BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:
le scuole dell'Emilia devastate dal terremoto non sembra possano essere ripristinate in uso;
l'edilizia scolastica costituiva già un'emergenza nazionale anche prima del terremoto, e lo è a maggior ragione ora;
i mille insegnanti aggiuntivi assicurati qualche mese fa non sono giunti;
nell'area colpita dal sisma battono duecento plessi scolastici parzialmente o totalmente inagibili per circa 60.000 alunni e studenti i quali dovranno affrontare forti disagi con il nuovo anno scolastico, che comunque per loro slitterà di qualche settimana o forse più. In molti casi poi verranno smistati verso le scuole delle zone limitrofe, ma i trasporti non sono ancora ben organizzati e per di più le famiglie dovranno pagarli in autonomia;
in altri casi sono stati allestiti prefabbricati o tensostrutture, al momento sforniti anche dei banchi, mentre la mensa sarà assente per lungo tempo. In queste situazioni di emergenza servirà più personale ed insegnanti, in particolare per l'assistenza ai più piccoli;
gli organici complessivi sono, ad avviso degli interroganti, tutto insufficienti, mentre in Emilia Romagna continua a crescere a ritmo sostenuto il numero degli studenti: novemila in più per l'anno in corso. Sono quindi previste maggiori difficoltà se non si interviene con rapidità -:
se fatti narrati in premessa corrispondano al vero e, nell'eventualità positiva, quali iniziative urgenti intendano assumere per dare veloce soluzione ai problemi descritti. (4-17786)