di quel personale nato e residente in Sardegna che abbia chiesto l'avvicinamento nella propria terra d'origine al fine di colmare le oltre 500 unità necessarie per l'apertura dei nuovi carceri e l'ottimizzazione funzionale degli altri.
(4-18030)