ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17496

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 681 del 06/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 06/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 06/09/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 19/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17496
presentata da
FRANCESCO BARBATO
giovedì 6 settembre 2012, seduta n.681

BARBATO. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:

a luglio 2012 si è svolta nelle varie università italiane la prima prova per l'ammissione al tirocinio formativo attivo (TFA) per tutte le classi di insegnamento nella scuola;

tale procedura è la prima di tre prove per l'ammissione a un percorso annuale di studi e formazione alla fine del quale, e previo ulteriore esame, si consegue l'abilitazione all'insegnamento;

tale prova, sostenuta da circa 150 mila concorrenti, consistente nella somministrazione di una batteria di 60 test a risposta multipla, di cui una sola esatta, ha sollevato reazioni indignate sia da parte dei candidati che da parte di autorevoli esponenti del mondo accademico a causa dei diversi errori ed ambiguità da cui erano viziate le varie domande proposte;

a seguito delle rimostranze sollevatesi il Ministro ha disposto con suo decreto del 7 agosto 2012 la nomina di una «Commissione per la verifica dei test somministrati ai candidati nella prova preselettiva nazionale per l'accesso ai corsi di tirocinio formativo attivo, previsto dal decreto ministeriale n. 249/2010», necessitata dalla presa d'atto «della presenza di errori e di ambigue formulazioni degli item, tali da poter indurre in errore i candidati, e, nella maggior parte dei casi non riconosciuti dagli autori degli item stessi»;

tale nomina è intervenuta in ogni caso dopo che in tutte le sedi universitarie erano stati pubblicati ufficialmente gli elenchi dei punteggi attribuiti ai vari candidati, atto che formalmente chiude la procedura della prima prova, sicché appare fuorviante l'affermazione contenuta nel citato decreto di nomina del 7 agosto 2012, laddove recita che «predetta azione si giustifica, tanto sotto il profilo della legittimità, salvando quanto già realizzato, in attuazione del principio generale "factum infectum fieri nequit" ("un fatto incompiuto non può ritenersi accaduto"), tanto sotto il profilo del merito, per i tempi rapidi di espletamento e per la idoneità a tutelare la generalità degli interessi coinvolti»;

senza entrare nel merito della precedente applicazione del principio giuridico invocato (la cui applicazione al caso in specie potrà essere contestata di fronte al giudice amministrativo), in esito al lavoro di verifica della predetta commissione di esperti accademici, e di fronte alla quantità di errori certificati nelle varie classi di concorso, si è dovuta registrare la completa débacle della credibilità della pubblica amministrazione (e di conseguenza dello Stato), che sottopone a verifiche nozionistiche e per di più errate in molti casi: 150 mila laureati italiani, in dispregio di qualunque accertamento del possesso di saperi critici da parte dei candidati;

in esito alla verifica operata dalla predetta commissione si è dovuto registrare che la percentuale media di errori riconosciuti in tutte le classi di concorso è pari al 18,87 per cento delle domande (un quinto del totale), con punte massime del 41,67 per cento (classe A035);

nemmeno - ad avviso dell'interrogante - il lavoro di detta Commissione appare esente da vizi;

per citare infatti un solo clamoroso svarione riferibile alla correzione della classe A043 (Italiano, storia ed educazione civica, geografia nella scuola media), riesce inaccettabile la motivazione alla base dell'annullamento del quesito n. 7. [«A chi si riferisce il Foscolo scrivendo «e l'ossa / fremono amor di patria"? A) Vittorio Alfieri; B) Niccolò Machiavelli; C) Michelangelo Buonarroti; D) Dante Alighieri»], la cui chiarezza e notorietà può sfuggire solo a chi non abbia mai letto i Sepolcri di Foscolo, essendo noto che in realtà, il poeta si riferisce al monumento per l'Alfieri;

il rimedio adottato appare peggiore del male perché l'avere attribuito a tutti i candidati la risposta valida su un quesito che paradossalmente non presentava margini di ambiguità, ha oggettivamente danneggiato chi aveva risposto in maniera esatta, conferendo un ingiustificato aggio di 0,5 punti a chi aveva risposto in maniera errata;

dopo la pubblicazione del predetto elenco, qualcuno degli esperti ha dichiarato di essere completamente all'oscuro della nomina e quindi di non aver partecipato in alcun modo ai lavori di preparazione dei test (vedi articolo pubblicato su «La Tecnica della Scuola»: http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=39183&action=view);

da notizie di stampa diffuse fin dal 21 marzo 2012 si apprendeva che il Ministero aveva ritenuto i test elaborati in prima istanza dal CENECA da riformularsi; l'interrogante non vorrebbe che si fosse temuto che se ci fossero stati molti ammessi alla seconda fase, sarebbe collassato il sistema cui compete l'organizzazione delle prove scritte e orali;

il Ministro Profumo in una lettera inviata a Carmine Carlucci, nella sua qualità di coordinatore del «Comitato per la Qualità della Vita» e resa nota per estratto dal destinatario sul sito internet «Orizzonte Scuola» rhttp://diventareinsegnanti.orizzontescuola.it/2012/09/03/incontro-04-settembre-tra-sindacati-e-ministero-suggerimenti-per-le-decisioni-da-prendere/) ha tra l'altro affermato: «Le rendo noto che per la stragrande maggioranza dei candidati al TFA, allo stato dei fatti, resta solo l'amara prospettiva di un ricorso al TAR del Lazio, che si auspica possa riportare fiducia e giustizia nella categoria, magari, annullando completamente le prove riconosciute in gran parte errate o non tarati sui programmi d'insegnamento. Peraltro la «revisione» di fatto non ha spostato sensibilmente le percentuali degli ammessi, che di norma risultano sensibilmente inferiori ai posti messi a concorso nelle Università Italiane»;

a titolo esemplificativo si citano i numeri delle classi di concorso A051, A043, A050 con riferimento all'Università degli Studi di Bari «Aldo Moro»:
A051(MATERIE LETTERARIE E LATINO NEI LICEI E NELL'ISTITUTO MAGISTRALE): Posti n. 70 (Ammessi 1° valutazione: n. 20; Ammessi 2° valutazione: n. 23 (+ 3 candidati) su 70 posti disponibili;

A043-A050 (ITALIANO, STORIA ED EDUCAZIONE CIVICA, GEOGRAFIA NELLA SCUOLA MEDIA e MATERIE LETTERARIE NEGLI ISTITUTI DI ISTRUZIONE SECONDARIA DI SECONDO GRADO): Posti n. 70 (A050), 100 (A043) (Ammessi 1° valutazione n. 26; Ammessi 2° valutazione n. 43 (+ 17 candidati) su 170 posti disponibili) -:

se non ritenga, a salvaguardia del decoro e della credibilità dello Stato, di annullare l'intera procedura, anche al fine di evitare l'instaurarsi di interminabili contenziosi, restituendo serenità alle decine di migliaia di candidati ingiustamente vessati da una prova a quiz contrassegnata dal più feroce e inutile nozionismo;

in base a quale criterio di trasparenza i nominativi degli esperti incaricati della formulazione dei quiz, nominati con decreto direttoriale n. 52 del 5 agosto 2011, non siano stati rivelati, fino a pochi giorni orsono, «per ovvie ragioni di sicurezza», secondo recita il comunicato stampa pubblicato sul sito ufficiale del Ministero;

perché dalla lettura dell'elenco degli esperti reso noto con colpevole ritardo non sia possibile risalire né al livello di specializzazione, né agli ambiti concorsuali per i quali sono stati nominati, nei fatti impedendo all'utenza di conoscere attraverso altre fonti di informazione il livello di competenza dei predetti;

se il Ministro non ritenga necessario un atto significativo del Governo che si assuma la responsabilità politica di sanare un vulnus gravissimo alla credibilità delle istituzioni, annullando l'intera procedura, onde evitare ripetersi di situazioni incresciose e disdicevoli come quelle registratesi in occasione del concorso per dirigenti scolastici, pervenuto alla fine dell'iter e le cui nomine dei vincitori sono state bloccate dal Consiglio di Stato. (4-17496)