ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17778

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 691 del 25/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: NASTRI GAETANO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 25/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 25/09/2012
Stato iter:
15/03/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/03/2013
DASSU' MARTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/03/2013

CONCLUSO IL 15/03/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17778
presentata da
GAETANO NASTRI
martedì 25 settembre 2012, seduta n.691

NASTRI. -
Al Ministro degli affari esteri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:

secondo un dossier della banca Intesa-Sanpaolo il fatturato delle vendite nelle esportazioni del nostro Paese nel settore agroalimentare risulta essere indietro, anche rispetto ad un Paese quale la Germania, notoriamente non famoso per la qualità dei prodotti agroalimentari;

il rapporto della medesima banca descrive che i classici prodotti del made in Italy che rappresentano un eccellenza dell'agroalimentare nel mondo, dalla pasta, al vino, all'olio extravergine d'oliva, sono esportati soltanto per il 19 per cento rispetto al 27 per cento della Germania;

il documento riporta inoltre che negli ultimi dieci anni l'avanzata dei prodotti da tavola tedeschi è stata lenta ma continua, giovandosi della crescita economica dei Paesi limitrofi e più in generale dell'est europeo e della forza di una grande catena di distribuzione come la Rewe;

i prodotti agroalimentari made in Italy, nello stesso lasso di tempo, hanno invece retto la concorrenza europea, subendo tuttavia un arretramento;

a giudizio degli economisti di Intesa Sanpaolo, occorrono iniziative in grado di aumentare almeno di 10 miliardi di euro l'export italiano e la necessità di interventi mirati è dimostrata dal successo che incontrano nel mondo i prodotti cosiddetti, italian sounding, ovvero quei prodotti alimentari fatti all'estero, ma che, pur senza essere una vera e propria contraffazione, evocano in qualche modo un'origine italiana;

secondo il suesposto rapporto, il giro d'affari risulta essere infatti di 60 miliardi di euro e di conseguenza le potenzialità per collocare sui mercati esteri autentici prodotti agroalimentari con il marchio made in Italy, appaiono del tutto realistiche;

i gap che emergono dal punto di vista agro-industriale per colmare il deficit di competitività della produzione alimentare italiana all'estero, sostiene Intesa Sanpaolo, sono rappresentati dalla frammentazione delle piccole e medie imprese italiane, a differenza di quelle tedesche, che risultano essere più consolidate;

a causa della dimensione le aziende italiane conseguentemente non riescono ad imporre il loro brand all'estero, nonostante i grandi marchi siano conosciuti in tutto il mondo;

ulteriori profili di criticità riguardano lo svantaggio competitivo del settore agroalimentare italiano, nei riguardi della Germania e della Francia, causato dalla mancanza di grandi reti di distribuzione nazionali;

i francesi grazie ad importanti catene di distribuzione nazionale come ad esempio Carrefour, sono riusciti infatti ad entrare in un vasto mercato come la Cina, a differenza dell'Italia che invece non è sostenuta da nessuna grande catena di distribuzione;

il dossier di Banca Intesa-Sanpaolo evidenzia, infine, come i mercati sui quali gli esperti invitano a insistere sono la Russia, gli Emirati Arabi e la Corea, aree geo-economiche in cui non esistono comunità italiane e pertanto si tratta di mercati inesplorati -:

quali orientamenti, nell'ambito delle rispettive competenze, intendano esprimere con riferimento a quanto esposto in premessa;

quali iniziative, nell'ambito delle rispettive competenze, intendano intraprendere al fine di migliorare i livelli di competitività delle imprese agroalimentari italiane nei mercati esteri europei e mondiali;

se non ritengano opportuno assumere, nell'ambito delle rispettive competenze, adeguate iniziative volte a promuovere all'estero l'autenticità dei prodotti agroalimentari italiani, in quanto un'accelerazione della vendita di prodotti made in Italy, determinerebbe inevitabili vantaggi in termini economici ed occupazionali per il nostro Paese. (4-17778)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 15 marzo 2013
nell'allegato B della seduta n. 1
Interrogazione a risposta scritta 4-17778
presentata da
NASTRI Gaetano

  Risposta. — La legge n. 214 del 2011 ha stabilito che la «Cabina di regia», co-presieduta dai Ministri degli affari esteri e dello sviluppo economico, ha il compito di definire le linee guida e di indirizzo strategico, comprensive della programmazione delle risorse, in materia di promozione all'estero e internazionalizzazione del sistema produttivo. Oltre ai due co-Presidenti, della cabina di regia fanno parte anche il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, il Ministro del turismo, che la co-presiede per le materie di propria competenza, il presidente della conferenza delle regioni, i presidenti di Confindustria, ABI, Rete imprese e Unioncamere e il presidente dell'alleanza delle cooperative.
  Nel corso della prima riunione della cabina di regia del 18 luglio 2012 è stato deciso che l'azione promozionale dovrà orientarsi soprattutto verso paesi e mercati con un ampio potenziale di crescita e dove, per la lontananza o la complessità, le nostre aziende fanno più fatica a operare da sole, mantenendo peraltro una presenza adeguata alle effettive esigenze ove vi è già una trama di rapporti consolidati, che terrà conto di altre radicate presenze del sistema Italia come le Camere di commercio italiane all'estero.
  Sulla base di tali indicazioni la rete estera del Ministero ha predisposto obiettivi triennali di sviluppo delle attività promozionali complessive nei paesi considerati, rispetto ai quali saranno formulati i piani annuali di intervento. Tali obiettivi sono centrati tra l'altro sull'incremento delle esportazioni e dei flussi commerciali con l'estero, nella consapevolezza che la componente estera è cruciale per la ripresa dell'economia italiana e che l'incremento del livello d'internazionalizzazione del nostro sistema produttivo può in parte compensare le difficoltà derivanti dalla peculiarità dimensionale delle nostre imprese e dall'assenza di grandi sistemi distributivi. Le esportazioni rappresentano infatti mediamente un quarto del Prodotto interno lordo italiano, con tassi di crescita nettamente superiori a quelli del Prodotto interno lordo (15,7 per cento nel 2010 e 11,4 per cento nel 2011).
  Dall'analisi degli obiettivi presentati dalle Ambasciate, l'azione di promozione dell'agroalimentare emerge come obiettivo prioritario. Tale azione di promozione si deve affiancare necessariamente allo sviluppo di contatti con i sistemi distributivi e logistici locali per sopperire alla mancanza all'estero di grandi reti di distribuzione italiane.
  Con specifico riferimento al settore agroalimentare, la Farnesina è costantemente impegnata in un'azione di informazione e sostegno delle nostre imprese interessate ad esplorare i mercati esteri che si esplica in attività mirate in Italia e all'estero, tra le quali, a titolo esemplificativo si citano la country presentation sul Mozambico, aperta il 16 ottobre scorso dal Ministro degli affari esteri Terzi e dal suo omologo mozambicano alla presenza di oltre 120 imprese, nel corso della quale sono state approfondite le opportunità di business nel settore dell'agroindustria; nel corso delle sue missioni in Etiopia e Mozambico del maggio scorso, il Ministro Terzi è stato inoltre accompagnato da una selezionata delegazione di imprenditori, tra i quali figuravano vertici di importanti imprese del settore agroalimentare.
  Le esportazioni agroalimentari italiane hanno un valore di circa 20 miliardi di Euro annuali, con una quota di circa il 50 per cento (10 miliardi di euro) rappresentata da prodotti tutelati dagli istituti giuridici comunitari DOP e IG che, come è noto, non sono riconosciuti da USA, Canada, Australia e altri. I prodotti stranieri «Italian sounding» hanno un mercato del valore annuale stimato tra i 30 ed i 50 miliardi di euro annuali. È utile osservare che in materia i negoziati sono condotti dalla Commissione Unione europea.
  L'Italia chiede e ottiene che nel mandato alla commissione ci sia sempre il capitolo di tutela IG. La tutela conseguita dalle IG all'interno dell'Unione europea può essere considerata buona, tenuto conto che molti dei nostri partners nordici attribuiscono scarsa rilevanza al tema.
  Nei negoziati che l'Unione europea conduce sul piano multilaterale e bilaterale con i paesi terzi, i risultati sono molto variegati.
  Il terreno negoziale più rilevante sarebbe quello WTO-Trips, ma le difficoltà decennali del Doha Round hanno comportato anche la mancanza di progressi in materia di IG.
  Un gruppo di paesi guidati dagli USA ha avviato, in assenza di conclusioni in ambito WTO, il negoziato Acta, i cui esiti per quanto riguarda le IG sono stati nella migliore delle ipotesi di mantenimento della situazione in essere (tutela in Europa, mancanza di tutela nel resto del mondo).
  I principali negoziati bilaterali per FTA in corso, riguardano paesi rilevanti come Canada, India e altri. Particolarmente complesso si è rivelato l'andamento del negoziato con il Canada, che esprime solitamente sul tema posizioni opposte a quella dell'Italia.
  Si è alla ricerca di una delicata posizione di compromesso tra tutela delle IG e quella di marchi canadesi concorrenti con i nostri prodotti sul terreno dell'italian sounding. Giova infine sottolineare che il Ministero degli affari esteri è in costante contatto con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e con le rappresentanze italiane ed europee dei consorzi DOP ed IG al fine di favorire una maggiore conoscenza dei regimi vigenti nei diversi Paesi, sostenendo attivamente iniziative quali da ultimo il manuale «Proteggere le IG nei mercati emergenti (Brasile, Russia, India e Cina)», recentemente pubblicato da Aicig ed Origin.
  Sono inoltre in corso avanzato di organizzazione programmi di promozione dell’export agroalimentare in paesi nei quali attualmente il nostro accesso al mercato domestico è al di sotto delle potenzialità: in particolare si segnala, nell'ambito della rassegna Italia in Giappone 2013, la settimana del vino italiano in Giappone, un'iniziativa promossa dall'Ambasciata a Tokyo e dall'agenzia-ICE nel tentativo di porre fine alla frammentarietà, mancanza di coordinamento ed episodicità che aveva finora caratterizzato le azioni promozionali nel settore enologico e tramite la quale si è cercato di creare un framework unico che radunasse tutti i nostri produttori interessati al mercato nipponico per veicolare un unico messaggio circa la qualità di tutto il vino italiano.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteriMarta Dassù.