ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17500

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 681 del 06/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 06/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI 06/09/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 26/10/2012
Stato iter:
22/01/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/01/2013
CARDINALE ADELFIO ELIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 19/12/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/01/2013

CONCLUSO IL 22/01/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17500
presentata da
FRANCESCO BARBATO
giovedì 6 settembre 2012, seduta n.681

BARBATO. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

il 17 agosto 2012 fonti stampa locali in Sicilia e nazionali comunicavano che, a seguito di analisi di laboratorio di alcuni campioni di latte prelevati in allevamenti nella zona agricola di Palermo, gli stessi riportassero tracce consistenti di diossina, ciò a seguito del rogo alla discarica di Bellolampo;

in Campania, da mesi, giornalmente, si consumano (i più dolosamente) roghi ad eco balle, discariche e cumuli di rifiuti in diversi punti e taluni che bruciano per giorni -:

di quali elementi dispongano i Ministri interrogati in relazione alla situazione ambientale nel comprensorio che da Casoria, Acerra fino a Terzigno, Nola e sant'Antonio Abate, ed in particolare presso allevamenti e terreni agricoli anche al fine di ricavare informazioni cliniche inconfutabili sulla presenza di sostanze inquinanti in generi alimentari primari come il latte, verdure, carni ed acqua delle falde acquifere locali laddove gli stessi possano essere stati viziati nella loro genuinità dalle sostanze cancerogene e tossiche solitamente sprigionate dalla combustione di materiali plastico-ferrosi;

se non ritengano di affidare un'analisi all'Istituto superiore di sanità nonché effettuare stringenti controlli nell'area attraverso il comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente. (4-17500)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 22 gennaio 2013
nell'allegato B della seduta n. 739
All'Interrogazione 4-17500 presentata da
FRANCESCO BARBATO

Risposta. - Si risponde all'interrogazione in esame, per gli aspetti di competenza, a seguito di delega della Presidenza del Consiglio dei ministri.
A seguito dell'incendio del sito di ecoballe di Acerra sviluppatosi nella notte del 18 agosto 2012, il Ministero della salute ha partecipato all'incontro del successivo 24 agosto 2012, tenutosi presso la regione Campania, con i dipartimenti di prevenzione delle Aa.ss.ll. coinvolte (Napoli e Caserta), l'Istituto zooprofilattico sperimentale del mezzogiorno e l'Agenzia regionale protezione ambiente Campania.
L'incontro ha avuto la finalità di valutare, sulla base delle attività di controllo già attuate dalla regione per monitorare la presenza di diossine nelle aree a rischio, le eventuali modifiche da apportare alle strategie pianificate per escludere dal consumo alimenti e mangimi contaminati.
Già nel giugno 2012, infatti, la regione aveva fornito alle autorità competenti linee guida procedurali da applicare nei casi di intensificazione delle segnalazioni di roghi ed incendi di materiali plastici e di rifiuti, al fine di automatizzare e rendere più tempestivi gli interventi di prevenzione. Tali linee guida prevedono la creazione di un'area circolare di 3 chilometri di raggio attorno al sito in cui è stato segnalato l'incendio, con l'indicazione di tutti gli operatori (allevamenti, produttori di alimenti per animali, eccetera) presenti nel suo interno, in cui procedere alle necessarie verifiche ed, eventualmente, a prelievi ufficiali.
Nel caso specifico, si è provveduto a controllare gli allevamenti e a prelevare un campione di latte bufalino dall'unico allevamento ritenuto a rischio dal servizio veterinario dell'Azienda sanitaria locale competente.
È importante sottolineare che il territorio ricadente nelle province di Napoli e Caserta è, da tempo, sottoposto a costante monitoraggio. Soltanto negli ultimi due anni, infatti, sono stati prelevati n. 268 campioni tra foraggi e prodotti di origine animale, con il riscontro di n. 3 risultati non conformi.
Nella zona di Acerra, inoltre, è in vigore da diversi anni un'ordinanza del sindaco che vieta il pascolo agli animali. Tuttavia, non risultando alcun divieto di coltivazione di vegetali destinati al consumo umano, il Ministero della salute ha richiesto alla regione la programmazione di controlli specifici ai fini della tutela della salute pubblica.
In generale, comunque, dal 2001, da quando cioè furono riscontrate le prime non conformità per diossine, in campioni di latte ovi-caprino prelevati in attuazione del Piano nazionale per la ricerca di residui (Pnr), nella regione Campania coesistono diversi piani di campionamento, nazionali e regionali, che prevedono, in via esclusiva o nell'ambito di controlli più ampi, l'analisi per la ricerca di contaminanti ambientali, quali diossine e policlorobifenili (Pcb) diossina-simili.
Il Ministero della salute è costantemente in contatto con la regione Campania per essere aggiornato circa le attività svolte e l'evoluzione della problematica.
Dall'aprile del 2002, oltre ai regolari controlli programmati annualmente dal Ministero, per la ricerca di residui di contaminanti ambientali in animali vivi ed alimenti (Pnr) e in mangimi [Piano nazionale alimentazione animale (Pnaa)], la regione ha attuato:

piani di intervento per emergenza diossine (2002-2004), che hanno portato al prelievo di 595 campioni di latte di diverse specie (bovino, ovicaprino e bufalino) e 434 campioni di mangimi zootecnici. L'area di campionamento, inizialmente limitata alle province di Napoli e Caserta, è stata progressivamente estesa ad altre zone del territorio regionale;

piano legge regionale n. 3 del 2005 (2007-2008), per la tutela del patrimonio zootecnico della bufala mediterranea italiana, che ha portato al controllo, in aree geografiche maggiormente esposte al rischio diossine, di 130 stabilimenti di trasformazione lattiero-caseari;

piano di sorveglianza sulla contaminazione da diossine in Campania (anno 2008-2010) che, nella sua durata triennale, ha visto il prelievo di 378 campioni (255 di latte e 118 di mangimi) negli allevamenti a vocazione lattifera;

piano Unione europea (2008), su richiesta del Ministero della salute e della Commissione europea, che ha consentito di controllare, in un arco di tempo limitato (15 giorni) tutti i caseifici riconosciuti della regione Campania che trasformavano latte bufalino, permettendo così, anche nella sua prosecuzione, la verifica del 71,9 per cento della realtà zootecnica bufalina;

piano regionale integrato (anno 2011-2014), motivato dall'analisi del rischio scaturita dalle attività degli anni precedenti (2008-2010) che, oltre ad aver individuato la zona del basso casertano ed, in particolare, l'area compresa tra la sponda sinistra del Volturno e la sponda destra dei Regi Lagni, quale area maggiormente contaminata, hanno mostrato che la fonte di origine è rappresentata da un incenerimento selvaggio ed incontrollato di rifiuti plastici abbandonati. Il piano prevede il prelievo di 200 campioni/anno (100 di latte di massa e 100 di alimenti zootecnici) presso 50 aziende. Pertanto, ogni azienda sarà campionata per due volte a distanza di sei mesi, al fine di valutare presso la stessa azienda l'andamento dei livelli di contaminanti nel corso dell'anno. Inoltre, nelle zone in cui il rischio è assente o minore saranno fatti convergere i campionamenti per diossine stabiliti dal Pnr;

piano Sin (siti di interesse nazionale - 2011), avente come finalità il monitoraggio dei contaminanti ambientali in alimenti di origine animale prodotti nei Sin o in prossimità degli stessi. In attuazione di tale piano, è stata avviata un'attività di monitoraggio, mediante l'utilizzo di bioindicatori, quali animali della specie ovi-caprina (latte), vongole o in alternativa galline ovaiole (uova)/mitili, al fine di raccogliere tutti i dati necessari per una corretta definizione dei livelli di rischio per i principali contaminanti negli alimenti di origine animale. Per la regione Campania, sono stati già valutati il Sin «Bacino idrografico Fiume Sarno» e il Sin «Litorale Domizio Flegreo e Agro aversano». Il primo ha visto coinvolte le province di Avellino e Salerno (134 prelievi di latte ovi-caprino in 34 allevamenti con esiti conformi) mentre il secondo, il cui inizio di attività è recente, vede coinvolte le province di Caserta e Napoli;

progetto Sebiorec (2004), promosso dalla regione Campania e realizzato dall'Istituto superiore di sanità, in collaborazione con l'Istituto di fisiologia clinica del consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr), l'osservatorio epidemiologico, il registro tumori presso l'Asl Napoli 4 e cinque tra le aziende sanitarie locali della regione Campania. Tale studio ha previsto il prelievo di campioni di sangue e di latte materno, in 13 comuni delle province di Napoli e Caserta, per analizzare il contenuto di contaminanti organici persistenti (diossine, Pcb diossina-simili e metalli pesanti);

progetto Sentieri (studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento), finanziato dal Ministero della salute nel 2006 e coordinato dall'istituto superiore di sanità, avente come finalità la valutazione della mortalità delle popolazioni residenti nei Sin per il periodo 1995-2002, per contribuire ad individuare le priorità negli interventi di risanamento ambientale finalizzati alla prevenzione delle patologie causate da fonti di esposizione ambientale nei Sin. Le conclusioni di questo studio, nel quale rientra anche il Sin «Litorale Domizio Flegreo e Agro aversano», sono state presentate nel corso del Convegno «L'impatto sulla salute dei sui contaminati: il Progetto Sentieri», tenutosi in data 18 settembre 2012 presso questo ministero.
Da quanto sopra si evince che il Ministero della salute e l'istituto superiore di sanità sono ampiamente coinvolti nelle tematiche afferenti la sicurezza alimentare nel rapporto con l'ambiente.

Il Sottosegretario di Stato per la salute: Adelfio Elio Cardinale.