CATANOSO. -
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:
l'aeroporto di Catania ha un'importanza strategica per l'economia della Sicilia;
numerosi sono stati gli interventi e le proposte per stimolare la giusta attenzione delle istituzioni sull'indispensabile e improcrastinabile adeguamento, sviluppo e preventiva e lungimirante programmazione alla sempre maggiore domanda di mobilità che l'utenza dell'importante struttura impone;
il rifacimento globale, sin dalle sue fondamenta, della pista di volo e delle altre strutture ad essa connesse, è visto positivamente;
non può, invece, essere taciuto, a poco più di un mese dall'inizio dei lavori, l'inadeguatezza delle alternative per rendere sostenibili i disagi che la chiusura inevitabilmente provocherà;
apprendere che l'Aeronautica militare abbia risposto negativamente alla richiesta di ospitare parte del traffico aereo di Fontanarossa, suscita dei motivati sospetti, che hanno origine dall'annosa inadeguatezza della gestione e fornitura dei servizi di assistenza al volo che l'Aeronautica ha a giudizio dell'interrogante colpevolmente sottodimensionato rispetto alla continua e costante crescita del traffico aereo;
un diniego per motivi di sicurezza apposto in questa fase delicata della vita economica del Paese e della Sicilia in particolare, appare un'ulteriore prova di disattenzione e insensibilità che l'Aeronautica militare italiana ha mostrato e mantenuto negli anni nei confronti dell'aeroporto di Catania. Ne è prova l'autorizzazione concessa agli aerei senza pilota a sorvolare e operare in zone ad alta densità abitativa e nelle immediate vicinanze, se non entro i confini, di una zona ad altissima intensità di traffico aereo civile, che provocano ulteriori ritardi che si sommano a quelli dovuti all'inadeguatezza delle tecnologie e alla vetustà di taluni apparati, come il radar di back-up in uso durante la guerra dei Balcani a Pristina, e al sotto-dimensionamento dello schieramento giornaliero di controllori del traffico aereo che l'Aeronautica militare italiana impone. Si sottolinea che per lo stesso tipo di attività negli Stati Uniti si è scelta una zona desertica, mentre in Sicilia eventuali rischi per questo tipo di attività militare vengono sottovalutati e sottaciuti;
a giudizio dell'interrogante, un intervento deciso e risolutivo del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e al Ministro della difesa e dello Stato Maggiore dell'Aeronautica è necessario per affrancare Fontanarossa dall'ostacolo che l'attuale gestione rappresenta e che ne impedisce il pieno sviluppo delle potenzialità e il raggiungimento di obiettivi ben più ambiziosi;
se l'Aeronautica militare italiana è in grado di soddisfare le esigenze della domanda sempre più crescente di mobilità delle popolazioni, deve assolutamente adeguarsi con uomini e tecnologie idonee a fronteggiare le attese che il mercato impone, altrimenti occorre, secondo l'interrogante, che essa ceda la mano come ha già fatto a Verona ove in poco più di un mese di nuova gestione del controllo del traffico aereo, i ritardi e disservizi che sembravano inalienabili sono scomparsi. Cedere la mano per un servizio reso in tali condizioni e che all'interrogante appare del tutto anacronistico, non è certo elemento negativo per il prestigio ed i compiti che l'Aeronautica militare italiana è chiamata ad assolvere; rappresenterebbe, invece, motivo di merito e dimostrazione di sensibilità nei confronti della collettività e del Paese -:
quali iniziative intendano adottare i Ministri interrogati affinché si risolvano in tempi brevi le problematiche esposte in premessa. (4-17551)