DI STANISLAO. -
Al Ministro della difesa, al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:
un recente rapporto dell'Ong inglese Oxfam afferma che negli ultimi tre anni l'Iran ha importato armi di ogni tipo per un valore di 350 milioni di dollari;
il rapporto diffuso da Oxfam, che riguarda complessivamente 10 Paesi sotto embargo di armi che hanno continuato imperterriti ad armarsi, conferma di fatto quello emesso dal Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI) nel gennaio del 2012 il quale evidenziava proprio la grande mole di acquisti che Teheran stava facendo sul mercato delle armi;
secondo il Sipri, Teheran, nel tentativo di aggirare embargo sulle armi e sanzioni, avrebbe cambiato nome ad almeno 90 navi (petroliere e mercantili) su una flotta di 123 unità. Con queste navi, alle quali è stato disattivato anche il trasponder, l'Iran trasporterebbe armi, greggio e persino grandi partite di droga che servono a finanziare l'acquisto delle merci proibite;
il 15 febbraio 2012 il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha annunciato l'inaugurazione di 3000 nuove centrifughe per l'arricchimento dell'uranio al 20 per cento, che vanno ad aggiungersi alle 6000 già attive; quest'attività si svolge nell'impianto sotterraneo di Fordo, la cui esistenza è stata rivelata dalle autorità iraniane solamente nel settembre 2009, dopo essere stata tenuta segreta di fronte agli osservatori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) ai quali nel mese di gennaio 2012 è stato impedito di accedere alla base militare di Parchin, a sud-est di Teheran, dove si crede l'Iran stia portando avanti la fase di sperimentazione di armi nucleari;
dal 5 al 15 dicembre 2011, il deserto del Negev ha ospitato l'operazione «Desert dusk», che ha visto impegnati i velivoli dell'Aeronautica militare italiana insieme a quelli della Israeli Air Force;
l'operazione «desert dusk» è un'esercitazione che rientra nel programma di collaborazione militare e coordinamento tra l'aeronautica italiana e quella israeliana, finalizzata a mettere a punto procedure e tecniche di azione congiunta per l'intervento in zone di crisi, e che si è svolta nella base militare di Ovda, nel deserto del Neghev, solitamente utilizzata come scalo di charter turistici verso le località del Mar Rosso;
sono venticinque i velivoli impegnati, tra cui gli F15 e gli F16 dell'Aeronautica israeliana, oltre a quelli di Grosseto, del 36° stormo di Gioia del Colle e del 50° di Piacenza, per un totale di 100 missioni di volo e 150 militari impegnati;
secondo la Difesa italiana è stata un'ottima opportunità addestrativa, perché condotta in un Paese che vanta eccellenze nel campo della Difesa;
risulta che a fine ottobre 2012 era stata la Turchia a negare l'autorizzazione a sorvolare il proprio spazio aereo alle esercitazioni militari israeliane, portando la I.A.F. a chiedere la disponibilità, subito accordata, della base militare di Decimomannu, in Sardegna per l'operazione Vega;
inoltre, secondo il quotidiano israeliano Ha'aretz, ci sarebbe da parte israeliana l'interesse all'acquisto di nuovi mezzi prodotti da Alenia Aermacchi, e Finmeccanica avrebbe già firmato accordi quadro per rifornire l'Italia di aerei senza pilota e nuovi radar;
va tenuto conto, pertanto, dei rapporti economici, commerciali, militari e diplomatici che legano l'Italia all'Iran e dell'attuale situazione che coinvolge l'intera comunità internazionale circa il programma nucleare iraniano -:
se il Governo non ritenga di rivedere i rapporti che legano l'Italia e l'Iran tenendo conto principalmente della questione nucleare, delle lacune nel rispetto dei diritti fondamentali riconosciuti dalle convenzioni di carattere internazionale già firmate e ratificate e del traffico di armi verso gruppi terroristici di vario tipo. (4-17953)