BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa l'11 settembre 2012, il detenuto Daniele Ridolfi, 26enne, si è tolto la vita nel Carcere Opera di Milano lo scorso 2 settembre. L'uomo si è impiccato nella sua cella ed è morto venerdì 7 settembre in ospedale, dove era stato trasportato dopo l'accaduto;
sono 112 i detenuti morti nei primi 9 mesi del 2012, di cui ben 40 sono stati i suicidi;
Ridolfi si sarebbe impiccato con l'ausilio di una tenda che aveva attaccato alla sua finestra. L'oggetto in questione era vietato dal regolamento eppure si trovava nell'area dei detenuti protetti dove aveva la sua cella il 26enne;
i genitori del detenuto morto suicida, che sarebbe uscito dal carcere il prossimo 26 dicembre, hanno autorizzato l'espianto degli organi -:
se e come il 2 settembre 2012 fosse garantita la sorveglianza all'interno dell'istituto di pena in questione e se con riferimento al suicidio dell'uomo non siano ravvisabili profili di responsabilità in capo al personale penitenziario;
se corrisponda al vero il fatto che al momento del suicidio l'uomo si trovasse nell'area dei detenuti protetti;
se corrisponda al vero il fatto che l'uomo si sia impiccato con una tenda, e per quali motivi il detenuto disponeva di questo oggetto vietato dal regolamento;
con chi dividesse la cella e di quanti metri quadrati disponesse il detenuto morto suicida;
se il detenuto morto suicida fosse alloggiato all'interno di una cella rispondente a requisiti di sanità e igiene;
se nel corso della detenzione il detenuto fosse stato identificato come potenziale suicida e, in questo caso, se fosse tenuto sotto un programma di osservazione speciale;
quante siano le unità dell'équipe psico-pedagogica e se e come possano coprire o coprano le esigenze dei detenuti del carcere di Opera. (4-17677)